Italia
La Consob ha riesaminato la qualificazione dei rapporti di partecipazione tra Pirelli, Olimpia e Olivetti dopo le operazioni di riassetto e l¿accorciamento della catena di controllo. Secondo la Consob, Pirelli non esercita più il controllo su Olimpia, da quando Hopa ha fatto il suo ingresso nella compagine azionaria con la fusione di Holy. Pirelli ha esercitato un controllo esclusivo su Olimpia fino al 9 maggio 2003, si legge nel documento della Consob, cioè fino al giorno della fusione per incorporazione di Holy in Olimpia, quando la partecipazione maggioritaria detenuta da Pirelli nella stessa Olimpia è stata ¿depotenziata¿.
Per stabilire, invece, se Olimpia controlli di fatto Telecom Italia occorrerà attendere la prossima assemblea ordinaria.
Per quel che riguarda i rapporti tra Olimpia e Olivetti, la Consob conferma le sue precedenti valutazioni, affermando che la holding ¿ha esercitato stabilmente il controllo di fatto su Olivetti fino al 4 agosto 2003, data di perfezionamento della fusione per incorporazione tra Olivetti e Telecom¿. La Commissione di controllo della borsa italiana aggiunge inoltre che ¿resta da accertare se a partire da quella data permanga oppure no uno stabile controllo di fatto di Olimpia su Olivetti (che nel frattempo ha assunto il nome di Telecom Italia)¿.
¿Dopo la fusione tra Olivetti e Telecom ¿ precisa la Consob – tale controllo risulta incerto e soggetto a verifica¿ e ¿risulterà decisivo l”esame almeno della prossima assemblea ordinaria, in cui verrà approvato il bilancio relativo all”esercizio 2003 e verrà rinnovato il Consiglio di amministrazione della quotata per il triennio 2004¿2006¿.
¿Il venir meno del controllo esclusivo di Pirelli su Olimpia ¿ spiega la Consob – è derivato dai cambiamenti intervenuti nel maggio scorso a seguito dell”incorporazione di Holy in Olimpia. Prima del riassetto, infatti, Pirelli disponeva del 60% del capitale di Olimpia, della maggioranza dei diritti di voto esercitabili nell”assemblea ordinaria e della facoltà di nominare sei membri del Consiglio di amministrazione su dieci, tra cui il presidente e l”amministratore delegato¿.
I patti parasociali, ricorda Consob, consentivano ¿a tale maggioranza di amministratori, espressione di Pirelli¿ di assumere ¿decisioni relative alla gestione della società in assenza del consenso degli amministratori espressione della minoranza¿.
La Consob ricorda inoltre che, dopo la fusione, Pirelli ¿ha mantenuto la maggioranza assoluta dei diritti di voto in assemblea (anche se ridotta al 50,4%), tuttavia, in forza di una nuova clausola statutaria sul voto di lista per la nomina degli amministratori, non può nominare più di cinque membri del cda su dieci e non può più esercitare un”influenza dominante su tale consiglio¿. Lo statuto di Olimpia prevede infatti, sottolinea la Commissione di controllo sulla borsa, che ¿per la validità delle deliberazioni del Consiglio sia necessaria la presenza della maggioranza degli amministratori in carica e che il Consiglio deliberi a maggioranza assoluta dei presenti¿.