Mondo
di Secondo Montrucchio
Strategic Business Development Manager
PHILIPS SEMICONDUCTORS
L¿introduzione della televisione digitale negli standard DVB (Digital Video Broadcasting) ha accelerato il processo di convergenza fra broadcasting, telecomunicazioni e informatica. La flessibilità di tali standard e la capacità di adattarsi alle caratteristiche dei vari media, aprono consistenti prospettive a servizi di nuova generazione, multimediali e interattivi, che potenzialmente possono cambiare le modalità di fruizione dell¿informazione televisiva.
Un esempio di convergenza che è allo studio del consorzio europeo DVB, è il nuovo standard DVB-X dedicato interamente ai servizi mobili, per l¿integrazione delle due piattaforme tecnologiche, digitale terrestre e telefonia mobile UMTS, per gli aspetti dell¿invio e della distribuzione dei contenuti televisivi ai videoterminali mobili.
Nel quadro del futuro sistema radiotelevisivo, la televisione digitale terrestre (DTT) è destinata a svolgere nel nostro Paese un ruolo centrale a motivo della sua facilità ed economicità di ricezione e alla ¿universalità¿ del servizio stesso. Essa offrirà alla grande utenza e agli operatori del settore significativi vantaggi e nuove opportunità:
multicanalità dell¿offerta (4/5 programmi per canale);
sfruttamento ottimale dello spettro di frequenza nelle bande VHF/UHF;
servizi interattivi e multimediali, free-to-air e pay;
elevata qualità di ricezione: video in formato Wide-Screen 16:9, audio in qualità AC3, Dolby Digital;
possibilità di servire anche l¿utenza mobile;
possibilità di ricezione negli attuali impianti centralizzati condominiali.
Il ricevitore domestico tradizionale, che è il televisore, o più in generale il STB (Set Top Box) sta trasformandosi in un terminale intelligente, con capacità di elaborazione e memorizzazione sempre più prossime a quelle di un computer multimediale. Il ricevitore è destinato a posizionarsi al centro di una piattaforma multimediale domestica, e può essere considerato il fulcro per la fornitura di nuovi servizi a carattere interattivo, transazionale (T-banking) e a valenza sociale (tGovernment).
A fronte di tali potenzialità tecnologiche, i risultati delle prime esperienze europee nel campo della DTT non sono stati per nulla buoni e incoraggianti. Sicuramente i limiti tecnologici degli apparati riceventi hanno creato nei telespettatori una percezione negativa circa le reali capacità offerte dalla televisione digitale. Queste limitazioni delle prestazioni dei ricevitori, erano in gran parte dovute alle problematiche presenti nell¿ambiente domestico e in particolare ai disturbi impulsivi. Ma diversi sono gli interrogativi che sono stati alla base di questo iniziale insuccesso:
– limiti nelle prestazioni dei ricevitori STB (Set Top Box) / iDTV (Televisori Digitali Integrati);
– offerta di contenuti modesta;
– difficoltà economiche dovute ai forti investimenti necessari;
– errori di strategia.
Al di là dei modelli di Pay TV proposti per la DTT, sia nel caso dell¿esperienza inglese che di quella spagnola, alcuni fattori hanno concorso più di altri al fallimento. Resta comunque inteso che la DTT è considerata un obiettivo strategico dei Governi europei perché è in grado di produrre effetti di interesse generale
In altri termini, per avviare la fase di transizione dall¿analogico al digitale, occorre innanzi tutto predisporre le infrastrutture di rete, rinnovare tecnologicamente ciascun sito che compone le attuali reti analogiche, con conseguenti pesanti investimenti nella componente infrastrutturale. Ma questo non basta. Occorre altresì investire in maniera decisa nell¿area dei contenuti, soprattutto nei nuovi format dove l¿interattività potrebbe – il condizionale è d¿obbligo, in quanto finora l¿interattività non è stato un fattore trainante – giocare un ruolo determinante. E¿ assodato che contenuti non sufficientemente ¿appealing¿ e prestazioni dei ricevitori alquanto limitate, potrebbero far segnare definitivamente il passo a questa nuova tecnologia.
Al di là delle potenzialità tecnologiche, e delle incertezze a livello dei modelli di business, l¿esempio in controtendenza di Freeview in Inghilterra sta dimostrando, e può insegnare, che anche nel nostro Paese la televisione generalista digitale ha tutte le carte in regola per ergersi a protagonista e avere un ruolo di primaria importanza, perché si basa su un modello – generalista – analogico già affermato, che può disporre di una base molto ampia e fidelizzata di telespettatori.
Freeview è la nuova piattaforma DTT free to air in UK, nata dalle ceneri di ITV Digital (Interactive Television Digital, in precedenza OnDigital), avviata e attualmente gestita da un consorzio che vede come partner: BBC (broadcaster pubblico), BSkyB (operatore Pay sul satellite con offerta Free sul DTT) e Crown Castle (operatore di rete). Offre un bouquet di 18 canali digitali televisivi, 12 radio e servizi interattivi, sfruttando una copertura effettiva di circa il 75% della popolazione. Si avvale di un paradigma di successo che fa leva su buoni contenuti, particolarmente ¿appealing¿ e di prestazioni dell¿attuale parco di ricevitori all¿altezza delle attese degli utenti televisivi. La disponibilità di una offerta ricca e variegata e la scelta di una piattaforma multimediale ¿aperta¿ assumono pertanto una valenza strategica nello sviluppo di questo mercato.
E¿ bene tuttavia ricordare, riferendosi ai contenuti, che nel modello inglese lo standard di API adottato, l¿MHEG-5 (Multimedia and Hypermedia Experts Group versione 5), è uno standard aperto e pubblico (nel senso che le applicazioni e i servizi possono essere introdotti da chiunque), però è caratterizzato da assenza di interattività vera e propria, e si avvale solo di interattività locale. Inoltre l¿offerta degli applicativi e dei servizi che si è costruita è particolarmente ricca. A tal proposito basta ricordare che tale offerta è stata messa in piedi attraverso il contribuito di circa 100 aziende raggruppate in un consorzio, un vero e proprio ¿content factory¿, che hanno accompagnato la partenza del sistema. E infine, è utile precisare che per l¿allestimento dei nuovi canali di Freeview, il broadcaster inglese BBC prevede di investire circa 6 miliardi di euro nel prossimo decennio.
La positiva esperienza inglese ha generato molto entusiasmo nel nostro Paese, e può spianare anche da noi la strada alla DTT e soprattutto ha permesso di identificare le linee guida strategiche per perseguire un obiettivo analogo.
E¿ stata inoltre risolta brillantemente la questione dei disturbi impulsivi che tanto aveva inciso sull¿umore dell¿utenza televisiva, creando una sorta di avversione nei riguardi della nuova piattaforma digitale terrestre. La soluzione dei problemi dei disturbi impulsivi è coincisa di fatto con la nascita dei ricevitori di utente (STB / iDTV) di seconda generazione dove è stato messo a fuoco l¿aspetto delle prestazioni degli apparati, fornendo i presupposti per una ricezione sicura dei contenuti video (broadcast) e dei servizi associati. In UK i disturbi impulsivi sono stati affrontati e risolti in campo in modo pionieristico, è maturata in modo considerevole la sensibilità a tale questione.
Per indirizzare e risolvere questi problemi che coinvolgono tutti i players della catena del valore i ¿silicon enabler¿ stanno lavorando attivamente con i costruttori di STB/iDTV, organi di standardizzazione, broadcaster, e associazioni dei consumatori per progettare e integrare nuovi specifici componenti, nuovi chip, all¿interno dei ricevitori nella parte ¿front-end¿ del ricevitore, ove il componente deve svolgere una funzione di reiezione dei disturbi impulsivi e dei disturbi in genere. In tal senso le questioni relative alle prestazioni dei ricevitori sono passate al vaglio degli appositi enti, e di broadcaster quali la BBC, i quali hanno definito delle regole e dei test specifici ai quali devono essere sottoposti i vari ricevitori di seconda generazione che saranno immessi nel mercato.
In questa breve disamina, si vogliono approfondire alcuni aspetti legati alle problematiche di ricezione domestica, in particolare si vuole porre l¿accento sulle questioni pertinenti ai disturbi impulsivi e ai disturbi in generale, cercando di individuarne le cause, come si manifestano, quali conseguenze comportano sulla ricezione e soprattutto come si è posto rimedio, con specifico riferimento al contesto e a quanto è avvenuto nell¿esperienza inglese.
Philips Semiconductors ha posto rimedio al problema dei disturbi impulsivi introducendo nuovi dispositivi quali il TDA 10046 – ¿Single Chip Channel Decoder¿ (che integrano tecnologie quali la brevettata ¿pulse killer¿), che devono essere alloggiati a bordo dei ricevitori domestici (STB/iDTV) di seconda generazione. La tecnologia di base adottata dal chip TDA 10046, riduce l¿impatto dei disturbi impulsivi, generalmente causati dal traffico automobilistico o da altri apparati domestici in genere, che possono causare difetti, imperfezioni, macchie nella presentazione dell¿immagine televisiva digitale sullo schermo.
Analizziamo più da vicino l¿ambiente di ricezione. Per quanto concerne le possibili soluzioni a questi problemi, i costruttori di apparati hanno la possibilità di intervenire nei ricevitori di seconda generazione, alloggiando questi nuovi chip negli stessi.
Caratterizzazione dell¿ambiente di ricezione domestico
Per quanto concerne l¿ambiente di ricezione dove il servizio televisivo è fruibile, svariati sono i fattori che possono influenzare la ricezione DTT, di cui i costruttori di STB e/o iDTV, i costruttori di sistemistica di antenna e gli installatori devono avere il pieno controllo. Gli aspetti più rilevanti, e che devono essere considerati sono:
– Disturbi impulsivi:
Sono disturbi causati da macchine, dai dispositivi e conduttori elettrici presenti nell¿ambiente domestico (elettrodomestici, interruttori della luce, ecc¿) o dovuti al traffico cittadino e non (autoveicoli, motoveicoli, macchine industriali, ecc..). Questi tipi di disturbi possono essere catturati direttamente dall¿apparato ricevente, da connettori e cablaggi di scarsa qualità, dall¿antenna o dall¿impianto di distribuzione dei segnali televisivi;
– Interferenza da altri servizi televisivi (canali adiacenti):
Deriva da fenomeni di interferenza tra i vari canali adiacenti trasmessi. Questo aspetto potrebbe essere particolarmente rilevante durante la fase di transizione dove l¿analogico e il digitale terrestre devono coesistere;
– Interferenza da echi:
E¿ presente nel caso di ricezione ¿in-door¿ e deriva da fenomeni di eco dovuti a cause interne all¿ambiente domestico, dove ostacoli fissi o temporanei, ostruiscono il cammino del segnale ponendosi tra il trasmettitore e il ricevitore;
– Interferenza da apparati di telecomunicazione via radio in genere.
Questi fattori sono causa di disturbo elettromagnetico che, nel caso di trasmissioni analogiche, possono inficiare, degradare il segnale, la qualità del servizio e dell¿immagine televisiva in modo persistente (ad esempio problemi di ricezione del teletext, effetto neve o striature sullo schermo). Per contro, data la natura delle trasmissioni digitali, tali disturbi possono invece comportare temporanee interruzioni di segnale con conseguenze sul servizio televisivo, a livello audio, video, d¿interfaccia verso l¿utente (ad esempio creando problemi di sintonia e di utilizzo dei servizi forniti dagli operatori).
L¿utilizzo di filtri digitali programmabili (quali quelli presenti nel TDA 10046) di decodifica di canale e inseriti nel ¿front-end¿ del ricevitore, concepiti per la reiezione dei disturbi e delle interferenze, aumenta la robustezza e di conseguenza migliora le prestazioni dell¿apparato.
Oltre ai problemi dei disturbi impulsivi presenti nell¿ambiente domestico, esistono vari altri fattori che alla stessa stregua dei precedenti possono influenzare negativamente la propagazione del segnale dal trasmettitore diffusivo all¿antenna. Senza entrare nel merito di queste questioni, si evidenziano le cause più rilevanti di interferenza:
– da cammini multipli (multipath fading);
– da echi fittizi (fenomeno caratteristico delle architetture di rete SFN);
– da ¿gap-filler¿ (fenomeno dovuto all¿aumento del numero di trasmettitori e ripetitori).
Anche questi fattori presenti nella fase di propagazione sono causa di disturbi elettromagnetici che, analogamente a quanto esposto in precedenza, possono minare il servizio televisivo a carattere digitale e comportare temporanei disservizi.
Occorre comunque precisare che la tipologia di modulazione C-OFDM (Coded-Orthogonal Frequency Division Multiplexing) adottata per la DTT e prevista dal DVB, risolve già parzialmente le problematiche viste sopra. Tuttavia anche i parametri di trasmissione (ad esempio quelli di modulazione) potrebbero richiedere modifiche, con conseguente riduzione della capacità trasmissiva totale, per far fronte ad un ambiente particolarmente disturbato.
Altri aspetti, oltre alle prestazioni dei ricevitori, meriterebbero di essere messi a fuoco per inquadrare l¿intera problematica relativa alla televisione digitale terrestre. Basta pensare alle criticità dovute agli ingenti investimenti necessari sia nella componente di infrastruttura di rete, sia nella individuazione di contenuti ¿appealing¿ relativi a nuovi format per servizi (programmi) multimediali e interattivi, e ai modelli di business tuttora affetti da incertezze e molte alee, nonostante il caso ¿emblematico¿ di Freeview, che ha visto l¿affermazione del modello di televisione free-to-air.