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eGovernment: presto la P.A. obbligata a usare solo le eMail

Italia



Le eMail diventano sempre pi&#249 popolari, anche nella pubblica amministrazione e contribuiscono a snellire la famigerata burocrazia italiana.

Nei primi dieci mesi di quest¿anno, secondo i dati forniti dal ministro per l¿Innovazione e le Tecnologie Lucio Stanca, &#232 quasi raddoppiato il numero di eMail scambiate sulla Rete Unitaria della Pubblica Amministrazione (RUPA): i messaggi elettronici scambiati fra le amministrazioni e fra queste e l¿esterno, sono stati quasi 22 milioni, con un aumento pari al 94,21% rispetto allo scorso anno.

Intervenendo alla prima Conferenza Europea dei Giovani Dirigenti delle PA, il ministro ha anche sottolineato che entro la fine di questa legislatura, tutte le Amministrazioni Pubbliche saranno obbligate ad usare la posta elettronica per le comunicazioni interne, poich&#233 l¿uso di questi mezzi garantisce un¿efficienza molto maggiore, nonch&#233 un notevole risparmio in termini economici.

In base ai calcoli presentati dal ministro, infatti, ogni lettera inviata con sistemi finora utilizzati costerebbe alla Pubblica Amministrazione almeno 20 euro, fra operazioni di scrittura, di protocollo in entrata e in uscita, di archiviazione, nonch&#233 di carta e spedizione. La misura andr&#224 ad aggiungersi alle attuali normative, regolamenti e soluzioni di mercato che prevedono gli strumenti per l¿utilizzo delle posta elettronica nella PA, come la firma digitale e la posta elettronica certificata, usata ad esempio per tutti gli atti del pre Consiglio dei Ministri.

L¿eGovernment, ha affermato Stanca, &#232 una priorit&#224 di Governo ma anche un impegno internazionale dell¿Italia ed &#232 impiegato nei Programmi per i Paesi in via di sviluppo ¿¿da parte dell¿ONU, Banca Mondiale, Banca Interamericana di Sviluppo ed ora anche dell¿USAID, l¿agenzia governativa USA per gli aiuti ai paesi pi&#249 svantaggiati¿.

Il lavoro finora svolto dall¿Italia in questo senso, ha fatto si che i cosiddetti dipendenti ¿informatizzabili¿ sono passati dal 70% del 2000 all”86% del 2002, dati che portano il nostro Paese vicino ai livelli del Regno Unito (90%) e dell”Austria (88%) e ben oltre il 55% della Spagna.

Alessandra Talarico

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