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Musica e cinema, da tempo ormai, conducono separatamente la lotta contro un male comune: la pirateria, responsabile di aver largamente eroso le loro entrate e aver mandato in crisi un intero mercato.
Ed è propria di pirateria che si è discusso nell¿occasione di un importante appuntamento all¿Olympia (Universal Music Group), la più famosa sala da concerto di Parigi.
L¿incontro è stato realizzato dal gigante francese dei media Vivendi Universal, attivo su entrambi i mercati, quello cinematografico e quello della musica, ed è stato un momento di confronto sulla spinosa questione ¿della pirateria elettronica di contenuti culturali¿.
Presenti anche molti cantanti. Maxime Le Forestier, noto cantautore francese, ha commentato che il problema non è di facile soluzione, ma necessita un intervento urgente: ¿La pirateria non colpisce la produzione, ma rischia di atterrare la distribuzione, l¿intero sistema è in agitazione¿.
Numerosi gli interventi da parte dei rappresentanti delle Associazioni di settore, che hanno espresso le loro inquietudini ai politici presenti.
Diversi testi legislativi attualmente in discussione potrebbero, in effetti, avere un grosso impatto nella lotta contro questo dilagante fenomeno: la legge sull¿economia digitale, quella sul diritto d¿autore, come anche il progetto di legge di Domique Perben contro la criminalità, che ha dedicato un capitolo alla contraffazione.
Gilles Bressand, presidente del Sindacato nazionale di produzione fonografica (Snep – Syndicat national de l”édition phonographique), ha posto l¿accento sul fatto che, se la pirateria riguardava in un primo tempo solo il mercato della musica, adesso si sta estendendo anche a quello del cinema.
¿Il successo in tutto il mondo di un centinaio di grandi film, permette ogni anno ai produttori di avere i proventi per realizzarne degli altri ¿ ha spiegato Nicolas Seydoux, presidente di Gaumont e dell¿Associazione di lotta contro la pirateria audiovisiva (Alpa – Association de lutte contre la piraterie audiovisuelle) -. Se questi film vengono piratati, è tutto il canale che va a perdere¿.
Per spiegare meglio questa presa di posizione, Nicolas Seydoux ha dichiarato che ¿la musica e il cinema sono gli unici settori dove i prodotti contraffatti presentano la stessa qualità degli originali¿.
Al momento si fa differenza tra il termine contraffazione e quello di pirateria: la prima è punita con pene più severe.
Ma ¿i due reati stanno per essere assimilati¿, ha annunciato il deputato François d”Aubert, per altro presidente del Comitato nazionale anti-contraffazione (Cnac).
E adesso nel mirino della Snep, dell”Alpa e delle imprese che rappresentano, accanto ai pirati ci stanno anche i Fornitori d¿accessi Internet e le industrie di telecomunicazioni
, colpevoli, secondo loro, di offrire l¿indispensabile banda larga ai fruitori di download e soprattutto di servirsi del download come elemento di appeal delle loro campagne marketing.
Se ne sono sentite di tutti i colori all¿Olympia. E secondo Gilles Bressand, presto le risposte legali al problema, potrebbero essere estese anche a quegli Isp e operatori Tlc, che qualcuno ha definito ¿complici del furto¿.
Complici di furto?
Non si sa cosa potrebbe succedere, se si persegue questa via, ma la minaccia è seria.
Nessun rappresentante degli Isp era presente per poter controbattere. E l¿organizzatore dell¿appuntamento, Vivendi Universal, presente anche nelle telecomunicazioni e l¿accesso Internet (attraverso il 56% che detiene ancora in SFR-Cegetel) si è astenuto dai commenti.
Molto sensibile alle problematiche inerenti la proprietà intellettuale (sua moglie, Janelly, è deputato europeo e dirige in Parlamento il dibattito sulla direttiva in materia di proprietà intellettuale), Jean-René Fourtou, il presidente e Ad di VU, ha preferito bypassare sulla questione dei Fornitori d¿accesso.
La strategia distribuzione-contenuti, tanto vantata a suo tempo dal predecessore Jean Marie Messier, non ha sicuramente finito di rendergli difficile la vita.
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