Europa
Parte oggi a Bruxelles la tre giorni di audizione a porte chiuse per Microsoft, che tenterà di convincere la Commissione europea ad ammorbidire la propria posizione nell¿ambito dell¿inchiesta per abuso di posizione dominante, aperta da ben quattro anni. Questa audizione sarà l¿ultima occasione ufficiale per il gigante americano dei software di difendersi dalle accuse, anche se le discussioni tra il Gruppo e l¿Antitrust Ue dovrebbero proseguire fino a quando Bruxelles non renderà nota la propria decisione nell¿ambito di questa procedura, aperta nel febbraio 2000. A partire da oggi, 12 novembre, saranno ascoltati Microsoft e le parti terze, come hanno precisato alcune fonti vicine al dossier. Secondo uno specialista di Diritto europeo della concorrenza Microsoft sta ancora tentando la via del patteggiamento. Cosa che vale anche per la Commissione Ue, che tenterà di trovare una via tra la maggiore tutela degli utenti e la decisione di principio che condanna Microsoft. Decisione, questa, che però potrebbe essere contestata per vie legali, aprendo la strada a una procedura molto lunga e tortuosa, che forse non converrebbe a entrambe le parti. Microsoft ricorda di essere ¿impegnato¿ a trovare una soluzione costruttiva a questo affaire, che ¿risponderebbe alle preoccupazioni della Commissione salvaguardando la capacità dell¿impresa a innovare e a migliorare i propri prodotti per soddisfare i bisogni degli utenti¿. Il 17 ottobre, Microsoft ha ¿fornito una risposta solida all¿ulteriore la lista di obiezioni della Commissione¿, ha dichiarato il Gruppo in un comunicato. Questa risposta ha in particolare evidenziato, secondo quanto dichiara il Gruppo, che ¿attualmente esiste una scelta significativa per gli utenti¿ sui mercati ¿dei sistemi operativi¿ e dei media digitali. La decisione della Commissione su un eventuale abuso di posizione dominante da parte di Microsoft non è attesa prima dell¿inizio del nuovo anno. Cosciente dei rischi di eventuali ricorsi alla giustizia, sia da parte di Microsoft che dei suoi competitor molto attenti a questa indagine, la Commissione sta moltiplicando le precauzioni. Nella terza comunicazione delle obiezioni inviata il 6 agosto scorso, Bruxelles ha confermato la propria posizione e i propri dubbi nei confronti di Microsoft, dandogli una nuova occasione per difendersi. L¿esecutivo europeo allora aveva scritto di aver raccolto, ¿delle prove aggiuntive¿ d¿abuso di posizione dominante da parte di Microsoft sul mercato dei personal computer, che ¿confermano e rafforzano la conclusione alla quale¿ era ¿già pervenuto¿. In quell¿occasione aveva anche indicato che la propria posizione sarebbe rimasta la stessa, ¿a meno che non gli fossero stati presentati argomenti molto convincenti¿ nel merito. La Commissione muove due grosse critiche al gigante americano. Da una parte, ritiene che Microsoft estenda la propria posizione dominante dai Pc ai server di gamma (computer utilizzati per fornire dei servizi di base ai Pc nelle reti d¿impresa), impedendo ai produttori di software di server d¿aver accesso alle informazioni tecniche necessarie per il dialogo con i prodotti Microsoft. D¿altra parte, la Commissione ritiene che ¿legando¿ il suo software Windows Media Player al suo sistema operativo Windows, il Gruppo americano ¿indebolisca la concorrenza¿, ¿soffochi l¿innovazione e riduca in definitiva la scelta degli utenti¿. La Computer and Communications Industry Association (CCIA), che raggruppa i produttori di software, gli operatori tlc e i produttori d¿elettronica americani, ha aperto già da diversi mesi un¿offensiva giuridica contro Windows XP, immediatamente respinta da Microsoft, che ritiene queste accuse basate su ¿argomenti vecchi¿. I rappresentanti del Gruppo di Redmond hanno rifiutato di commentare le informazioni. Queste accuse sono sostenute da società come Sun Microsystems, Novell e Real Networks, che saranno sentiti dall¿Antitrust Ue dopo Microsoft. Secondo il Wall Street Journal, che cita un documento riservato della Commissione, in caso di sconfitta legale, Microsoft rischia sanzioni antitrust straordinarie. La normativa Ue potrebbe portare fino alla comminazione di una sanzione di circa 2,8 miliardi di euro, multa senza precedenti, e costringere gli uomini di Bill Gates a scorporare le applicazioni multimediali da Windows e a rivelare i segreti di programmazione dei server. © 2003 Key4biz.it
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