Europa
Sono attesi circa 9.000 partecipanti, tra operatori dell¿industria discografica e principali star internazionali, al Midem, il più importante appuntamento dell¿industria musicale mondiale, che si è aperto domenica 25 al Palais des Festivals di Cannes e si chiuderà il prossimo 29 gennaio.
Sabato 24 si è tenuta la 5a edizione del MidemNet, l¿evento dedicato a musica e tecnologia che da qualche anno anticipa l¿apertura della mostra-mercato di Cannes, dove si è discusso dei problemi del settore con i quali oggi sono chiamati a confrontarsi gli industriali della musica.
La crisi del disco non è crisi della musica, lo dimostra l¿enorme affluenza ai concerti in tutte le parti del mondo, il successo della radio, dei nuovi media e, ultima trovata, le suoneria musicali dei cellulari.
Jérôme Roger ¿ Direttore generale dell¿Unione dei produttori fonografici francesi indipendenti (UFPI) ¿ ha fatto notare che proprio i toni polifonici stanno diventando in Gran Bretagna un grosso business, quasi equivalente a quello dei Cd single.
Insomma pare che la musica stia cercando altre fonti di entrate, ha spiegato Dominique Leguern, direttrice del Midem.
Dono dodici anni di crescita ininterrotta a partire dalla metà degli anni ¿80 e dal lancio dei Cd, le case discografiche hanno visto questa età dell¿oro offuscarsi per l¿arrivo dei nuovi canali di diffusione, in particolare Internet.
Una pirateria ¿domestica¿ che va ad aggiungersi alla contraffazione di Cd sta colpendo in modo inesorabile il mercato delle musica.
Su tre dischi venduti nel mondo, uno è pirata. Ma le copie illegali su scala industriale si limitano principalmente ad alcune zone (Sud America e alcuni Paesi dell¿estremo Oriente in modo particolare).
La distribuzione della musica via Internet rappresenta oggi una maggiore preoccupazione per le major discografiche, che hanno visto la nuova generazione (i grandi fruitori sono la fascia che va dai 15 ai 25 anni, ndr) abituarsi in men che non si dica al download gratuito dal Web.
¿Tutti gli studi mostrano in modo inconfutabile che la crisi delle vendite di Cd, si sta accompagnando allo sviluppo della banda larga¿, ha evidenziato Pascal Nègre, presidente di Universal Music France, Gruppo Universal, la prima major a livello mondiale.
L”IFPI (International Federation of the Phonographic Industry) ha tuttavia assicurato, in un rapporto presentato lo scorso 22 gennaio a Londra, che gli sforzi per combattere la pirateria stanno dando i primi risulti.
¿Per la prima volta, nel 2004 assisteremo a una grossa migrazione degli utenti dai siti di downloading illegale verso siti legali¿, si legge nel rapporto.
Tra l¿aprile 2003 e la fine dell¿anno, la pirateria sarebbe diminuita del 20%, ha riferito soddisfatta l¿IFPI.
La Francia, che fino a poco tempo fa era scampata alla crisi, ha registrato nel 2003, un calo del suo mercato discografico del 14-15%, secondo quanto riferito dal Syndicat national de lӎdition phonographique (SNEP).
Una crisi ancora più acuta in Germania, dove la riduzione è stata del 45% in tre anni.
Speranze invece per il mercato statunitense, dove, secondo l¿Istituto Nielsen SoundScan, se nel 2003 c¿è stato un calo del 3,6% delle vendite di dischi (dopo già due anni di ribassi), il quarto trimestre è stato marcato da un incremento del 4,7% delle vendite.
Ad ulteriore rassicurazione si aggiunge quanto detto in questi giorni dal ricercatore Josh Bernoff, che ha dichiarato che se è vero che il downloading renderà obsoleti i Cd nei prossimi cinque anni, è anche vero che metà delle società che vendono musica digitale online falliranno entro fine anno.
Entro il 2008, un terzo delle vendite musicali negli Usa e quasi il 20% in Europa arriverà da Internet, costruendo un mercato multimiliardario per l”industria musicale in difficoltà, ha detto il nuovo studio di Forrester Research.
“L”industria sta attraversato una trasformazione completa del modo in cui la gente consuma la musica“, ha detto Bernoff, analista di Forrester Research alla conferenza annuale del MidemNet.
Bernoff ha aggiunto che il solo mercato musicale online Usa raggiungerà i 300 milioni di dollari quest”anno.
“Entro il 2007 o il 2008, i Cd li avranno solo la gente anziana“, ha aggiunto il ricercatore.
Lanciato 20 anni fa, il Cd ha rivoluzionato l”industria musicale. La musica digitale non offre una migliore qualità sonora ma può essere facilmente trasportata e registrata su dispositivi portatili, come anche su telefoni cellulari.
Molte aziende si sono lasciate tentare da questo mercato promettente.
L¿analista ha stimato che saranno 50 quest”anno le società che entreranno nel mercato musicale online, da Cable & Wireless a Wal-Mart.
“Entro la fine del 2004, metà delle imprese che hanno cominciato saranno fuori dal mercato”, ha previsto Bernoff, paragonando il fenomeno alla bolla speculativa dell”e-commerce degli anni ¿80.
“Non ho visto un livello di esuberanza irrazionale di questo tipo da quando la bolla era all”apice“, ha aggiunto.
Nuove ricerche hanno messo in evidenza come la sempre maggiore diffusione di musica online a pagamento sembra riuscire ad attrarre anche gli utenti appassionati di file-sharing gratuito.
Tuttavia la pirateria ha ancora un costo. Forrester stima che nel mercato Usa, il più grande del mondo, il file-sharing è costato all”industria musicale 700 milioni di dollari in mancate vendite nel 2003 tra i giovani tra i 12 e i 22 anni.
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