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La telefonia VoIP, quella cioè che utilizza il protocollo Internet, piace agli europei: secondo ITXC Corp., uno dei maggiori grossisti di servizi IP, il Vecchio Continente è stato infatti il mercato che ha conosciuto la crescita maggiore in termini di minuti di conversazione.
I dati più recenti, inoltre, sottolineano come molti player – GlobeTel, Vonage, Level 3 – abbiano individuato per tempo il potenziale dell¿Europa come mercato privilegiato.
Basti pensare che il software Skype, che sfrutta la rete P2P di FastTrack per effettuare chiamate sulla Rete, è stato scaricato da oltre 240.000 persone in meno di tre settimane.
Steve Ott, vicepresidente vendite di ITXC, ha dichiarato che il traffico VoIP in Europa è cresciuto in modo molto significativo, e non solo nei Paesi dell¿Europa centrale e orientale, dove una domanda sempre maggiore ha spinto le aziende a investire in modo massiccio dall¿inizio di quest¿anno. Il POP (point of presence) installato in Germania all¿inizio di aprile, ad esempio, ha generato un volume di traffico che nessuno alla ITXC si aspettava.
La compagnia, attualmente, trasporta sulle proprie reti 1 miliardo di minuti di traffico VoIP ogni trimestre, con un aumento pari al 30% rispetto allo scorso anno.
Ci sono però, ancora molti problemi da risolvere nell¿ambito della telefonia su Protocollo Internet e se ne discute sia in Europa che negli Usa.
Secondo ITXC, l¿ostacolo maggiore è rappresentato dall¿annosa questione della tecnologia proprietaria: ¿L¿interoperabilità delle reti VoIP è ancora solo una speranza¿ ¿ ha dichiarato Ott ¿ ¿Allo stato attuale abbiamo il cosiddetto ¿interworking¿, permesso dagli amministratori delle reti IP, ma i problemi sono ancora molti¿.
Negli Stati Uniti, intanto, la Federal Communications Commission (FCC) ha istituito un gruppo di lavoro (IPWG) per determinare se lo sviluppo della telefonia IP sarà diluito lungo un periodo di diversi anni, o avverrà nel giro di pochi mesi.
Il presidente della FCC, Michael Powell, ha annunciato la creazione dell¿IPWG nell¿ambito di un meeting relativo, appunto, allo sviluppo del VoIP come mezzo di comunicazione globale, ribadendo la propria convinzione sul fatto che è ancora troppo presto per regolamentare il settore.
¿Data la mia irremovibile convinzione che Internet debba essere libero da norme governative, credo che anche i servizi basati sull¿IP debbano svilupparsi in una free-zone¿
Nel corso dell¿incontro, tuttavia, gli operatori di settore hanno espresso il loro parere, diverso in base all¿approccio verso la tecnologia.
Carl Wood della Commissione Public Utilities della California (PUC) crede che gli investimenti massicci nel VoIP dei 4 maggiori operatori – BellSouth, Qwest, SBC, e Verizon ¿ permetteranno la transizione verso la tecnologia in tempi molto rapidi, uno o due anni al massimo.
Secondo Wood e la PUC ¿ che ha tentato più volte di regolamentare (leggi: tassare) il VoIP ¿ la tecnologia non dovrebbe essere esentata da una precisa regolamentazione, dal momento che nei mesi recenti, la sempre migliore qualità delle chiamate via banda larga, ha fatto esplodere il servizio.
Di parere opposto, invece, Jeff Pulver, il cui servizio di telefonia su Internet Free World Dial Up conta 90.000 abbonati.
Pulver sostiene che potrebbero volerci almeno altri dieci anni perché il VoIP diventi una tecnologia di massae invita la FCC a non farsi prendere da un ¿eccesso propagandistico¿, strozzando il settore con legislazioni premature. ¿Spero che i commissari FCC facciano in modo che le comunicazioni IP possano continuare a innovarsi e sperimentare¿.