Telefonini: boom di richieste per Natale

di |

Europa



Sar&#224 un Natale all¿insegna dei regali hi tech, ma soprattutto all¿insegna dei telefonini. Lo speravano tutti gli operatori telefonici che ora, uno dopo l¿altro, annunciano trionfanti di aver battuto ogni previsione di vendita.

L¿ultimo in ordine di tempo &#232 stato il francese Orange, filiale mobile di France T&#233l&#233com, che come molti dei concorrenti si ritrova per&#242 a fare i conti con la carenza di apparecchi disponibili.

Orange, infatti, non si aspettava una simile richiesta dal momento che quest¿anno sia le offerte promozionali che gli sconti sugli apparecchi sono stati minori degli altri anni.

Spiega Richard Brennan – vicepresidente esecutivo di Orange World & Brand ¿ che ¿¿gli sconti praticati sui telefonini sono stati inferiori almeno del 20% quest¿anno, e sar&#224 lo stesso per il 2004¿, quando comunque si prevede ugualmente un fatturato in crescita del 5%.

Nonostante la quasi totale assenza di offerte promozionali, Orange ha venduto pi&#249 del doppio di quanto aveva preventivato neanche sei mesi fa. L¿operatore conta inoltre di riuscire a centrare l¿obiettivo di vendere almeno un milione di telefonini col proprio marchio e software.

Questi apparecchi, prodotti tra gli altri da LG, Sagem, Alcatel, hanno convinto finora pi&#249 di 750 mila utenti, e gli acquisti natalizi sono ancora nel boom.

Brennan sottolinea che l¿Arpu (il ricavo medio mensile per utente) degli utenti che utilizzano i cellulari marcati Orange ¿ che consentono tra le altre cose l¿accesso diretto ad alcuni mini siti web e a dei servizi d¿informazione – &#232 del 20-25 per cento superiore a quello degli utenti che utilizzano gli apparecchi comuni. L¿Arpu medio di Orange in Francia &#232 di 377 euro all¿anno.

Buone comunque anche le vendite dei modelli forniti dalla statunitense Motorola che ha per&#242 gi&#224 avuto diversi problemi a soddisfare l¿inaspettata richiesta di telefonini con fotocamera.

Allo stesso modo, anche altri fornitori, come Siemens e Samsung, non sono riusciti a soddisfare la domanda.Nel tentativo di non ripetere l¿errore del 2001, quando la domanda &#232 stata sovrastimata di almeno 100 milioni di unit&#224, i produttori sono infatti caduti nell¿eccesso opposto e hanno consegnato nei negozi un numero molto esiguo di apparecchi e componenti.

Il risultato? La domanda sta eccedendo le forniture nella maggior parte dei Paesi del mondo, dai mercati emergenti (Russia, India) a quelli ormai saturi (Europa, Usa e Giappone) dove &#232 in atto una inaspettata corsa alla sostituzione dei vecchi modelli a favore di nuovi apparecchi multimediali, il cui costo, in Italia, parte da circa 200 euro.

¿Se provassimo a chiedere adesso una nuova fornitura di telefonini, la risposta sarebbe unanime: fuori discussione¿, ha dichiarato Brennan.

Anche il conglomerato Hutchison Whampoa, che ha lanciato i servizi 3G in Italia, Gran Bretagna e Hong Kong, ha dovuto rinunciare ai propri obiettivi di vendita a causa della scarsit&#224 di telefonini messi a disposizione dal fornitore giapponese Nec (che ha appena dichiarato di averne pronti 2 milioni e mezzo per il prossimo anno) e da Motorola.

L¿unico operatore a non avere problemi di sorta sembra essere Vodafone che il mese scorso ha dichiarato di aver venduto tre milioni di apparecchi Live! e ha appena aperto la rete di terza generazione per l¿utilizzo esclusivo, ancora, dei computer portatili.

Tra giugno e settembre sono stati distribuiti in Europa circa 32 milioni di telefonini (13,7 milioni marcati Nokia, 5,5 Siemens) e, entro la fine dell¿anno, le unit&#224 vendute saranno 125 milioni, ossia pi&#249 di un quarto del volume globale.

Secondo la societ&#224 di analisi Gartner sar&#224 sempre Nokia la leader del mercato mondiale anche il prossimo anno, ma il gigante comincia a mostrare segni di cedimento nei confronti dell¿agguerrita concorrenza, soprattutto in Europa, il suo primo mercato.

La quota del produttore finlandese &#232 scesa nel terzo trimestre al 34,2%, contro il 35,9% del trimestre precedente. Nokia, dunque, si allontana dal suo obiettivo di controllare il 40% del mercato entro la fine del 2003, come aveva preventivato all¿inizio dell¿anno. Le perdite in Europa, sono comunque controbilanciate dalle performance sui mercati emergenti, negli Usa e in Asia dove il gruppo tiene bene, grazie ai nuovi modelli CDMA.

Nokia, inoltre, ha dalla sua un rapporto pi&#249 stretto con i produttori di componenti multimediali, grazie al quale potr&#224 superare pi&#249 facilmente della concorrenza i problemi di rifornimento, che stanno mettendo in difficolt&#224 i concorrenti.

Alessandra Talarico

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz