Mondo
La terribile tragedia che ha colpito il sud-est asiatico nel giorno di Santo Stefano ha sconvolto il mondo intero e ha innescato una corsa alla solidarietà che ha visto in prima linea anche gli italiani, in particolare gli oltre 55 milioni di utenti della telefonia mobile, grazie al numero unico messo a disposizione dai 4 operatori Tim, Vodafone, Wind e 3.
Lo tsunami, squarciando la placida quiete di un mondo immerso nel clima natalizio, ha devastato territori da sempre considerati dei paradisi in terra e ha provocato un senso di devastazione anche nelle coscienze di chi ha assistito da lontano, senza poter fare nulla per lenire il dolore delle popolazioni locali e delle famiglie delle migliaia di turisti che stavano trascorrendo in quei luoghi le loro vacanze.
La partecipazione è stata enorme e al numero unico 48580, rimasto attivo fino alle 24.00 del 9 gennaio, sono pervenuti 26.615.271 di sms del valore di 1 euro.
La cifra, raggiunta grazie alla solidarietà dei tantissimi italiani sconvolti dall”accaduto, sarà devoluta interamente alle popolazioni colpiteeconsentirà l¿intervento diretto in Indonesia, Sri Lanka e Thailandiacon il coordinamento del Dipartimento della Protezione Civile.
Gli oltre 26 milioni dieuro raccolti attraverso gli sms certo sono ben poca cosa di fronte agli sforzi che il mondo intero dovrà affrontare per consentire la ricostruzione di interi Paesi rasi al suolo dalla forza distruttrice di una natura che da madre benigna si è trasformata all¿improvviso in portatrice di morte.
Siamo tutti consapevoli che le parole, in questi casi, devono lasciare il posto a gesti concreti e che la solidarietà non deve esaurirsi nel giro di poche settimane come spesso siamo abituati in un mondo che corre veloce e sembra avere poco tempo da dedicare all¿altrui dolore.
Nel nostro piccolo non possiamo far altro che constatare l¿impegno assunto dall¿industria hi tech, che si è subito mobilitata per portare aiuto economico e supporto tecnologico ai Paesi colpiti.
Samsung ad esempio, ha aumentato il suo iniziale contributo al sostegno finanziario da 1 milione di dollari a 3 milioni di dollari. Il gruppo ha inoltre creato un corpo di soccorso umanitario, composto da impiegati locali della multinazionale e da personale medico coreano, che il 5 gennaio ha iniziato le operazioni in loco.
L¿incremento del sostegno è stato deciso dal presidente Kun-Hee Lee a seguito dei resoconti provenienti dal luogo del disastro, che hanno rivelato come l¿estensione della devastazione fosse di gran lunga superiore rispetto a quanto si fosse creduto in un primo momento.
In aggiunta, più di dieci dottori, farmacisti e infermieri dei Reparti di Ortopedia, dal Pronto Soccorso e dai Reparti di Assistenza Familiare del Samsung Seul Medical Center hanno lasciato la Corea il 4 gennaio, per fornire assistenza medica alle vittime del disastro e per aiutare a prevenire la diffusione di epidemie.
¿Ognuno di noi in Microsoft è profondamente addolorato per la tragedia che si è consumata nel Sud-Est Asiatico e in Africa, e le nostre preghiere vanno alle centinaia di migliaia di persone che sono state colpite da questa terribile devastazione. Molti dipendenti e Microsoft stessa stanno contribuendo con fondi e altre risorse per aiutare queste popolazioni¿.
La Microsoft, da sempre in prima linea nelle attività benefiche con la ¿Bill and Melinda Gates Foundation”, ha stanziato immediatamente 3,5 milioni di dollari così come la Dell che ha donato 3 milioni di dollari prelevandoli dalla The Michael and Susan Dell Foundation, organizzazione creata nel 1999.
La Cisco ha stanziato 2,5 milioni di dollari, mentre anche molti siti Internet hanno deciso di sfruttare la loro popolarità per andare in aiuto alle persone colpite dal maremoto.
Google ha messo a disposizione una pagina web contenente l¿elenco di alcuni siti operativi per fornire informazioni e gestire le donazioni per le vittime di tutta la regione, Apple nei giorni successivi al disastro ha messo in secondo piano i suoi prodotti inserendo in home page la scritta ¿I nostri cuori sono vicini a quelli colpiti dai maremoti in Asia¿, con giù una lista di enti ed associazioni a cui rivolgersi per dare il proprio contributo.
La celebre libreria Amazon ha stretto invece un accordo con la Croce Rossa per una raccolta fondi che nel giro di poche ore aveva totalizzato 2,2 milioni di dollari in donazioni.
Questo per citare i nomi noti.
Anche i bloggerhanno fatto la loro parte, collezionando tutto quanto potesse essere utile per raccogliere fondi, organizzare aiuti o cercare personre disperse.
In prima linea anche le associazioni Telefono Azzurro e Save the Children, da sempre impegnate per la protezione dei bambini in difficoltà.
La prima insieme ad ESCAP (Società Europea di Psichiatria dell¿Infanzia e dell¿Adolescenza) e IACAPAP (International Association for Child and Adolescent Psychiatry and Allied Professions) ha istituito una task force di psichiatri internazionali – tra cui Myron Belfer, Responsabile all¿interno dell¿OMS per la Salute Mentale dell¿Infanzia e dell¿Adolescenza e Nathaniel Laor dell¿Università di Tel Aviv, esperto degli aspetti psico-sociali dell¿intervento in situazioni di guerra e terrorismo ¿ pronta ad intervenire nei Paesi colpiti dal maremoto.
Il team di esperti è già in stretto contatto con gli psichiatri e gli operatori indiani ed indonesiani per studiare un piano d¿intervento specifico per il Disturbo Post Traumatico da Stress, il disturbo mentale che con maggior rischio incorre nei bambini e negli adolescenti vittima di eventi catastrofici.
¿L¿esperienza traumatica può produrre conseguenze psicopatologiche di diversa natura¿, commenta il Prof. Ernesto Caffo, Ordinario di Neuropscichiatria Infantile dell¿Università di Modena e Reggio Emilia e Presidente della Società Europea di Psichiatria dell¿Infanzia e dell¿Adolescenza.
¿Il trauma non costituisce solo un fattore di rischio per una serie di disturbi mentali ma può anche condizionare lo sviluppo del bambino, i suoi processi di apprendimento e socializzazione: le ferite, inoltre, possono trasformarsi in aggressività e rabbia, fino a vere e proprie manifestazioni di violenza. Occorre quindi intervenire precocemente: la prontezza nell¿identificazione dello stato di disagio e nell¿intervento con individui altamente traumatizzati e con le loro famiglie rappresenta un importante fattore protettivo¿.
Il progetto di collaborazione con i Paesi colpiti segue i principi definiti dalla Carta di Roma: il documento programmatico, siglato l¿anno scorso da 40 esperti provenienti da USA, Israele, Iraq, Egitto, Iran, Australia, Libano, Estonia, Germania, Francia e Nuova Zelanda, che definisce l¿impegno di un gruppo di lavoro internazionale specializzato nelle situazioni di trauma. Obiettivo e¿ promuovere la ricerca, condividere esperienze ed elaborare nuovi modelli d¿intervento da portare nei Paesi colpiti da eventi catastrofici.
¿Il tragico cataclisma nel Sud Est Asiatico ha colpito un numero incredibile di bambini¿, ha dichiarato oggi Toby Porter, Direttore delle Emergenze di Save the Children, la più grande organizzazione internazionale indipendente di tutela e promozione dell¿infanzia.
¿La nostra priorità al momento è di mettere al riparo, in rifugi, quanti più bambini possibile, di farli ricongiungere con le famiglie e di assicurare loro cibo e acqua potabile¿.
Save the Children può contare su un team di operatori locali in Sri Lanka, India, Indonesia, Tailandia e Birmania ma altri collaboratori stanno arrivando dall¿ Europa e dagli Stati Uniti, in queste ore.
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