Europa
Le telecom europee stanno risalendo la china e sembra essere arrivato, finalmente, anche il tempo di ricompensare gli azionisti. Lo ha annunciato British Telecom che, a fronte dei risultati dell¿ultimo trimestre, andrà a distribuire un dividendo di 3,2 pence per azione, ossia il 42% in più rispetto allo scorso anno. Gli analisti avevano previsto che il ricompenso per gli azionisti si sarebbe fermato a 2,94 pence.
Quasi la metà degli utili, dunque, verrà ridistribuita. E nel 2004 la quota dei profitti ripartita tra i soci salirà al 60%, ha affermato il presidente Ben Verwaayen in una intervista televisiva. In parallelo il management ha affermato che inizierà un programma di buyback.
Il gruppo ha chiuso il secondo trimestre dell”anno fiscale 2004 con utile pre-tasse di 529 milioni di sterline, in rialzo del 7%, contro attese per 498 milioni. L¿utile per azione è cresciuto del 19% a 4,4 pence.
L¿ex monopolista britannico delle tlc, tuttavia, ha deluso le aspettative degli analisti per quanto riguarda il fatturato, sceso del 2% a 4,57 miliardi di sterline e il Mol (margine operativo lordo) attestatosi a 1,47 miliardi di sterline. Gli analisti di Bloomberg avevano comunque pronosticato un Mol inferiore a 1,49 miliardi di sterline.
BT Group, come la maggior parte degli operatori di rete fissa, tenta di compensare il declino delle entrate dei servizi vocali con altre attività, come Internet a banda larga o la telefonia fissa. Mercati, entrambi, molto concorrenziali, dominati dalla presenza di colossi come Cable & Wireless e Carpione Warehouse.
Anche un altro travagliato operatore europeo, l¿olandese KPN, ha rincuorato l¿azionariato, rendendo noto che quest¿anno ricomincerà a distribuire i propri dividendi in cash. Cosa che non faceva da ormai quattro anni.
Il primo operatore delle telecomunicazioni olandesi, pur avendo registrato utili sotto le attese, ha annunciato la distribuzione di un dividendo di 12 centesimi per azione e ha rivisto al rialzo le stime per l”intero 2003.
Nel corso dell¿ultimo trimestre, i profitti netti sono stati di 172 milioni di euro, contro stime di 206 milioni, ma comunque in notevole crescita rispetto ai 38 milioni dell”anno scorso. Per l¿intero anno fiscale, il gruppo vede utili operativi in crescita di “almeno il 12%”, meglio del “+10% minimo” previsto in precedenza; gli utili pre-tasse dovrebbero arrivare a 1,5 miliardi di euro, rispetto agli 1,4 miliardi precedentemente stimati.
Anche Deutsche Telekom sembra essersi lasciato alle spalle gli anni bui e ha rivisto al rialzo le stime di crescita dell”intero esercizio 2003, dopo aver pubblicato un risultato in crescita per il terzo trimestre dell”anno.
L¿operatore storico tedesco ¿ primo operatore tlc europeo – ha beneficiato in particolar modo delle performance della divisione mobile T-Mobile e ha raggiunto l¿obiettivo di riduzione dell¿indebitamento per il 2003.
Al terzo trimestre, il gruppo ha superato le previsioni degli analisti, registrando un utile netto di 508 milioni di euro e un margine operativo lordo in crescita del 12% a 4,71 miliardi di euro. La filiale di telefonia mobile ha chiuso con profitti per 1,75 miliardi.
Per quanto riguarda le previsioni, il Mol per l¿intero esercizio dovrebbe attestarsi a 18,2 miliardi di euro, contro una precedente forchetta di 17,2-17,7 miliardi. Per il 2004 Deutsche Telekom anticipa un Mol di almeno 19,2 miliardi di euro, per un free cash flow di 6 miliardi.
Il gruppo, ha dichiarato il presidente Kai-Uwe Ricke, ha completato il programma di cessione degli asset non strategici, intrapreso nel 2002 per sanare il colossale debito che, in un anno, si è ridotto di oltre 15 miliardi di euro a 49,2 miliardi a fine settembre. L¿obiettivo inizialmente prefissato da DT era di riportare il debito a 50 miliardi entro la fine del 2003.
Deutsche Telekom ha ceduto le proprie attività nella TV via cavo e ha abbandonato tutte le partecipazioni nella telefonia mobile in Asia.