Europa
La posizione di France Télécom nell¿ambito dell¿inchiesta della Commissione europea su presunti aiuti di Stato, si è aggravata in seguito alla presentazione del rapporto presentato dal pool di consulenti esterni (Nera) appositamente deputati da Mario Monti.
Le analisi preliminari presentate dalla Nera supportano infatti la tesi che il prestito da 9 miliardi di euro garantito dal governo d¿oltralpe all¿ex monopolista delle tlc, può considerarsi un aiuto di Stato a tutti gli effetti, sebbene non sia mai stato utilizzato.
Nera ha posto inoltre la questione che l¿annuncio del governo, il maggiore azionista dell¿operatore telefonico, abbia anche in qualche modo favorito la spinta al rialzo dei titoli del gruppo sulla Borsa di Parigi.
La commissione indipendente non ha ancora quantificato il reale vantaggio economico che France Telecom avrebbe tratto dalla linea di credito. Una considerazione fondamentale per determinare quanto l”operatore debba rimborsare.
Il rapporto finale del Commissario Monti non dovrebbe arrivare prima di aprile o maggio prossimi: fino ad allora la Commissione non prenderà alcuna decisione e le deliberazioni interne potrebbero anche prendere diversi mesi.
La scorsa settimana, intanto, France Télécom ha collocato in Borsa un prestito obbligazionario da 2,5 miliardi di euro, destinata al rifinanziamento del debito.
L”operazione comprendeva l”emissione di bond a scadenza triennale di 1 miliardo di euro, una di 750 milioni di euro su 8 anni e una di 500 milioni di sterline a 30 anni.
L¿operazione ha avuto un successo del tutto inaspettato ed è stata sottoscritta 4 volte.
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