Italia
All¿indomani della critica dell¿Osce (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), sulla legge di riforma del sistema radiotelevisivo, approvata dal Parlamento, il Direttore generale della Rai Flavio Cattaneo respinge con forza l”esistenza di un conflitto di interessi tra le Tv di proprietà della famiglia del premier Silvio Berlusconi e la Tv pubblica, e invita il presidente Lucia Annunziata a restare a capo dei vertici di Viale Mazzini.
Il parlamento ha approvato la scorsa settimana la cosiddetta legge Gasparri dopo una feroce opposizione del centrosinistra e della Rai.
Al momento l”Unione Europea ha detto di non aver in programma di dare il via ad una indagine sulla legge.
Ieri il responsabile della libertà di stampa dell”Osce, Freimut Duve, ha criticato la nuova legge a firma del Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, dicendo che “l”Italia sta creando un precedente molto pericoloso” perché il presidente del Consiglio “aiuta gli interessi economici della sua famiglia”.
Duve ha spiegato: ¿ Ho seguito con grande preoccupazione l”approvazione la scorsa settimana in Italia di un nuovo Disegno di legge sull”informazione. Per quanto ne capisco, la legge consentirà alla holding famigliare del primo ministro Silvio Berlusconi di acquistare radio e giornali a partire dal 2009””, disponendo lui già ¿di un controllo diretto o indiretto sul 95% delle televisioni italiane¿.
¿L”Italia crea così un precedente molto pericoloso¿ nell”Osce, ha affermato Duve nel rapporto presentato davanti ai delegati dei 55 Paesi membri a Vienna, l”ultimo prima di lasciare l”incarico in questo mese di dicembre.
E ha concluso il suo rapporto, scrivendo ¿dopo sei anni che rivesto questo incarico lascio l”Osce constatando che in alcuni Paesi esistono elementi che testimoniano come la nuova realtà relativa alla libertà dei media sia più problematica oggi che nel 1997””.
¿Chi all”epoca avrebbe potuto presagire che un primo ministro eletto di un Paese fondatore dell”Unione Europea avrebbe organizzato una legge sui media in modo da favorire la propria agenda politica e gli interessi propri e della sua famiglia?¿.
D”altronde, ha continuato Duve, ciò che sta succedendo in Russia non fa presagire nulla di buono con il ¿Cremlino che ha nuovamente il controllo diretto o indiretto su molta della stampa scritta e su gran parte dei media elettronici¿.
Pronta la replica del Dg Rai, che ha dichiarato che, a suo avviso, il conflitto di interressi ¿inteso come un presidente del Consiglio proprietario di Tv che potrebbe sfavorire la Rai, per me non esiste“.
A conferma di ciò, Cattaneo snocciola i numeri che, dice, provano una crescita della Rai nonostante la concorrenza di Mediaset.
“Tremonti ci ha restituito 123 milioni di crediti storici… La raccolta pubblicitaria è in crescita, chiuderemo il 2003 con un -3% rispetto al 2002 contro una previsione del -9,9% di aprile. L”utile 2003 per la Rai Spa sarà di 20 milioni di euro e di 50 milioni in termini di consolidato di gruppo“, spiega.
Cattaneo risponde difendendo il provvedimento. “La Gasparri, come capo di questa azienda, mi va benissimo“. E ancora: “Quando poi verrà promulgata, eviterà a Raitre di perdere 150 milioni di pubblicità in un colpo solo”.
In merito poi alla presidente Lucia Annunziata, che ha annunciato dimissioni dopo che il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi avrà firmato la legge, Cattaneo la invita a rimanere al suo incarico: “Il presidente di una società non dovrebbe dimettersi per motivazioni politiche che posso capire… Io dico: resta, presidente, lavoriamo per la Rai”.
In merito alla polemica aperta dalla dichiarazione di Duve, è intervenuto anche l¿ambasciatore italiano dell”Osce Guido Lenzi, che ha respinto i forti commenti di Duve dicendo che è stato influenzato e che le sue affermazioni sono prive di fondamento.
“L”Italia è uno dei più importanti stati democratici d”Europa, un Paese con una radicata cultura di libertà e pluralismo, in cui ogni garanzia legale, istituzionale e costituzionale vige per sostenere la libertà d”informazione” ha detto Lenzi al Congresso permanente.
Raffaella Natale