Mondo
Gli Stati Uniti sono da sempre stati fautori della sperimentazioni in tutti i campi, da quello sociale a quello culturale, politico, tecnologico.
Era prevedibile quindi che Internet, lo strumento di comunicazione dei nostri tempi, avrebbe giocato un importante ruolo in questa ultima campagna presidenziale.
Sono già partiti i cyber convegni e tra gli aspiranti Democratici alla poltrona presidenziale, sono tanti quelli che hanno già aperto vari blog.
Ma se questa è già storia, quella che voleva essere la più grande novità, il voto via Internet, rischia adesso di saltare.
A quanto pare, secondo alcuni esperti del Pentagono, questa procedura potrebbe essere facilmente aggirata e falsata dai pirati informatici, rendendo inattendibili i risultati elettorali. Questo è il parere espresso da diversi docenti di informatica.
L¿idea era quella di far votare alle elezioni di quest”anno, i militari e i cittadini americani residenti all”estero, attraverso il Web, invece che per posta, grazie a un sistema chiamato Secure Electronic Registration and Voting Experiment, predisposto dal Dipartimento della Difesa.
Ma secondo le ultime dichiarazioni di quattro ricercatori, che fanno parte di un gruppo di consulenza del programma, i voti potrebbero essere soggetti a eventuali attacchi informatici che, come l¿esperienza dimostra, hanno spesso colpito sistemi definiti supersicuri, come quelli delle banche, degli Internet provider e anche di alcune tra le più grosse società informatiche.
Ricordiamo l¿attacco sferrato al Web site del colosso informatico Microsoft.
Il rapporto è stato firmato da Avi Rubin docente della Johns Hopkins, il professor David Wagner dell”Università della California, da David Jefferson, scienziato d”informatica del Livermore National Laboratory; e dalla consulente di informatica Barbara Simons.
I ricercatori sostengono che gli hacker potrebbero mettere KO i computer inviando una marea di dati, installare sistemi in grado i intercettare e alterare i voti; oppure diffondere virus tra i computer interessati all”operazione, in modo da alterare le votazioni.
¿Poiché è così ampia la possibilità di attacchi su larga scala, dobbiamo purtroppo raccomandare di chiudere il piano di sviluppo di SERVE e non tentare più nulla di analogo sino a quando sia Internet che l”infrastruttura dei computer siano stati riprogettati dalle fondamenta, o non appaiano altri rivoluzionari sistemi di sicurezza“, hanno detto gli esperti.
Ma secondo quanto dichiarato da un portavoce, il Pentagono non avrebbe alcuna intenzione di archiviare il progetto.
“La sicurezza sta migliorando, le procedure sono in corso. Non le conosco e non le direi in giro se le sapessi“, ha detto Glenn Flood, portavoce del Dipartimento della Difesa, rilevando che alla dichiarazione dei quattro esperti non si sono affiancati gli altri sei che fanno parte dello stesso gruppo di consulenza.