Italia
Che i rapporti tra produttori e distributori di cinema e Sky fossero tesi, si sapeva da tempo, ma pare che adesso questi si siano proprio arrabbiati, arrivando a minacciare di non vendere più almeno per un anno i film alla Pay TV di Rupert Murdoch.
Il tycoon, infatti, non vuole concedere alla settima arte lo stesso spazio che gli aveva dato TelePiù, ex filiale del Gruppo CanalPlus, che è ormai entrata nel suo portafoglio.
Sky Tv è oggi l¿unico operatore sul mercato della televisione a pagamento in Italia, questo gli permette di poter fare il bello e il cattivo tempo.
In effetti, la società di Murdoch sta rinegoziando al ribasso i contratti pluriennali che Stream e TelePiù avevano siglato a loro tempo con le grandi major hollywoodiane e i distributori nazionali.
Secondo alcune indiscrezioni, sarebbe possibile che i produttori e distributori decidano di cedere i film alle Tv in chiaro, dopo solo un anno dall¿uscita dei cinema, come avviene oggi per la Pay TV,invece, di dover aspettare i soliti due anni.
Una proposta questa, che vede molto interessate Rai e Mediaset, a condizione però che il sovrapprezzo da pagare sia ragionevole.
Dall¿accelerazione del consumo televisivo dei film le due emittenti hanno tutto da guadagnare per migliorare le performance dei film in Tv in progressivo declino, ma anche per intaccare il vantaggio competitivo dell¿esclusiva temporale di cui gode Sky sul prodotto più pregiato dopo il calcio.
La nuova Pay TV si è impegnata a contribuire con 50 milioni di euro l¿anno alla distribuzione italiana, ma non parteciperà più alla loro produzione a priori.
¿Noi siamo pronti a sostenere l¿industria italiana comprando i suoi film, ma la nostra vocazione non è fare la produzione. Noi siamo dei distributori. A ciascuno il suo mestiere¿, ha dichiarato non molto tempo David Bouchier, direttore generale prodotto a Sky Italia.
Sky comprerà questi film dopo la loro uscita nei cinema, secondo una tariffa proporzionale alle entrate registrate.
Bouchier è un avvocato, esperto di acquisizioni di film, è l¿uomo che più di tutti si è occupato di organizzare il palinsesto degli oltre 100 canali (divisi in quattro diversi pacchetti) della Pay TV targata Murdoch.
Si preannuncia una dura sfida per il cinema italiano, quindi, che questa volta dovrà riuscire a fare fronte compatto per dare una lezione a Sky.
Finora Sky ha comprato un piccolo pacchetto di film di RaiCinema, poi alcuni di Aurelio De Laurentiis e poco altro. Mentre ancora non è stato chiuso l¿accordo quadro con Medusa.
Altra apprensione al mercato cinematografico è cagionata dall¿imminente arrivo dei nuovi decreti delegati del ministro Giuliano Urbani (previsti per febbraio) che rivoluzioneranno il modo di produrre cinema. Diminuiranno i finanziamenti pubblici e saranno concessi solo ai produttori che abbiano già trovato una copertura del 50% del budget.
Prima che fosse rilevata dalla News Corp, TelePiù era direttamente coinvolta nella produzione italiana. Nell¿ambito di un accordo ministeriale, la piattaforma si era impegnata a versare all¿industria cinematografica 60 milioni di euro l¿anno.
¿Eravamo dietro la produzione di circa l¿80% dei film italiani¿, conferma un ex dirigente della filiale di CanalPlus.
Tradizione, questa, che Sky Italia vuole rompere.