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Drastico taglio di personale per Verizon Communications, la principale compagnia di telefonia locale degli Usa. In questo caso si tratta di esodi volontari: ben 21.600 dipendenti, tra cui 16mila manager, hanno accettato di lasciare l¿azienda in cambio del pagamento di una serie di incentivi. L¿operazione fa parte di un piano complessivo di contenimento dei costi studiato per compensare l¿andamento negativo del fatturato nell¿ultimo periodo.
Verizon ridurrà quindi l¿organico di circa il 10%. Ma non basta. Le proposte di buonuscita sono già pronte per altri 12.000 dipendenti. In ogni modo, con i 21.600 esodi comunicati ieri salgono a 48.600 i posti di lavoro tagliati dal Ceo di Verizon, Ivan Seidenberg, a partire dal 2001.
Per invogliare manager e quadri a lasciare l¿azienda, ai dirigenti sono stati offerti incentivi pari a due settimane di paga per ogni anno di anzianità di servizio, fino a un massimo di 35 settimane. Oltre a una buonuscita in contanti fino a un massimo di 30.000 dollari, benefici pensionistici aumentati del 5% e prestazioni sanitarie ancora per un anno dopo l¿uscita.
La decisione di ridurre drasticamente l¿organico per far quadrare i conti è stata presa da Verizon per la difficile situazione di mercato, causata anche dalla concorrenza esercitata dalla telefonia mobile. Nel terzo trimestre i ricavi sono aumentati di meno dell¿1% a 17,2 miliardi di dollari e gli abbonamenti alla telefonia locale hanno registrato un abbattimento del 3,9%, a 56,2 milioni contro i 64,5 mln di abbonati del 2000. Indicativo il calo dell¿utile, che sempre nel terzo trimestre è sceso a 1,79 miliardi di dollari dai precedenti 4,4 miliardi.
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