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Il controllo di Internet divide i Paesi in vista del Summit di Ginevra. Necessaria un¿altra riunione

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Paesi ricchi e Paesi poveri, pi&#249 divisi che mai. Questo, quanto emerso dalla riunione preliminare che si &#232 tenuta a Ginevra questo fine settimana, e che avrebbe dovuto predisporre i lavori preparatori al Summit mondiale della Societ&#224 dell¿Informazione (World Summit on the Information Society ¿ WSIS).

Organizzato delle Nazioni Unite, il Summit si svolger&#224 in due parti, la prima – Ginevra 10, 11 e 12 dicembre – tratter&#224 le tematiche legate alla Societ&#224 dell”informazione e stender&#224 una Dichiarazione di Principi e un Piano di Azione.

Ginevra raccoglier&#224 pi&#249 di un centinaio di Paesi, di cui almeno 56 Capi di Stato (Algeria, Germania, Cuba, Egitto, Spagna, Francia, Iran, Nigeria, Pakistan¿) per questo Summit, dove si discuter&#224 dei mezzi per ridurre la ¿frattura digitale¿, il cosiddetto Digital Divide, tra Paesi sviluppati e in via di sviluppo.

In questa Dichiarazione, i partecipanti cercheranno il modo di ridurre la distanza tecnologica esistente tra i Paesi poveri e quelli ricchi per quel che riguarda le differenze nel collegamento e controllo dei mezzi e tecnologie dell”informazione, e in questo modo la loro contribuzione nello sviluppo dei popoli.

Ma proprio la questione della regolamentazione di Internet ha diviso i partecipanti, che non sono arrivati a intendersi sui contenuti chiave della discussione, a meno di un mese dall¿inizio ufficiale dei lavori.

Una settimana intensa di lavori non hanno permesso di trovare un accordo sulla dichiarazione finale e il piano d¿azione che dovrebbe essere sottoposto all¿attenzione dei circa 7.000 delegati che si incontreranno il prossimo mese.

Pierre Gagn&#233, direttore esecutivo del Forum, ha riconosciuto: ¿Sono dispiaciuto per la mancanza di progressi registrati questa settimana. C¿&#232 un¿assenza di volont&#224 da parte dei governi di negoziare su alcuni soggetti¿.

Aggiungendo ¿A meno che non avvenga un miracolo, nessun progetto di dichiarazione finale verr&#224 adottato¿.

Gagn&#233 ha inoltre precisato che i delegati erano d¿accordo solo su alcuni dei punti discussi nel progetto del testo finale.

Tra i punti di disaccordo, quello del controllo di Internet, della libert&#224 di espressione, dei media, e del finanziamento dello sviluppo mondiale della societ&#224 dell¿informazione.

Il direttor esecutivo ha spiegato che ¿I grandi Paesi industrializzati pensano che i governi non devono essere direttamente implicati nella regolamentazione di Internet¿.

Secondo diverse Organizzazioni Non-Governative (ONG), alcuni Paesi come la Cina, il Pakistan, il Brasile, l¿India, e anche la Tunisia (quest¿ultima accoglier&#224 la seconda fase del Summit nel 2005, ndr) starebbero cercando di far legittimare attraverso il Summit il diritto degli Stati a censurare le informazioni diffuse attraverso la Rete.

La cosa sarebbe altamente preoccupante, specie per alcuni Paesi come la Cina, che spedisce con regolarit&#224 in prigione i contestatori che utilizzano Internet per diffondere le loro opinioni, i cyber-dissidenti.

Anche la questione dell¿inserimento dell¿articolo 19 della Dichiarazione universale dei diritti dell¿Uomo, che garantisce la libert&#224 d¿espressione e di opinione, &#232 stato oggetto di disaccordo, riferisce Gagn&#233.

“Mancato accordo anche per quel che riguarda il riconoscimento ai media come attori a tutto tondo della societ&#224 dell¿informazione¿ ha denunciato l¿ONG Gruppo di media della societ&#224 civile (Media Caucus), in un comunicato stampa.

¿E¿ come organizzare una conferenza sull¿agricoltura senza gli agricoltori¿, hanno dichiarato.

Il Summit punta anche al finanziamento del progetto di collegamento a Internet di tutti i piccoli centri del pianeta entro il 2010.

Questi obiettivi sono stati rinviati al 2015 e anche oltre. Il presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, ha proposto la creazione di un Fondo di solidariet&#224 digitale, proposta respinta dalla maggior parte dei Paesi occidentali.

I Pesi in via di sviluppo ritengono che i governi debbano giocare un ruolo importante, perch&#233 la regolamentazione di Internet non pu&#242 essere confinata principalmente al settore privato, in particolare al settore privato di alcuni Paesi industrializzati.

In un mondo dove la met&#224 della popolazione non ha mai fatto una telefonata, uno degli impegni maggiori &#232 il finanziamento degli investimenti nelle infrastrutture e la formazione, indispensabile per accelerare il decollo delle telecomunicazioni e di Internet.

Tra gli altri problemi, al vaglio del WSIS figurano la regolazione della pornografia e delle eMail commerciali non sollecitate (spam).

In conclusione, &#232 stata indetta una nuova riunione di vertice, che si terr&#224 dal 5 al 6 dicembre, giusto prima che il Summit si apra ufficialmente. Questo, per tentare di colmare le divergenze e pervenire a una dichiarazione comune di principi e a un piano d¿azione, che dovr&#224 servire da base per i lavori del Summit di Ginevra.

Raffaella Natale

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