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L¿irresistibile passione dei giapponesi per i camera phone

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I telefonini con fotocamera sono sempre pi&#249 diffusi nella vita dei giapponesi. L¿effetto era quasi scontato, considerata la passione degli abitanti del paese del Sol Levante per la fotografia e le tecnologie. In Giappone, infatti, nei primi sei mesi del 2003 sono stati venduti il 60% dei camera phone di tutto il mondo, cio&#232 ben 15 milioni di pezzi. Un boom che si spiega anche con i forti sconti che gli operatori nipponici praticano sui nuovi modelli di cellulare.

Ci&#242 ha contribuito, secondo uno studio di Strategy Analytics, al sorpasso dei camera phone sulle fotocamere digitali. Nei primi sei mesi del 2003, infatti, sono stati venduti globalmente 25 milioni di telefonini con funzioni fotografiche contro i 20 milioni di fotocamere. Un vero balzo, se si pensa che nello stesso periodo del 2002 il numero di cellulari con fotocamera integrata era stato appena di 4 milioni.

Il Giappone &#232 destinato a rimanere leader di questo mercato ancora per molto, anche se Europa e Usa stanno lentamente crescendo. NEC e Matsushita Electric Industrial (marchio Panasonic) guidano il mercato, con il 15% ciascuna di quota, Nokia segue con il 14%.

In questi giorni, Ntt Docomo (maggiore operatore mobile giapponese) ha presentato il primo cellulare dotato di fotocamera con autofocus. Si tratta del modello P505is, basato sulla tecnologia i-mode e con una risoluzione di 1,28 megapixel. Ma in commercio ci sono gi&#224 camera phone da 2 megapixel, che si avvicinano sempre pi&#249 alla qualit&#224 delle semplici fotocamere digitali.

I camera phone sono ormai nelle mani di quasi la met&#224 degli oltre 84 milioni di giapponesi (su una popolazione di 127 milioni) che possiedono un cellulare. I modelli pi&#249 recenti, messi in commercio dalla Ntt Docomo e dalla Sony-Ericsson, sono macchine compatte e cos&#236 avanzate che &#232 quasi impossibile capire se si sta telefonando o fotografando. A questa facilit&#224 d¿uso danno la colpa le librerie e le edicole giapponesi, che accusano cali preoccupanti nelle vendite di riviste a causa dei ¿taccheggiatori¿ hi-tech, che con i cellulari muniti di macchina fotografica ¿rubano¿ pagine intere delle pubblicazioni anzich&#233 comperarle. Ma le persone armate di cameraphone sono ormai ovunque e i divieti di uso vengono sempre pi&#249 ignorati.

Il caso pi&#249 emblematico, salito alla cronaca locale proprio in questi giorni, &#232 quello di un ferroviere giapponese di 42 anni, manovratore dello Shinkansen, il treno ultramoderno capace di raggiungere i 270 chilometri orari. Mentre era alla guida del mezzo ad alta velocit&#224, l¿uomo ¿ che per il momento resta anonimo ¿ con un cellulare munito di fotocamera scattava foto di luoghi del Giappone, per inviarle via eMail alla sua amante, una donna sposata, con brevi testi attestanti la sua passione. La tresca &#232 andata avanti per due anni, fino a che non &#232 stata scoperta dal marito della donna, che ha denunciato il macchinista alle ferrovie. Per il reo ora arriver&#224 una ¿punizione esemplare¿, come ha dichiarato alla televisione lo stesso ministro dei Trasporti giapponese, Nobuteru Ishihara, che ha definito il comportamento come ¿intollerabile¿, dal momento che avrebbe potuto mettere a repentaglio la sicurezza di migliaia di passeggeri.

Il monito pubblico del ministro Ishihara servir&#224 forse a frenare gli impulsi di qualche imprudente, ma non ad arrestare la sfrenata passione dei giapponesi per i cellulari di ultima generazione dotati di fotocamere digitali ad alta definizione.

Pierluigi Sandonnini

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