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Spamming e sicurezza: entrata in vigore la Direttiva Ue sulla Privacy e le Comunicazioni elettroniche

Europa



E¿ entrata in vigore venerd&#236 31 ottobre la Direttiva europea 2002/58/CE sulla Privacy e le Comunicazioni elettroniche, destinata in particolare a lotta contro la proliferazione delle mail commerciali non sollecitate (spamming). Lo ha annunciato la Commissione europea in un comunicato.

¿Questa direttiva &#232 uno strumento chiave per rafforzare la fiducia degli utenti in Internet e nella comunicazione elettronica, condizione necessaria per assicurare il successo dell¿e-commerce e, de facto, della societ&#224 dell¿informazione¿, ha dichiarato il commissario Ue
per l”Impresa e la Societ&#224 dell”Informazione, Erkki Liikanen, nella nota.

Adottata nel luglio 2002, la direttiva fissa delle norme comuni per i Paesi membri, per assicurare meglio la protezione e la sicurezza delle comunicazioni nelle reti elettroniche europee, compreso Internet e i servizi mobili.

Le nuove disposizioni vietano inoltre nei Paesi Ue, esclusa qualche eccezione, il tam-tam commerciale per posta elettronica senza il previo consenso del destinatario, che solitamente avviene attraverso l¿acquisto dei pacchetti di indirizzi elettronici.

La Direttiva rappresenta una precisa posizione assunta dall”Unione Europea di condanna e intolleranza nei confronti dello spamming.

La Ue ha deciso di seguire il principio dell¿opt-in, secondo cui l”invio di messaggi di posta elettronica di carattere pubblicitario &#232 subordinato all”espresso consenso dell”interessato.

Significa, in altre parole, che esiste un onere a carico del mittente verso l¿utente che riceve la posta, che deve poter identificare immediatamente, con una dicitura particolare sull¿eMail per esempio, che si tratta di mail commerciali non sollecitate (Unsolicited Commercial Email), senza doverla necessariamente aprire.

Il regime di preventivo consenso si estende anche agli SMS e a tutte le altre forme di messaggistica su terminali fissi o mobili. A riguardo, la Commissione europea intende emanare una raccomandazione entro dicembre.

Al principio dell¿opt-in si contrappone quello dell¿opt-out, seguito invece per il disegno di legge Usa, che esige dal destinatario un comportamento attivo di previo rifiuto, stabilendo l”onere di inclusione delle persone fisiche all”interno di registri, le cosiddette red-list, che le societ&#224 di telemarketing sono obbligate a consultare, prima dell”invio della mail commerciale non sollecitata.

Lo spamming quotidianamente comporta ingenti spese, in termini di tempo, di costi di utilizzazione della linea telefonica, di misure organizzative e tecnologiche per contrastare virus, tentate truffe, messaggi e immagini porno, e spesso sono gli stessi utenti a sopportare i costi di una pubblicit&#224 a volte aggressiva e insistente.

Il testo rafforza quindi la lotta della Ue contro il crescente fenomeno dello spamming, che rappresenta la met&#224 del traffico mondiale di posta elettronica e, secondo alcune cifre recentemente riportate da Bruxelles, la perdita in termini di produttivit&#224 per le imprese della Ue, costrette a ripulire le caselle di posta dalle mail di spam, &#232 stata stimata in 2,5 miliardi di euro nel 2002.

In Europa, inoltre, il 46% della posta elettronica &#232 costituito da messaggi spazzatura (junk mail), mentre nel 2001 lo spam rappresentava solo il 7% della posta mondiale.

Gli Stati membri della Ue avevano tempo fino a venerd&#236 31 ottobre per adattare le proprie rispettive legislazioni alla direttiva europea 2002/58/CE.

La Direttiva impone obblighi per migliorare la sicurezza e la fiducia delle comunicazioni sulle reti elettroniche della Ue, compreso Internet e i servizi mobili. Definisce anche le condizioni per installare dei cookies sui pc e per la possibilit&#224 di localizzazione generata dai telefonini, sottolinea sempre la Commissione nel comunicato inviato alle agenzie di stampa.

Un cookie &#232 una piccola quantit&#224 di dati, spesso contenenti un codice identificativo unico anonimo, che vengono inviati al browser dell¿utente da un server Web e che vengono successivamente memorizzati sul disco fisso del proprio computer. Il cookie viene poi riletto e riconosciuto dal sito Web che lo ha inviato ogniqualvolta si effettua una connessione successiva.

La Direttiva limita anche l¿uso dei dispositivi di localizzazione invisibili, come gli spyware, i cosiddetti software che spiano le nostre attivit&#224. Si tratta, in altre parole, di un programma nascosto all”interno del sistema operativo che trasmette informazioni – riservate e non – attraverso la rete Internet.

Tutto d¿ora in poi dovr&#224 avere un previo consenso dell¿utente.

Le uniche eccezioni sono i servizi d”emergenza e le richieste delle forze di polizia. Queste ultime richieste, in ogni caso, sono soggette a precise condizioni e devono avere come scopo la sicurezza nazionale o le indagini giudiziarie.

In ogni caso, spetter&#224 ai Paesi membri decidere come applicare la direttiva, visto che non spiega come i contravvenenti potrebbero essere identificati e sanzionati.

L¿Italia ha gi&#224 provveduto al recepimento della Direttiva con l¿adozione del Decreto legislativo n.196 del 30 giugno 2003, il “Codice in materia di protezione dei dati personali”, meglio noto come “T.U. sulla privacy“.

Raffaella Natale

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