Italia
di Vanna Araldi
Nelle stesse ore in cui, al Senato, andava in onda l¿ultimo atto del Ddl Gasparri – testimonianza di quanto, in Italia, legiferare sul sistema radiotelevisivo si possa rivelare una fatica di Sisifo – si teneva, presso l¿Università Bocconi, il convegno annuale, organizzato dal Centro di Ricerca sull¿Economia Digitale, consacrato agli scenari della multimedialità, con particolare riferimento alla televisione numerica e all¿UMTS.
Mentre, quindi, il lungo travaglio ¿parlamentare¿ finiva col partorire una legge di sistema dai molteplici chiaroscuri – destinata a scavare un autentico ¿ground zero¿ intorno al concetto di pluralismo, per alcuni; a dotare l¿intero settore delle comunicazioni, degli ¿anticorpi¿ della competitività e della modernizzazione, per altri – si ragionava, in una prestigiosa sede accademica, intorno ai risultati di una rigorosa ricerca.
Se il Legislatore – responsabilmente restio a mettersi in rotta di collisione con le sfide della tecnologia – sia riuscito a individuare una via nazionale alla multimedialità, disciplinando, con efficacia, uno specifico caratterizzato da ricchezza audiovisiva, profondità conoscitiva, informativa ed interattiva, lo sapremo nei prossimi anni.
Oggi, ancora soltanto all¿inizio di un percorso rivoluzionario che promette la moltiplicazione dei canali televisivi come il pane e il vino alle nozze di Cana e che consta nell¿integrazione di ¿vari modi di fare le cose¿, parallelamente ad una variegata offerta di itinerari possibili, serve, piuttosto, cogliere le necessità dei consumatori/utenti; creare nuove richieste di servizi; comprendere quali flussi di ricavi possano derivarne, al fine di individuare modelli di business ad alto potenziale di sostenibilità.
La ricerca condotta dall”I-LAB – passando attraverso l¿analisi della domanda nazionale dei servizi multimediali, il confronto con il panorama europeo e lo studio delle strategie di pricing – permette di evincere come il processo di digitalizzazione – punto d¿innesto di quella singolare dinamica che è il fenomeno della convergenza delle infrastrutture – pur favorendo, sempre più, la convergenza dei contenuti, nonché la competizione tra differenti piattaforme, veda diversificarsi i comportamenti e le modalità di fruizione dei mezzi, da parte degli utenti.
In un contesto in cui il carattere indistinto della comunicazione di massa lascia il posto ad un¿interrelazione mezzo/utente sempre più personalizzata; in un ¿ordine nuovo¿ in cui il tasso di analfabetismo digitale corre il rischio di crescere di pari passo con l¿aumento delle opportunità – allontanando intere ¿colonie¿ di cittadini dalla possibilità di godere dei servizi propri della ¿società dell¿informazione¿ – la conoscenza dei contenuti multimediali, delle potenzialità delle nuove piattaforme e delle applicazioni interattive, sia pur ancora semplici ed embrionali rispetto ai probabili futuri sviluppi, è ancora piuttosto bassa.
In un Paese come l¿Italia – ad orientamento fortemente tv-centrico – al costante tentativo di isolare servizi ¿appealing¿ che sotto la bandiera della convergenza scaturiscano modelli di business avanzati e vincenti, si contrappone una domanda, perlopiù legata a contenuti d¿intrattenimento; che cresce in funzione del valore percepito del servizio (utilità, velocità, facilità d¿uso); sensibile alle politiche di prezzo; non soddisfatta, in alcune sue sollecitazioni (servizi di localizzazione, servizi bancari, ecc¿), rispetto all¿offerta.
Dopo aver civettato con le sue promesse e conosciuto il limbo della sua valenza strategica, appare chiaro che dovrà essere l¿effettivo decollo del digitale terrestre a scalfire una naturale resistenza verso l¿innovazione e la frammentarietà dei modelli da questa proposti; a favorire l¿avvio di un ciclo espansivo d¿interesse verso applicazioni interattive meno ludiche e più utili; a consentire, dunque, l¿adeguamento dei nuovi equilibri ad un processo di convergenza necessario e opportuno, ancor più che ineluttabile.
Gli atti del convegno:
Carta Si: L¿impatto della multimedialità per il settore bancario e finanziario
Gruppo MPS: L¿impatto della multimedialità nel settore bancario e finanziario
Nokia: New end-user terminals: Market drivers
Nokia: Service Convergence Case
I-LAB: Contenuti multimediali: modelli di business sostenibili in Italia