Italia
Continua l”Iter della legge Gasparri, ritornata in Parlamento dopo l¿Alt del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il relatore, tenendo conto degli orientamenti emersi e del messaggio del Capo dello Stato, ha presentato un emendamento al SIC (Sistema Integrato delle Comunicazione) molto chiaro che elimina numerose voci: i libri, la musica, il cinema, e anche altre accessorie con spese di produzione per quanto riguarda il cinema e la Tv che comportano una risoluzione cospicua.
A riguardo, il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, firmatario del testo di riforma del sistema radioTv, ha dichiarato di non aver mai fatto cifre sulle valutazioni del SIC, ¿che spettano agli organi di garanzia che saranno chiamati a vigilare sulla sua applicazione, ma con queste voci siamo nell”ordine di una riduzione del 25%¿.
E se molti osservatori e operatori del mercato mediatico hanno concentrato l¿attenzione soprattutto sul SIC, il presidente della Commissione di vigilanza, Claudio Petruccioli, ci tiene a riportare il discorso sul riassetto Rai, asserendo che dall”ulteriore esame in Parlamento della legge Gasparri si dovrebbe giungere a una riconsiderazione dell”assetto dell¿emittenza pubblica.
¿Il mio auspicio – ha detto Petruccioli – è che le assemblee non si limitino ai rilievi del presidente della Repubblica sulle norme antitrust e per la transizione al digitale terrestre, credo che anche l”assetto della Rai andrebbe riconsiderato¿.
Petruccioli ha fatto alcuni esempi concreti di deficit normativo concentrandosi sui meccanismi di elezione dei sette membri del Consiglio e sulla figura del Direttore generale. ¿E” inutile istituire un presidente di garanzia – ha concluso Petruccioli – se c¿è un Direttore generale dai poteri così forti¿.
Pronto Gasparri, ha replicato a distanza che: “Il Direttore generale della Rai non è un monarca. Mi pare strana questa valutazione, c”è un grande equilibrio anche perché si tiene conto di normative precedenti e da dieci di attuazione”.
Il ministro ha parlato di “non fondatezza” dell”obiezione di Petruccioli.
“La discussione su questo punto è già stata fatta. Non credo che l”argomento faccia parte del messaggio del Presidente della Repubblica a proposito della legge“. Aggiungendo che sono dieci anni che sono in vigore norme relative al ruolo potere del Direttore generale della Rai, “mentre di sicuro non esistevano i presidenti di garanzia che oggi invece ci sono. Allora c”erano presidenti ossequiosi del governo del tempo e tali da perdere la sfida nell”informazione nell”intrattenimento con Mediaset. Adesso – ha concluso Gasparri – la Rai vince, e secondo me alcune tensioni nascono perché la Rai batte la concorrenza. Meglio un servizio televisivo pubblico che vince, perché io tifo Rai, che una Rai che perde”.
Intanto, l¿Ulivo e il Prc hanno scritto ai presidenti delle commissioni Cultura e Trasporti, chiedendo che sugli emendamenti al Ddl Gasparri decida l”Aula della Camera.
I capigruppo delle opposizioni ritengono che ¿Le Commissioni non avrebbero la possibilità di esercitare una funzione che il regolamento attribuisce espressamente all”Aula¿. E precisano che la Gasparri è una legge di sistema per cui l”intervento su un articolo comporterebbe un nuovo esame sull”intero Ddl.
La richiesta è che, prima dell”esame degli emendamenti, sia sollecitato al presidente della Camera l”inserimento all”ordine del giorno dell”Aula della proposta delle Commissioni stesse che limita l”esame della legge Gasparri, rinviata dal Presidente della Repubblica, a soli 7 articoli. L”opposizione – si legge in un comunicato – ha depositato emendamenti senza considerare le limitazioni poste dalla maggioranza nelle Commissioni; ritiene inoltre che spetti all”Aula stabilire quali parti della legge vanno esaminate, come indicato chiaramente dal regolamento della Camera.
Paolo Gentiloni (Margherita) rincara: ¿La maggioranza ha deciso di ignorare una delle tre questioni sollevate da Ciampi: quella dell”invasione nella pubblicità da parte della televisione, a discapito della stampa¿. Gentiloni spiega che ¿si tratta, in soldoni, delle telepromozioni. Sono cioè in ballo 300 milioni di euro l”anno per Mediaset e questo è il problema¿.
Ma dalla sua, Paolo Romani (FI) presidente della Commissione Trasporti, ha ribadito che gli emendamenti presentati rispondono ai rilievi mossi da Ciampi. Il presidente ha spiegato che ””nella legge, a proposito del SIC, c”erano alcune definizioni troppo generiche. Ora ¿ precisa – abbiamo invece ipotizzato un mercato che sia sostitutivo e che non coinvolga segmenti come, ad esempio, i libri¿.
Si aspetta adesso la votazione di domani, quando alle 13.30, l”assemblea di Montecitorio voterà le proposte delle Commissioni Cultura e Trasporti e la proposta alternativa delle opposizioni sugli articoli della legge Gasparri. Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo della Camera che si è riunita oggi.