Europa
A volte la vendetta può pagarsi a caro prezzo. Ed è proprio quello che è successo a M.L., che arrabbiato per essere stato licenziato, ha trovato il modo di farla pagare ai suoi ex capi, rendendogli la vita difficile.
E quale mezzo migliore, se non fruttare le nuove vie offerte da Internet?
M.L. ha inviare migliaia di messaggi diffamatori all¿indirizzo di posta elettronica del suo ex datore di lavoro, attraverso il servizio ¿Invia questo articolo a un amico¿ offerto da alcuni siti Web.
Il Tribunale di grande istanza (TGI) di Le Mans lo ha condannato a 10 mesi di prigione con la condizionale, con l¿accusa di mail bombing, vale a dire di aver letteralmente bombardato di mail le caselle di posta elettronica della multinazionale farmaceutica Smith & Nephew (S&N).
M.L. dovrà inoltre versare 34.413 euro a titolo di risarcimento per i danni cagionati, e 5.000 euro di spese legali.
Si tratta di un ex-dipendente del Gruppo, licenziato 5 anni fa. Tra l¿ottobre 2001 e il settembre di quest¿anno, M.L. ha inviato migliaia di eMail diffamatorie agli impiegati di diverse filiali della S&N, ma anche ai partner commerciali e finanziari del Gruppo, ai diretti concorrenti e agli stessi uffici stampa.
¿Tenuto conto del mittente che compare in testa ai messaggi, sembra che provengano da dipendenti del Gruppo, che minano alla reputazione, alla credibilità commerciale o di mercato della società, come anche a quella dei dipendenti stessi¿, si legge nell¿esposto del tribunale.
Etienne Drouard, legale della S&N spiega che ¿L¿autore ha agito sempre allo stesso modo: ha scelto alcuni siti stranieri (medici, finanziari, di informazione), che dispongono di una rubrica ¿Invia l¿articolo a un amico¿ e nello spazio riservato al mittente, inserisce l¿indirizzo eMail dei dirigenti del Gruppo¿.
Nel campo del ¿destinatario¿, ha inserito gli indirizzi delle sue vittime, e sostituito il corpo del messaggio con delle dichiarazioni a carattere diffamatorio.
M.L. è stato identificato dai servizi dell¿Ufficio centrale della lotta contro la criminalità legata alle tecnologie dell¿informazione e della comunicazione.
Il tribunale lo ha accusato di accesso fraudolento ai sistemi di trattamento automatizzato dei dati per la falsificazione degli indirizzi eMail; e uso delle messaggerie per scopi illegali.
Due reati contemplati dalla Legge Godfrain del 1991 sulle violazioni informatiche.