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Si chiama Ernest Brenot, è un pensionato americano di 78 anni, ed è stato accusato dalla RIAA ¿ l¿associazione che riunisce le maggiori etichette discografiche americane ¿ di aver scaricato dalla rete 778 canzoni di noto artisti, tra i quali Vanilla Ice, U2, Creed, Linkin Park e Guns N” Roses.
Non si placa dunque l¿offensiva delle major contro gli utenti la pirateria di musica online che finora ha portato ad un totale di 382 denunce e stavolta ha colpito anche gente che il computer non lo sa neanche usare. O persone che non possiedono proprio il computer, come il signor Brenot, già coinvolto nella precedente ondata di cause intentate dalla RIAA ad ottobre contro presunti fruitori dei network P2P.
La moglie di Brenot, Dorothy, è indignata. Non solo perché si accusa suo marito di ascoltare ¿quel¿ genere di musica, ma soprattutto perché la coppia non possiede un Pc. L¿unica spiegazione potrebbe attribuirsi al fatto che loro genero aveva aggiunto per un certo periodo la connessione Internet alla Tv via cavo di proprietà dei Brenot. ¿C¿è stato un errore ¿ si difende Dorothy ¿ siamo all¿oscuro di tutta questa storia, ma non sappiamo come provarlo¿.
Le 41 cause intentate dalla RIAA sono distribuite in 11 Stati americani, dal Massachusetts al Colorado, alla Florida e al Tennesse, mentre 90 lettere di diffida sono state inviate ad altrettante persone con l¿invito a cercare un¿intesa con le major per evitare una denuncia formale.
Molti, infatti, ammettendo le loro colpe, hanno preferito chiudere le cause con accordi extragiudiziali. L¿agguerrita associazione ha infatti reso noto di aver raggiunto accordi con almeno 220 utenti (tra essi, una bambina di 12 anni). Le multe vanno dai 2.000 ai 7.500 dollari.
¿Le persone che praticano il file-sharing ¿ ammonisce il presidente della RIAA, Cary Sherman ¿ dovrebbero essere coscienti, anche se non ne sentiranno parlare sui media, che il programma di repressione non è stato affatto ridimensionato. Anzi, semmai sarà reso ancora più intensivo¿.
Certo è che qualche risultato la RIAA l¿ha ottenuto se è vero che il 64% degli americani ritiene ora che condividere musica protetta da copyright è illegale, contro il 37% del novembre 2002. L¿uso dei network peer-to-peer inoltre, sarebbe nettamente diminuito da quando è stata lanciata questa massiccia campagna di repressione.
Intanto, anche in Giappone le autorità si stanno attrezzando per contrastare il fenomeno della condivisione della musica in Rete. Alcuni giorni fa la polizia ha infatti arrestato Katsuhiko Kimoto, 41 anni, noto nel mondo della programmazione per aver firmato il software di file-sharing Winny, con l¿accusa di aver violato le regole sul copyright sfruttando il proprio network per distribuire irregolarmente contenuti protetti da diritto d¿autore.
La piattaforma conta oltre 250 mila utenti, uno dei quali sarebbe finito anche in manette per aver messo a disposizione della community copie illegali del gioco Super Mario Bros della Nintendo mentre Katsuhiko Kimoto sarebbe finito nei guai per il film A beautiful mind.
Un¿associazione no-profit Usa a favore del P2P, intanto, ha lanciato l¿iniziativa “Click the vote”, per tentare di creare un dibattito politico sul tema del file-sharing. L¿iniziativa ha un sito Internet di riferimento – www.clickthevote.org – su cui campeggiano in primo piano i nomi dei politici impegnati a favore o contro il file sharing.
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