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La spinosa questione della regolamentazione di Internet, che doveva essere affrontata a Ginevra nell¿ambito del primoSummit mondiale sulla Società dell¿Informazione(WSIS ¿ World Summit on the Information Society), è stata rinviata alla seconda parte del vertice, che si terrà a Tunisi nel novembre 2005.
La mancanza di un accordo sulla cosiddetta Internet Governance, che si era già registrata nell¿ambito delle riunioni preparatorie al Summit, ha rinviato la decisione sull¿eventuale trasferimento a un organo dell¿Onu del potere di controllo del Web, cosa alla quale si sono fermamente opposti gli Stati Uniti.
Attualmente la supervisione della Rete spetta ad alcuni organismi privati, come l¿ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers), il W3C (World Wide Web Consortium) e la IETF (The Internet Engineering Task Force).
L”ICANN, creato nel 1998 sotto l¿egida delle Autorità americane, sovrintende all¿assegnazione dei domini e degli indirizzi Internet e opera sulla base di un accordo con il governo degli Stati Uniti e comunque vede l”adesione di più di cento Paesi. Il W3C e la IETF gestiscono alcune regole per la posta elettronica e Internet.
Nel corso dei prossimi mesi, un gruppo di lavoro dell¿Onu dovrà ¿analizzare i meccanismi esistenti, studiare qual¿è il miglior quadro di governo e vedere se c¿è bisogno di cambiamenti¿, ha spiegato Francine Lambert, portavoce dell¿Unione Internazionale delle Telecomunicazioni (ITU ¿ International Telecommunication Union), organismo dell¿Onu che ha organizzato l¿evento, che si è tenuto dal 10 al 12 dicembre, e a cui hanno partecipato oltre 175 Paesi, circa 6 mila delegati, una sessantina di Capi di Stato, enti del settore pubblico e privato, associazioni e ONG di tutto il mondo.
La regolamentazione di Internet è uno dei punti di maggiore scontro, con la libertà d¿espressione, il ruolo dei media e il rispetto della proprietà intellettuale, e sono stati regolamentati con delle formule alquanto vaghe o rinviati a documenti futuri, nella Dichiarazione di principi adottata venerdì dai 175 Paesi presenti a Ginevra.
¿La gestione internazionale di Internet dovrebbe avvenire in modo multilaterale, trasparente e democratico, con la piena partecipazione degli Stati, del settore privato e della società civile e degli organismi internazionale¿, hanno dichiarato i Paesi firmatari. Spiegando che Internet è ormai diventato una risorsa pubblica mondiale.
Ma gli Stati Uniti sembrano determinati a impedire la creazione di un organo dell¿Onu incaricato di controllare Internet. Per Washington e altri Paesi sviluppati, è fondamentale che il controllo di Internet resti nell¿ambito privato e non sia trasferito a un¿agenzia dell¿Onu, come invece hanno proposto Cina e Brasile
¿E¿ straordinariamente importante che il settore privato continui a gestire¿ Internet, ha dichiarato la scorsa settimana l¿americano David Gross, coordinatore del Dipartimento di Stato per le comunicazioni internazionali e la politica dell¿Informazione.
La Francia spera invece in un ¿codice universale¿ di regolamentazione di Internet elaborato dall¿Onu, che ¿è la fonte maggiore del Diritto internazionale¿, ha detto a Ginevra il Primo ministro Jean-Pierre Raffarin.
Questa regolamentazione internazionale dovrà, secondo Raffarin, affrontare le questioni tecniche (attribuzione degli Indirizzi Internet, gestione dei nomi dei domini¿) ma anche vigilare sulla proprietà intellettuale o i diritti degli utenti.
Il gruppo di lavoro dell¿Onu renderà le proprie conclusioni entro il 2005, prima dell¿inizio della fase preparatoria della riunione di Tunisi.
Lo staff comprenderà ¿rappresentanti delle imprese private, della società civile, dei governi dei Paesi ricchi e poveri¿, ha indicato la Lambert.
Ma, al di là di quale sarà l¿organismo regolatore, ¿l¿obiettivo ultimo è di fare in maniera che Internet sia un mezzo per tutti e che ciascuno abbia il suo ruolo nella gestione¿, ha continuato.
E¿ stato inoltre adottato un Piano d¿azione per colmare il cosiddetto Digital Divide che divide il Nord ed il Sud del pianeta.
Nel corso dei lavoratori preparatori al Summit, uno dei punti controversi è stato quello del finanziamento di un Fondo di solidarietà digitale di cui gli Africani reclamavano la creazione per aiutare a diffondere più largamente le nuove tecnologie come Internet e la telefonia mobile.
A Ginevra, si è cercato di soddisfare entrambe le parti. I partecipanti hanno approvato la creazione del Fondo, dando tempo agli altri fino al 2004 per decidere se contribuire o meno.
Il 2015 è la data traguardo fissata per colmare il Digital Divide. Intanto bisognerà lavorare per la costruzione di un mondo dove gli strumenti di comunicazione – dal telefono, alla radio ed Internet – siano strumento di informazione e sviluppo per tutti. Il cammino sarà duro e faticoso.
Dichiarazione di principi del 12 dicembre 2003
Disposizioni per la seconda parte del Summit
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