Europa
France Télécom ha presentato un¿ingiunzione contro Telecom Italia per ¿contraffazione del marchio¿ commerciale, nell¿ambito dell¿offerta broadband del gestore italiano in Francia.
Secondo quanto valutato dall¿operatore storico francese, Telecom Italia giocherebbe sulla somiglianza del marchio della neonata filiale di servizi di telefonia fissa ¿ Telecom Italia France – per ingannare i consumatori transalpini. E denuncia la violazione del diritto di proprietà intellettuale.
La campagna pubblicitaria per le nuove offerte Alice ADSL ¿ composta di una sola persona, con a fianco l”età e la professione, con il commento positivo sulla adsl di provenienza italiana ¿ non sarebbe stata gradita dall¿ex monopolista delle tlc francesi che ritiene che il nome commerciale utilizzato dal nuovo competitor possa generare confusione nei consumatori.
Mentre, infatti, la ragione sociale di Telecom Italia France è TI France, sui cartelloni pubblicitari 4×3 sparsi per tutta la Francia, si legge France Telecom Italia e questo, spiega FT, ¿costituisce la riproduzione illegale del marchio France Télécom¿.
Secondo France Télécom, inoltre, anche i colori utilizzati nel logo della divisione di Telecom Italia (blu e rosso) ricordano quelli dell¿operatore d¿oltralpe (blu mare e arancio), particolare che indicherebbe, testuali parole, ¿¿atti di parassitismo e concorrenza sleale¿.
FT sostiene poi che anche i concessionari del Gruppo italiano (220 circa) giocherebbero sull¿ambiguità del marchio e ricorda a questo proposito in un comunicato che i propri collaboratori non effettuano ¿¿vendite a domicilio¿.
Gli estremi per portare avanti una denuncia per contraffazione del marchio sulla base delle normative previste dal codice di tutela della proprietà intellettuale, dunque, ci sono tutti. E in base all¿articolo L716-1, France Télécom ha imposto all¿operatore di prendere immediatamente le necessarie misure per bloccare la diffusione di questa ¿denominazione ingannevole¿ e di interrompere l¿uso di ¿qualsiasi segno distintivo suscettibile di generare confusione¿ nei consumatori.
France Télécom conosce bene la questione, dal momento che nel febbraio 2001 è stata condannata in prima istanza per l¿utilizzo dell¿espressione ¿la vie.com¿, già di proprietà della società creatrice di siti Internet ¿Lavie.com¿.
Telecom Italia France non ha ancora commentato la notizia.
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