Europa
Si riapre il dibattito sul monopolio di France Télécom (FT) nel mercato della telefonia fissa francese, dopo l¿accordo siglato martedì scorso tra l¿incumbent e Cegetel, il primo operatore alternativo transalpino.
Le polemiche scoppiano a due settimane dall¿esame, da parte dell¿Assemblea nazionale, del progetto di legge relativo all¿operatore storico. Nel corso di questa verifica, potrebbe essere ritirato, infatti, un emendamento del Senato relativo alla rivendita dell¿abbonamento ai servizi fissi da parte di operatori terzi.
L¿intesa sulla fatturazione unica, dice la concorrenza, altro non sarebbe che un colpo di teatro per far pendere i deputati a favore del ritiro dell¿emendamento e per rimandare ulteriormente l¿effettiva messa in atto della rivendita. Opportunità fortemente attesa dagli operatori alternativi dal momento che permetterebbe di tagliare il legame ¿ rappresentato dal canone fisso mensile ¿ tra France Télécom e gli utenti che hanno scelto un operatore alternativo.
Grazie all¿accordo con Cegetel, notano gli osservatori, France Télécom ha segnato un punto molto importante, dimostrando che non c¿è bisogno della rivendita dell¿abbonamento poiché basta un accordo bilaterale tra gli operatori.
In base agli accordi, infatti, FT non vende l¿abbonamento all¿ingrosso a Cegetel: quest¿ultimo deve rimborsare all¿incumbent il montante dell¿abbonamento e dei servizi associati. Il cliente Cegetel riceverà dunque una fattura unica che riunirà quella di Cegetel per le comunicazioni e quella di FT per l¿abbonamento (28 euro a bimestre).
Il presidente di FT, Thierry Breton, ha dato notizia di questo accordo ai deputati martedì, con il ministro dell¿Economia Francis Mer davanti alla commissione per gli Affari economici dell¿Assemblea.
Il ministro Mer ha dichiarato che la rivendita dell¿abbonamento è un¿opportunità molto positiva per gli operatori concorrenti, ma ha anche chiaramente detto che non avrebbe favorito il mantenimento dell¿emendamento all¿interno del progetto di legge relativo allo statuto dei dipendenti e al capitale FT, che verrà esaminato il prossimo 3 dicembre.
¿L¿emendamento così come è stato concepito ¿ ha dichiarato Mer – non tiene conto degli effettivi costi di gestione e manutenzione delle reti, che riguardano gli obblighi del servizio universale¿.
Secondo fonti vicine al dossier, il ritiro dell¿emendamento non dovrebbe comunque significare il definitivo abbandono della rivendita dell¿abbonamento, ritenuta ¿¿un passo necessario. La questione non è sapere se sarà imposta, ma quando¿.
Se l¿emendamento sulla liberalizzazione dell¿abbonamento alla linea fissa ¿ previsto dalle direttive europee dette ¿pacchetto telecom¿ ¿ non dovesse essere ritirato, le perdite per l¿ex monopolista delle tlc francesi potrebbero arrivare a qualche centinaia di migliaia di euro.
Il mercato dunque, è molto appetitoso e in tutta Europa la lotta per aggiudicarsene una parte consistente si sta facendo sempre più feroce.