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Il gigante informatico di Redmond, Microsoft, e lo Stato del Massachusetts, si sono trovati oggi, 4 novembre, avanti la Corte d¿Appello di Washington nell¿ambito del processo che vede coinvolto il Gruppo per violazione delle norme sulla concorrenza. Il Massachusetts è l¿ultimo Stato impegnato contro Microsoft, a un anno di distanza dalla sentenza del giudice Colleen Kollar-Kotelly, che ha approvato un accordo stragiudiziale concluso nel novembre 2001 tra Microsoft, alcuni Stati federali e il governo americano. Gli avvocati di parte hanno avuto 40 minuti ciascuno per presentare le loro obiezioni. Ai termini dell¿accordo chiuso nel novembre 2002 dal giudice, e valevole per cinque anni, Microsoft deve fornire maggiori informazioni tecniche su Windows, in modo che i produttori di software possano realizzare dei prodotti compatibili con questo sistema operativo. Il procuratore dello Stato del Massachusetts, Thomas Reilly, la scorsa estate ha dichiarato che ” (Il documento) non riesce a impedire a Microsoft un comportamento illegale e non fa nulla per ripristinare la concorrenza sul mercato o per prevenire che Microsoft si muova nella stessa direzione e verso lo stesso finale illegale”. In altre parole, il documento non impedirebbe a Microsoft di lanciare nuove iniziative anticoncorrenziali e dovrebbe essere rovesciato per poter imporre sanzioni più severe al primo produttore al mondo di software. I giudici della Corte d¿Appello di Washington hanno ascoltato oggi l¿avvocato delle due associazioni che rappresentano le società di high-tech opposte all¿accordo. Gli appelli sono stati ascoltati dai sei giudici della Corte. Nove Stati federali avevano respinto l¿accordo e aperto lo scorso anno dei processi alla ricerca di pene più rigide, tentativi respinti dal giudice Kollart-Kotelly. Mentre la maggior parte di questi Stati aveva lasciato cadere le accuse, il Massachusetts ha deciso di continuare la procedura fino alla pronuncia del verdetto, che è atteso per le prossime ore. (r.n.) © 2003 Key4biz.it