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La Commissione europea ha rinviato ulteriormente i termini dell¿indagine aperta sull¿Opa ostile lanciata da Oracle su PeopleSoft, come hanno rivelato ieri alcune fonti comunitarie.
Questo tipo di procedura, prevista dalle norme Ue quando la Commissione ha necessità di ulteriori informazioni, sposta automaticamente la data alla quale i servizi della concorrenza dovevano pronunciarsi sull¿operazione.
Bruxelles, che aveva aperto il 17 novembre un¿inchiesta approfondita sulla transazione, aveva tempo fino al 30 marzo per esaminare il progetto.
E¿ da mesi che l”Autorità europea sta studiando il possibile impatto della fusione tra i due produttori di software.
La Ue aveva spiegato nel mese di novembre che la combinazione di due dei principali competitor nel mercato meritava ulteriori analisi, sopratutto per quei settori per le quali gli attori sarebbero ridotti da tre a due, come sarebbero Oracle e SAP nel comparto dei software per le imprese.
Questo esame dettagliato, servirà all¿esecutivo europeo per giudicare gli ¿effetti dell¿operazione sui mercati dei software utilizzati dalle grossi multinazionali per coordinare e pianificare le loro risorse finanziarie e umane come anche le loro relazioni con la clientela¿, come aveva precedentemente spiegato in un comunicato stampa.
Per questo dossier, i servizi europei stanno lavorando congiuntamente con il Dipartimento di Giustizia americano, direttamente interessato all¿operazione.
Il 6 giugno scorso, Oracle aveva lanciato un¿Opa ostile da 6,3 miliardi di dollari sul suo maggior competitor PeopleSoft.
L¿annuncio era arrivato giusto dopo che quest¿ultima aveva annunciato il suo progetto di fusione con un altro operatore del settore, JD Edwards.
Una volta conclusa questa operazione, Oracle ha portato il prezzo della sua offerta a 7,3 miliardi di dollari.
Il produttore aveva poi prolungato la sua offerta fino al 31 dicembre, a dispetto della selvaggia opposizione di PeopleSoft.
Ma a fine dicembre l¿Opa era stata nuovamente respinta, perché considerata al disotto del valore di mercato della società. Poco tempo prima, Oracle aveva, dal canto suo, prolungato ulteriormente la sua offerta, dando tempo fino al prossimo 13 febbraio.
Intanto si sono registrati movimenti al vertice di Oracle. Il fondatore Larry Ellison ha lasciato il suo incarico di presidente mantenendo solo quello di Amministratore delegato. Il suo posto sarà preso dal Direttore finanziario Jeff Henley, che lascerà il suo attuale ruolo non appena trovato un sostituto.
La separazione degli incarichi al vertice, insieme ad altre decisioni che riguardano la dirigenza a piani più bassi, risponde alle esigenze di corporate governance, cui la società è più attenta anche in vista della battaglia per la conquista di PeopleSoft.
Le ultime decisioni, ha spiegato lunedì notte un portavoce, non fanno parte di un piano per la successione alla testa del colosso software, criticato proprio perché Ellison non ha mai indicato chi potrebbe prendere il suo posto al comando.
Henley era direttore finanza da quasi 13 anni e lo stesso Ellison lo definisce “un esperto di corporate governance e contabilità (¿) Sono entusiasta di continuare a lavorare con lui”.
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