Europa
L¿AFA, l¿associazione francese che riunisce i fornitori di accesso a Internet, continua a protestare contro la nuova legge sull¿economia digitale (LEN) adottata dall¿Assemblea lo scorso 8 gennaio. Gli ISP d¿oltralpe, che avevano già inviato una lettera aperta ai deputati chiedendo loro di rigettare la legge, hanno ora minacciato di sospendere ogni servizio se il testo non verrà modificato.
La versione provvisoria della legge, che deve ancora essere esaminata in seconda lettura dal Senato, mira infatti ai dare ai fornitori l¿intera responsabilità di quello che ospitano, ¿¿siano pagine personali, forum o album di fotografie¿. Secondo il nuovo testo, inoltre, gli ISP dovranno effettuare un vero e proprio lavoro di filtraggio e, se necessario, censura dei contenuti, rischiando severe condanne in caso di mancanza.
¿Il Parlamento ci delega un potere giuridico non nostro¿l¿unico modo di rispettare la legge è chiudere tutto¿, ha affermato Alexandre Archambault, direttore dell¿ufficio legale di Free.
¿E¿ una pretesa insostenibile¿, ha dichiarato Marie-Christine Levet, presidente dell¿AFA e di Club Internet, aggiungendo che se una legge simile esistesse per la carta stampata, il loro ruolo toccherebbe alle edicole, oltre che agli editori. L¿imposizione, inoltre, è in aperta violazione della direttiva europea sul commercio elettronico, che la LEN dovrebbe adottare.
La Levet si scaglia anche contro l¿industria discografica, che ha sempre additato i fornitori d¿accesso come responsabili di tutti i suoi problemi. ¿Questa legge vuole darci una lezione¿la nostra è un¿industria giovane che non dispone certo delle risorse delle major, ma la battaglia non è ancora persa¿, ha dichiarato.
Già nella lettera inviata ai deputati lo scorso 2 gennaio, gli ISP mettevano in guardia i legislatori contro una tale disposizione, scrivendo che ¿¿la messa in opera di una misura di filtraggio dei contenuti illeciti, è suscettibile di bloccare ugualmente l¿accesso a contenuti perfettamente leciti¿. Essi inoltre ricordavano che simili esperienze già fatte ad esempio in Canada e in Australia, hanno dimostrato l¿inefficacia della soluzione, ¿¿complessa da mettere in atto e facilmente aggirabile¿.
Un altro punto molto contrastato della nuova legge è quello riguardante la posta elettronica: i deputati infatti hanno cancellato il concetto di ¿corrispondenza privata¿ nella definizione di posta elettronica.
È un dettaglio significativo per gli ISP che già prevedono richieste di controllo sulla corrispondenza elettronica tra privati: la soppressione di tale nozione potrebbe avere gravi conseguenze sul rispetto della riservatezza delle comunicazioni via eMail.
Se la legge Fontaine dovesse passare nella forma attuale, dunque, gli ISP minacciano di passare alle maniere forti, bloccando l¿accesso ai contenuti da loro ospitati.
E gli ISP non sono i soli a protestare contro la legge. Il commissario europeo alla concorrenza Mario Monti e Erkki Liikanen, il commissario Ue per le imprese e la società dell¿informazione, hanno infatti inviato una lettera al governo francese ricordando ¿¿gli obblighi legati alla direttiva Ue sul servizio universale¿ che l¿ART (l¿autorità francese per le tlc) definisce come ¿¿la principale componente del servizio pubblico delle telecomunicazioni avendo come obbiettivo di fornire a tutti un servizio telefonico di qualità con prezzi abbordabili¿.
La Francia è l¿unico Paese europeo a non aver ancora adottato l¿insieme di regole inscritte nella direttiva che include nuove disposizioni miranti a favorire la concorrenza su un mercato ancora largamente dominato dagli operatori storici.
Secondo i due funzionari Ue, il progetto di legge LEN favorirebbe in modo evidente France Télécom, limitando il controllo dell¿ART sulle sue tariffe.
¿Se la legge dovesse in futuro limitare la competenza delle Autorità antitrust nazionali, per quanto riguarda la facoltà di imporre degli obblighi sui prezzi al dettaglio, si verificherebbe una cattiva trasposizione delle disposizioni europee¿, sottolineano Monti e Liikanen.
Contro la LEN, anche l¿associazione Reporter senza Frontiere (RSF), secondo cui il testo include ¿¿misure inquietanti per la libertà di espressione su Internet¿ e bloccherà lo sviluppo della Rete.
Il dibattito, in Francia, si fa sempre più rovente e in questo clima si terrà la seconda lettura della proposta di legge al Senato il 6 febbraio prossimo. Se il progetto venisse approvato in seconda lettura dalle due camere, l¿Assemblea Nazionale (deputati) e il Senato, esso passerà poi al Consiglio costituzionale prima di divenire legge.