Europa
La liberalizzazione del mercato delle tlc in Europa procede a rilento, c¿è un ritardo degli Stati Membri dell¿Unione Europea nell¿implementazione del nuovo quadro normativo per le comunicazioni elettroniche. Lo denuncia l¿operatore Tele2 in un report, presentato ieri a Bruxelles, dal titolo ¿Tele2 – Lo sfidante del Monopolio (The Monopoly Challenger)¿. Nel documento, la società di tlc esprime il proprio punto di vista sulla rivendita del canone d¿abbonamento nella telefonia fissa, sulla carrier pre-selection, sull¿MVNO (Mobile Virtual Network Operator) e sull¿ADSL, fornendo alcuni suggerimenti su come arginare il monopolio di fatto ancora detenuto dagli ex monopolisti.
Nel documento si ricorda come nel marzo 2002 l¿Unione Europea abbia adottato la nuova regolamentazione per le comunicazioni elettroniche, che doveva essere implementata dagli stati Membri entro il 25 luglio di quest¿anno. Per ora solo pochi Stati hanno applicato il nuovo pacchetto di direttive, e tra questi l¿Italia. ¿Molte raccomandazioni della UE sono ancora ferme negli Stati Membri, soprattutto per l¿insufficienza di risorse delle autorità nazionali di regolamentazione, o in alcuni casi, per la mancanza di interesse¿, ha affermato Jan Tjernell, Responsabile Affari Regolamentari di Tele2 AB.
Il report, che pone a confronto la regolamentazione nella UE e nei paesi che stanno per entrarvi, sottolinea l¿importanza di una rapida e uniforme implementazione della normativa comunitaria. ¿Anche se Tele2, in qualità di società alternativa leader nel settore delle telecomunicazioni in Europa, ha influenzato in alcune aree lo scenario competitivo nella giusta direzione, la maggior parte dei paesi presentano ancora una situazione di monopolio in settori chiave quali la rivendita del canone d¿abbonamento nella telefonia fissa, la preselezione automatica, l¿accesso alle reti mobili e l¿ADSL¿, ha affermato ancora Tjernell.
Nel documento si evidenzia come, in molti paesi della Ue, le Autorità di regolamentazione abbiano già imposto all¿ex monopolista la rivendita del canone d¿abbonamento, servizio già operativo in Danimarca, dove è stata fissata una soglia massima di prezzo che ha avuto effetti positivi per i consumatori sui costi della telefonia fissa. Anche la Svezia si è mostrata aperta a discutere il tema della rivendita.
¿Nella telefonia fissa la rivendita del canone d¿abbonamento è il tema più importante e richiede una soluzione che riduca i costi per i consumatori. Dobbiamo porre fine all¿abitudine degli ex monopolisti di bilanciare prezzi più bassi di traffico con canoni d¿abbonamento più elevati. L¿unica soluzione è quella di consentire anche agli operatori alternativi di offrire direttamente il canone d¿abbonamento¿, ha sostenuto Tjernell.
Un¿altra area chiave della telefonia fissa è la preselezione automatica dell¿operatore. Secondo la Commissione Europea si è dimostrata uno strumento di grande successo per l¿apertura del mercato alla concorrenza. ¿Per lo sviluppo del servizio di preselezione automatica, le condizioni regolamentari necessitano di un aggiornamento costante. La Svezia ne è un esempio. Infatti, la procedura per i nuovi clienti è stata semplificata con la richiesta verbale senza l¿inoltro di una conferma scritta¿, ha spiegato Tjernell.
La concorrenza nel settore della telefonia mobile è più sviluppata rispetto a quella della telefonia fissa. Secondo il report di Tele2, comunque, sia il livello di concorrenza sia i risultati macroeconomici sarebbero maggiori se l¿operatore mobile virtuale ricevesse più ampi consensi in Europa. ¿L¿MVNO rende più efficiente l¿uso delle infrastrutture di rete di ogni singolo paese, poiché risolve la questione delle frequenze limitate, stimolando così la concorrenza. Questo determina una situazione profittevole per tutti gli operatori coinvolti. I titolari delle reti ricevono un maggiore ritorno sugli investimenti, mentre gli operatori virtuali possono offrire una gamma completa di servizi¿ ha affermato Tjernell.
Nel documento, si sostiene inoltre che le autorità di regolamentazione di ogni singolo paese debbano intervenire per rafforzare lo scenario competitivo dell¿ADSL, l¿unico vero prodotto a banda larga per il grande pubblico. ¿Se gli Stati Membri della Ue sono davvero decisi a spingere la penetrazione di Internet, devono affrontare la questione dell¿ADSL in maniera più decisa. Oggi, gli operatori alternativi sperimentano un¿irragionevole riduzione del margine fra il prezzo all¿ingrosso e il prezzo per l¿utente finale. Gli ex monopolisti non consentono agli operatori alternativi di accedere al mercato dell¿ADSL attraverso politiche di vendita al dettaglio sotto costo¿, ha detto Tjernell.
In Italia, restano ancora aperte le questioni relative alla rivendita all¿ingrosso del canone, alla carrier pre-selection (CPS), all¿ADSL e all¿MVNO. Tele2 Italia ha richiesto l¿intervento delle autorità competenti per una regolamentazione a favore di un reale mercato competitivo. Con riferimento alla rivendita del canone, l¿operatore italiano ha inoltrato una formale richiesta di intervento presso l¿Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni. In merito alla carrier pre-selection, ha chiesto all¿Autorità l¿adeguamento dei costi italiani alle best practice europee e ha promosso sia presso l¿Autorità sia presso l¿Antitrust l¿introduzione dell¿MVNO anche in Italia.
¿Per rimuovere ulteriormente gli ostacoli esistenti alla reale concorrenza ¿ ha affermato Andrea Filippetti, Amministratore delegato di Tele2 Italia – mi auguro che, come richiesto da Tele2 in Europa, i mercati da regolamentare diventino 19 e quindi possa essere considerato mercato rilevante anche quello del canone d¿abbonamento. Sono sicuro ¿ prosegue Filippetti ¿ che l¿analisi di questo mercato porterà all¿adozione di una misura regolamentare che obblighi Telecom Italia alla rivendita del canone. Siamo fiduciosi ¿ ha concluso Filippetti ¿ che i prossimi interventi dell¿Autorità saranno finalizzati alla soluzione delle questioni ancora aperte relative all¿MVNO e al bit stream access¿.