Europa
Sembra che un po¿ di tranquillità si respiri finalmente ai piani alti del Gruppo britannico di media Carlton.
Stamani gli azionisti della società, riuniti in Assemblea straordinaria, hanno approvato al 99,99% la fusione con Granada, per creare il primo Gruppo britannico di Tv commerciale terrestre, ITV.
L¿accordo, che nel mese di novembre aveva ricevuto l¿OK dal governo inglese, dà il via alla nascita di un¿unità stimata in 4 miliardi di sterline (circa 5,7 miliardi di euro), che permetterà di concorrere con i giganti del settore, in particolare BSkyB (British Sky Broadcasting), Gruppo controllato dal magnate australiano Rupert Murdoch, ma anche l”emittente radiotelevisiva pubblica BBC. La fusione, sottolineano i sostenitori dell”operazione, farà risparmiare alle due emittenti commerciali 50 milioni di sterline all”anno e si tradurrebbe in una migliore qualità dei programmi.
Per evitare un abuso di posizione dominante sul mercato della pubblicità, è stato nominato un commissario che supervisionerà il rinnovamento dei contratti pubblicitari, come ha voluto il Ministro del Commercio e dell¿Industria Patricia Hewitt.
La maggior parte degli analisti credevano che si sarebbe imposto a entrambe le emittenti di vendere le rispettive divisioni per la commercializzazione degli spazi pubblicitari.
La fusione, infatti, potrebbe creare una situazione insostenibile nel settore della pubblicità, poiché darebbe al nuovo Gruppo il controllo di una quota congiunta di circa il 52% del mercato pubblicitario televisivo, attraverso ITV.
Ma la Hewitt ha deciso diversamente. ¿A condizione che Carlton e Granada s”impegnino (a rispettare le condizioni imposte), io sono convinta che la nuova unità potrà concorrere più efficientemente con la BBC, i canali 4 e 5, come BSkyB¿, aveva detto il ministro.
Naturalmente, sotto la pressione degli azionisti, si è deciso di proporre un nome esterno per la presidenza di ITV, invece del preannunciato nome del fondatore di Carlton, Michael Green.
Secondo l¿accordo di fusione tra Granada e Carlton, Michael Green avrebbe occupato la presidenza di ITV, mentre Charles Allen, fondatore di Granada, la Direzione generale.
Ma i grossi investitori istituzionali, guidati dal Fondo di investimento americano Fidelity, avevano fatto sapere di non essere d¿accordo sul nome di Michael Green. Secondo alcune indiscrezioni, pare che Fidelity voglia sostenere John Nelson, ex banchiere di Lazard e Credit Suisse.
In effetti, sottolineano gli analisti, gli azionisti sono scontenti della gestione di Granada e Carlton, che hanno investito e perso più di un miliardo di sterline (1,43 miliardi di euro) nella Pay TV che ha chiuso battenti nel maggio 2002. Lamentano anche la costante erosione delle entrate delle due società dovute alla crisi del mercato pubblicitario.
Si è trattata di una vittoria eclatante per gli azionisti, che oltre a Fidelity, comprendono Standard Life Investments, Schroeder, Legal and General e UBS Global Assets Management, cioè circa il 40% del capitale della nuova unità.
¿E¿ inusuale per gli investitori istituzionali ¿ aveva commentato Henk Potts, analista per Barclays Stockbrokers ¿ fare tanto rumore ed essere così aggressivi¿. Di solito questi tipi di problemi si risolvono a porte chiuse e non coinvolgendo la stampa.
Ma in realtà, già da tempo gli investitori si stanno rivelando sempre più audaci, incoraggiati dal governo britannico, che ha incaricato un ex banchiere, Derek Higgs, di elaborare un codice di condotta per migliorare la trasparenza delle imprese dopo lo scandalo del Gruppo americano Enron. Il codice entrerà in vigore a fine anno.