Europa
Per venire incontro agli operatori della telefonia mobile, il governo spagnolo ha deciso di allentare le condizioni contenute nelle licenze Umts, consentendo agli operatori locali la condivisione delle reti e alleggerendo i vincoli temporali di consegna delle reti.
Il Ministro della Scienza e della Tecnologia ha infatti deciso di accogliere la richiesta di Amena, terzo operatore del mercato spagnolo, detenuto al 98% da Auna, principale rivale dell¿operatore storico Telefonica.
Amena, secondo la stampa spagnola, avrebbe ugualmente ottenuto l¿allungamento dei termini di sviluppo dei network di terza generazione: ogni operatore dovrà coprire il 95% della popolazione entro dieci anni, non più entro cinque.
¿Le misure adottate entrano nel quadro di quello che il governo spagnolo per permettere il lancio effettivo dei servizi 3G nel 2004¿, spiega un porta voce dell¿Istituto europeo dell¿audiovisivo e delle telecomunicazioni (Idate).
¿Le licenze sono state elaborate in un momento di euforia riguardo la telefonia mobile che ha ormai lasciato il posto alla realtà finanziaria, che tiene conto degli elevati costi di sviluppo di queste reti¿.
In Spagna, gli operatori che si sono aggiudicati la licenza Umts sono 4: Telefonica Moviles (TM), Airtel (Vodafone), Amena e Xfera (investitori locali, Sonera e Vivendi). Ognuno di loro ha pagato per ottenerla 130 milioni di dollari.
Il lancio dei servizi era previsto per agosto del 2001, ma è stato rimandato più volte. Prima a giugno del 2002, poi a fine 2003 e infine a quest¿anno.
Nel frattempo, l¿operatore francese Orange ha ceduto la licenza acquistata in Svezia a Svenska UMTS-natAB, joint venture creata da Telia Sonera e Tele2, per 5,5 milioni di euro.
La filiale di France Telecom ha preferito ritirarsi di fronte all¿inflessibilità dei regolatori svedesi riguardo i ritardi nel completamento della rete.
In principio, le licenze in Svezia erano state assegnate gratuitamente, ma dietro precise condizioni: entro la fine del 2003, i quattro operatori assegnatari dei lavori – Orange, Vodafone, Tele2 e Hutchison Whampoa – avrebbero dovuto coprire l¿intero territorio per poi rimborsare lo 0,15% del proprio fatturato allo Stato.
In seguito alle difficoltà, subito evidenti a tutti i player, Tele2 e Telia Sonera si sono unite per condividere i costi, mentre Orange ha più volte chiesto al governo di ridurre la propria copertura e rinviare la scadenza dei lavori al 2006. Ma i regolatori hanno rigettato la domanda, presentata nel frattempo anche da Tele2 e Telia Sonera, minacciando anche pesanti multe.
Orange ha dunque scelto di bloccare le proprie attività nel Paese, licenziando 243 dipendenti.