Italia
di Raffaele Barberio
I contenuti televisivi: le definizione del mercato
Il mercato dei contenuti televisivi appare come uno dei settori strategici per l¿industria della comunicazione, anche se la sua esatta definizione è frutto di mediazioni lessicali e scelte convenzionali. Le classificazioni dei contenuti televisivi sono state infatti sottoposte a continue modifiche, innanzitutto in conseguenza dei rapidi mutamenti nel modo di produrre, diffondere e consumare i programmi televisivi.
Il modo più semplice di distinguerli è quello di fondare le differenze sui profili di genere, un criterio, questo, che per ragioni di varia natura è peraltro ancora ben lungi dall¿aver raggiunto uno standard classificatorio condiviso dagli operatori.
La Convenzione Stato-Rai in vigore distingue sei macro-generi di primo livello, ciascuno dei quali articolato in ulteriori voci di dettaglio.
I sei macro-generi, corredati della definizione sommaria che di essi dà la Convenzione, sono:
Telegiornali ¿…appuntamenti di informazione quotidiana, interna ed esterna diffusa dalle testate giornalistiche della concessionaria…¿
Informazione ¿…inchieste, rubriche, programmi di attualità, costume e società...¿
Cultura ¿…scienza, storia, arte… in quest¿ambito rientrano anche i prodotti cinematografici e di fiction…¿
Servizio ¿…programmi e rubriche di attualità, costume, interesse sociale… legati ai bisogni della collettività…anziani, salute, lavoro, ambiente…non udenti…servizi al cittadino…fasce deboli…¿
Bambini e giovani ¿…programmi che incontrino esigenze e sensibilità della prima infanzia e dell¿età evolutiva…riguardanti tutti i generi televisivi…¿
Sport ¿…programmi e telecronache degli avvenimenti sportivi…sia di grande richiamo che appartenenti a discipline minori…nel quadro della valorizzazione del ruolo sociale e formativo dello sport…¿
La programmazione giornaliera della televisione italiana ripartita per generi televisivi
Genere %
Fiction 23
Cultura 20
Film 17
Intrattenimento 15
Telegiornali13
Programmi per bambini 6
Sport 6
Totale 100
Fonte: AGB
Tuttavia, la stessa Rai indica nel proprio Annuario una classificazione della propria programmazione che considera come autonome le voci relative a film, fiction e intrattenimento, fino a un totale di nove macrogeneri di primo livello, a loro volta distinti in quarantasette voci di dettaglio. I confronti con i palinsesti degli altri broadcaster sono effettuati dalla Rai sulla base della ripartizione di primo livello. Dal canto suo, Mediaset usa un sistema proprio di classificazione, articolato in quattordici generi:
news
varietà
sport
fiction a lunga serialità
cultura
soap
film
tv-movie
miniserie
telefilm
sit-com
telenovela
cartoni
televendite
Infine, volendo far ricorso alle società di rilevazione, la Agb Italia, ad esempio, distingue sette generi:
fiction
cultura
film
intrattenimento
telegiornali
programmi per bambini
sport
In aggiunta alle modalità generali di classificazione dei programmi sopra descritte, è d¿uso considerare anche ulteriori articolazioni, quali la nazionalità della produzione o la provenienza dei programmi, la loro replicabilità e altri requisiti, non ultimo quello della predisposizione o meno ad utilizzazioni di tipo multi-piattaforma, un aspetto, questo, che si sta affermando sempre più.
Il prodotto televisivo, classificato e collocato in griglie di palinsesto, viene oggi offerto dai broadcaster ai telespettatori attraverso i tre modelli di business tradizionali, ovvero quelli della televisione pubblica finanziata dal canone, della televisione commerciale finanziata dalla sola pubblicità, infine della televisione a pagamento finanziata da abbonamenti e da acquisti à la carte.
Tra broadcaster e pubblico si realizza in tal modo una combinazione di transazioni multiple nell¿offerta di prodotto. È questo un livello di mercato del tipo business-to-consumer del quale qui vogliamo solo registrare il profilo, per soffermarci, invece, sul mercato primario che vede impegnati i broadcaster nell¿acquisizione di diritti e programmi, quindi semilavorati e prodotti finiti, ovvero quel segmento di mercato che potremmo classificare come business-to-business.
È in questo segmento che si sviluppa, quasi nella sua interezza, il mercato dei contenuti televisivi.
Strategie editoriali, politiche commerciali e ripartizione per generi guidano le scelte di acquisizione dei programmi d¿acquisto. Oggetto delle transazioni possono essere prodotti finiti, ossia programmi già pronti per la messa in onda, oppure dei ¿semilavorati¿. Le modalità di sfruttamento possono essere molteplici, anzi la loro articolazione è destinata ad essere differenziata in un numero di opzioni sempre maggiore. I prodotti finiti vengono offerti e comprati per territori, per lingua, per trasmissioni uniche o multiple (con la specificazione del numero di repliche e l¿arco di tempo entro cui ciò deve essere fatto), per canale di trasmissione (terrestre, satellitare, a pagamento, home-video, DVD e ora anche terminali mobili) o attraverso una combinazione tra le principali opzioni citate.
Il mercato dei contenuti televisivi – I PARTE
Il mercato dei contenuti televisivi -II PARTE
Il mercato dei contenuti televisivi -III PARTE
Il mercato dei contenuti televisivi -IV PARTE
Il mercato dei contenuti televisivi -V PARTE