Il fallimento di Kirch, un complotto di Deutsche Bank e Liberty Media?

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Europa



L¿ex magnate dei media, Leo Kirch, ha aperto una negli Stati Uniti contro la prima banca tedesca, la Deutsche Bank e l¿operatore via cavo Liberty Media.

L¿accusa &#232 che i due avrebbero accelerato il fallimento dell¿impero mediatico di quello che prima di allora era considerato il tycoon tedesco.

La rivelazione &#232 stata fatta dal Wall Street Journal Europe, che ha citato fonti vicine a Kirch.

Gli avvocati dell¿uomo, costretto al deposito del bilancio l¿8 aprile del 2002, hanno stilato un documento di 39 pagine dalle quali accusano Rolf Breuer, l”ex presidente della Deutsche Bank, di violazione del segreto bancario, prosegue ancora il quotidiano finanziario.

Liberty Media &#232 ugualmente accusata di aver contribuito alla caduta dell¿impero Kirch, con l¿obiettivo di eliminare un concorrente sul mercato tedesco della televisione via cavo, il terzo al mondo dopo gli Stati Uniti e il Giappone, sempre secondo quanto rivelano le stesse fonti.

In concreto, l”anziano imprenditore ha accusato Deutsche Bank e Liberty Media di essersi alleate, facendo fallire un”importante operazione del Gruppo Kirch, per cercare di spingerlo all”insolvenza e spartirsi, in seguito, gli asset pi&#249 interessanti del suo Gruppo.

Il Gruppo di John Malone aveva tentato senza successo di entrare nel mercato televisivo tedesco partecipando alla gara per la cessione della rete di Tv via cavo di Deutsche Telekom e a un tentativo di acquisizione della Pay TV di Kirch, Premiere.

Gli avvocati di Kirch, lo studio legale Lowestein Sandler, vogliono adesso portare il caso davanti alla Corte Suprema dello Stato di New York.

In Germania, la Deutsche Bank &#232 stata condannata in appello, lo scorso mese di dicembre, a pagare un risarcimento a Leo Kirch per violazione del segreto bancario. Anche se bisogner&#224 aspettare un altro procedimento per stabilire l¿ammontare esatto.

Kirch ha trascinato la Deutsche Bank in tribunale per violazione del segreto bancario, visto che aveva diffuso notizie sul reale stato finanziario del Gruppo, nell¿ambito della procedura fallimentare.

Due settimane prima del deposito dei bilanci, in un¿intervista all¿emittente televisiva Bloomberg Television, Breuer, divenuto successivamente presidente del Consiglio di sorveglianza della Banca, aveva dichiarato che gli istituti di credito non sarebbero stati pi&#249 disponibili a fornire capitali al Gruppo Kirch, violando cos&#236 il segreto bancario, secondo l”accusa, e scatenando inoltre quella reazione a catena che, nel giro di poco tempo, avrebbe portato all”insolvenza il Gruppo bavarese.

Secondo il magnate, queste dichiarazioni avrebbero segnato la fine della sua societ&#224, impedendogli di ottenere nuove linee di credito. KirchMedia, gioiello dell¿impero mediatico, ha depositato i bilanci due mesi dopo le rivelazioni di Breuer.

Quelle dichiarazioni avevano gelato gli ambienti finanziari tanto pi&#249 che risulta inusuale che un dirigente di banca si esprima pubblicamente e in termini negativi su uno dei suoi clienti creditori.

Dopo questa sentenza, il tribunale di Francoforte ha deciso di riaprire il dossier, per considerare i possibili risvolti penali dell¿affaire.

Deutsche Bank sembra essere assolutamente tranquilla, asserendo che Rolf Breuer, non ha neppure mai incontrato John Malone, presidente di Liberty Media.

Nella capitale tedesca, sono in molti a ritenere che le accuse di Kirch siano pretestuose e difficili da dimostrare, specie per via della montagna di debiti, circa 6,5 miliardi di euro, che &#232 stata la vera ragione dell¿insolvenza.

Ciononostante il fallimento pi&#249 clamoroso della storia tedesca rischia di danneggiare oltremodo l¿immagine di una banca che da tempo lotta per disegnarsi un¿immagine di investment bank.

Raffaella Natale

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