Italia
Tim (Telecom Italia Mobile) ha chiuso i primi nove mesi 2003 con ricavi pari a 8.635 milioni di euro, in crescita del 7,8% rispetto allo stesso periodo 2002 e un Margine lordo (Mol) di 3.805 milioni di euro in crescita del 10%. L”utile netto del periodo è pari a 1.846 milioni di euro contro i 299 milioni dello scorso anno. L¿Ebit consolidato si è attestato a 2,944 miliardi, in rialzo dell”8,5%, l¿Ebitda a 4,157 miliardi, (+6,5%).
Il saldo dei proventi ed oneri straordinari (positivo per 505 milioni di euro)- si legge nel comunicato del gruppo – è influenzato dall”effetto combinato di due elementi non ricorrenti, per complessivi 439 milioni di euro (380 milioni di euro, al netto dei relativi impatti fiscali):
* il recepimento della sentenza della Corte di Giustizia Ue (che ha decretato illegali i contributi versati dagli operatori italiani al governo) con conseguente registrazione della sopravvenienza attiva relativa al debito maturato al 31 dicembre 2002, pari a 543 milioni di euro (334 milioni di euro al netto dei relativi effetti fiscali);
* l”adeguamento dei valori delle partecipazioni in Peru” e Venezuela, che hanno comportato in TIM una svalutazione della controllata TIM International e nel consolidato una svalutazione parziale del goodwill relativo alla controllata venezuelana Digitel (pari a 104 milioni di euro), con un effetto in consolidato, al netto della correlata fiscalita”, positivo per circa 46 milioni di euro.
Il fatturato trimestrale del gruppo si è attestato a 3,1 miliardi di euro, in crescita del 9,8% rispetto allo stesso periodo 2002, con un utile netto di 977 milioni di euro, contro una perdita di 43 milioni di euro dello scorso anno.
La posizione finanziaria netta, positiva, ammonta a 486 milioni di euro (in miglioramento di 2.408 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2002) dopo il pagamento di dividendi per 429 milioni di euro.
Il numero delle linee mobili del Gruppo TIM e” pari a circa 43,2 milioni, segnando un incremento del 10,4% rispetto al dato al 31 dicembre 2002 (39,1 milioni).
Intanto continuano a circolare insistenti voci circa una possibile Opa di Telecom Italia su Tim, sulla scia di quanto annunciato nei giorni scorsi da France Télécom, che vuole salire al controllo totale della controllata mobile Orange.
Le indiscrezioni, comunque, hanno contribuito a far volare il titolo in Borsa, mentre gli analisti raccomandano di tenere gli occhi aperti su entrambe le aziende.
¿Abbiamo analizzato la fattibilità e calcolato l¿impatto sul consolidato del gruppo Telecom Italia di un¿eventuale Opa sulle minorities di Tim (44%) e di una fusione tra i 2 gruppi. In entrambi i casi, l¿effetto sarebbe senza dubbio positivo per la controllante, con una forte crescita del
netto¿, dichiarano gli analisti di Actinvest che hanno deciso di mantenere la raccomandazione ¿buy¿ sui titoli.L¿operazione ¿ calcolando il prezzo medio del titolo negli ultimi 6 mesi -comporterebbe un esborso di oltre 18 milioni di euro.