Tempo di ripresa per i chip. Ma Siemens cerca di uscire dal settore

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Il fatturato globale del settore dei semiconduttori dovrebbe attestarsi a oltre 147 miliardi di euro nel 2004. Lo riferisce uno studio della societ&#224 VLSI Research secondo cui il giro d¿affari dell¿industria dei chip aumenter&#224 del 33% rispetto allo scorso anno, grazie ad una crescita della produzione del 20%.

Le condizioni sono dunque mature per la ripresa che, dopo tre anni di gelo per i fabbricanti di elettronica, potrebbe bissare i record del 1999-2000.

A favorire i nuovi investimenti nel settore informatico, la decisione di Microsoft di non fornire pi&#249 servizio assistenza per le vecchie versioni dei suoi sistemi operativi. Decisione che dovrebbe spingere le imprese a rinnovare il proprio parco software.

Allo stesso modo, l¿arrivo sul mercato dei cellulari di ultima generazione e di nuovi dispositivi elettronici come i lettori di musica digitale e i registratori DVD continuer&#224 a spingere gli utenti privati all¿acquisto, a tutto vantaggio dei fornitori di infrastrutture.

La notizia &#232 accompagnata dall¿annuncio che il conglomerato tedesco Siemens ha dimezzato la sua partecipazione nel gruppo Infineon, specializzato proprio nella produzione di semiconduttori, passando dal 40% ad una quota del 19%.

Il gruppo ha affidato a Citigroup il piazzamento di 150 milioni di azioni per un montante di circa 1,8 milioni di euro.

Siemens aveva gi&#224 deciso da tempo di alleggerire la propria quota nel capitale di Infineon: gi&#224 lo scorso anno aveva ceduto un altro 5% e conta, sul lungo periodo di porre fine alla relazione agro-dolce con la sua antica filiale che sta pagato a caro prezzo la lunga crisi del settore.

Il mese scorso, la societ&#224 aveva annunciato l”intenzione di emettere circa 27,5 milioni di nuovi titoli per un controvalore di 300 milioni di euro.

Alessandra Talarico

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