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Alcuni giorni dopo la notizia sulla possibile fusione tra Sony Music e BMG, sono riprese le speculazioni sul mercato discografico.
Questa volta nell¿occhio del mirino, la Warner Music. Come già rivelato da alcune indiscrezioni apparse sulla stampa, un gruppo di investitori guidati da Edgar Bronfman Jr., ex-presidente di Seagram, appoggiato dal miliardario Haim Saban e dalla società di investimenti Thomas H. Lee, si appresterebbe a fare un¿offerta ufficiale per Warner Music.
La somma offerta sarebbe di 2,5 miliardi di dollari, secondo quanto rivela il Wall Street Journal.
Un¿offerta maggiore rispetto a quella di EMI. La major britannica avrebbe infatti offerto un miliardo di dollari cash per il riscatto del competitor americano, escludendo la consociata Warner Chapell.
In più, l¿offerta comprenderebbe la cessione a Time Warner di una quota del 25% della nuova unità nata dalla fusione. Una partecipazione stimata, secondo alcuni esperti, in poco più di 600 milioni di dollari.
Warner Chapell sarebbe ceduta separatamente, operazione questa che porterebbe 1,2 miliardi di dollari.
Davanti alla possibilità che l¿offerta presentata da Bronfman e Saban faccia saltare le negoziazioni con Time Warner, EMI ha diramato stamani un comunicato alla stampa, nel quale afferma di aver presentato un¿offerta definitiva per l¿acquisizione di Warner Music. Aggiungendo di non voler fornire al momento ulteriori dettagli.
Eric Nicoli, presidente della major britannica, citato nella nota, ha dichiarato che, le discussioni con Time Warner, rese pubbliche a fine settembre, ¿stanno procedendo bene e sono a uno stadio avanzato¿.
¿Abbiamo fatto un¿offerta definitiva a Time Warner, e noi pensiamo che creerebbe del valore per gli azionisti dei due Gruppi¿, ha aggiunto Nicoli.
Nell¿occasione il Gruppo ha anche dichiarato di aver registrato un utile pre-tasse di 39,4 milioni di sterline (56,3 milioni di euro) per il primo semestre 2003/04, ripiegato del 6%.
Montante leggermente superiore alle attese degli analisti che prevedevano un utile di 35 mln. Il fatturato è stabile a 960,1 mln.
Il prezzo offerto per l¿asset, però, non sarà l¿unico elemento di valutazione da parte di Time Warner.
La decisione di cedere Warner Music a un gruppo di investitori, rappresenta un vantaggio considerevole: eviterebbe problemi con l¿Antitrust, e permette a Time Warner di economizzare sui costi della negoziazione.
Anche se, scegliere di cedere la divisione a una major, rispetterebbe l¿andamento del mercato di settore, specie dopo l¿annunciata fusione tra BMG e Sony.
Opzione questa, che però creerebbe maggiori problemi al Gruppo, visto che le Autorità Antitrust non sembrano condividere il possibile passaggio da 5 a 3 major.
Bronfman di recente era stato in corsa anche per rilevare gli asset statunitensi del colosso francese dei media Vivendi, poi andate al gruppo General Electric, in particolare alla Tv NBC.
Saban ha acquisito di recente il principale Gruppo tedesco di Tv commerciale, KirchMedia, che comprende ProSiebenSat.1.
Time Warner dovrà adesso scegliere se seguire una logica industriale o una finanziaria.
In ogni caso, si attende il Cda del Gruppo, fissato per domani 20 novembre, dove si dovrebbe discutere, tra l¿altro, anche del futuro di Warner Music.