Europa
Arnaud Lagardère, presidente del polo editoriale francese, che porta il suo nome, dopo aver mantenuto un iniziale aplomb, ha infine riconosciuto la severità della lista delle obiezioni ricevuta due giorni fa dalla Commissione Ue, in merito al dossier aperto sull¿acquisto di Editis da parte di Lagardère-Hachette.
¿E¿ severa¿, e mi batterò per mantenere ¿la coerenza del mio progetto industriale¿, ha dichiarato alla stampa Lagardère.
Da lunedì scorso, 27 ottobre, quando il presidente del Gruppo editoriale ha ricevuto la comunicazione ufficiale da parte dell¿Antitrust Ue, la stampa si è scatenata sulle rigide obiezioni opposte dai Commissari all¿operazione d¿acquisto dell¿ex primo editore francese Vivendi Universal Publishing (VUP), oggi Editis.
Se ricevesse l¿Ok dall¿Antitrust Ue, la fusione darebbe vista al quinto editore mondiale con un fatturato di circa 2 miliardi di euro.
Lagardère, secondo indiscrezioni, potrebbe essere costretto dalla Commissione europea a cedere tra il 40 e il 50% di Editis per ottenere il benestare all”integrazione nel suo Gruppo dell”ex polo VUP, acquistato per 1,2 miliardi oltre un anno fa.
La Ue ha fatto sapere anche di star vagliando l¿ipotesi di aprire un¿altra inchiesta, questa volta inerente ¿le informazioni apparse sulla stampa riguardo il dossier, ancor prima che Lagardère ricevesse la notifica ufficiale¿.
Cosa del quale lo stesso Lagardère si era lamentato.
Sforzandosi di attenuare l¿impatto di questa fuga di notizie un po¿ allarmanti, il Gruppo ha tentato ieri di attenuare la portata delle indiscrezioni trapelate ai media.
Lagardère ha fatto sapere che ¿¿in una decina di giorni risponderà agli argomenti della Commissione¿ e proporrà ¿i suoi rimedi, all¿inizio di dicembre¿.
Come vuole procedura, il Gruppo francese è tenuto a comunicare per iscritto prima del 13 dicembre al commissario alla Concorrenza Mario Monti, i propri impegni formali per il perimetro Editis, la procedura dovrebbe chiudersi entro il 13 gennaio prossimo.
Il Gruppo si è anche dichiarato deciso a ¿difendere gli interessi degli azionisti¿, in altre parole non intende vendere le società che costituiscono Editis.
Il documento della Commissione Ue (ben 240 pagine, ndr) era prevedibile. L¿Antitrust, che aveva rifiutato di far esaminare il dossier alle Autorità francese, dall¿inizio più favorevoli alla fusione, aveva già sollevato il 5 giugno dei ¿seri dubbi¿ in materia di concorrenza.
E¿ dunque plausibile che la Commissione¿ che ha inviato agli operatori del mercato del libro dei questionari alquanto dettagliati -, ritenga che una fusione Editis-Hachette metterebbe la nuova unità in posizione fortemente dominante soprattutto nel campo della distribuzione, nodo cruciale dell¿operazione, ma anche delle edizioni tascabili e dei dizionari.
Per esempio, Editis detiene 10/18, Fleuve Noir e Pocket, mentre Hachette controlla J”ai Lu (35%), Harlequin (50%), Livre de Poche e Masque.
Nell¿attesa, si intensificano le grandi manovre per trovare delle soluzioni al complesso dossier che crea incertezza e malessere sul mercato dell¿editoria francese e anche in casa Editis (investimenti congelati, impossibilità di lavoro a lungo temine¿).
A metà ottobre la rivista tecnica Livres-Hebdo, generalmente molto ben informata, ha scritto ¿Lagardère sta tentando di trovare una soluzione senza intervenire sul polo VUP. Dovrebbe proporre invece di mantenere Larousse e il Gruppo spagnolo Anaya¿.
L¿insieme Larousse-Anaya rappresenta più del 40% degli asset di Editis, ma realizza solo un quarto della sua attività in Francia.
¿Per il riscatto del resto di Editis – ha proseguito la rivista ¿ Albin Michel, sostenuto da alcuni partner finanziari, per il momento tiene la corda¿.
Albin Michel sarebbe sostenuto dal governo francese, favorevole a una ¿soluzione alla francese¿ dell¿operazione.
Ma in lizza ci sarebbe anche Rcs MediaGroup. Secondo indiscrezioni apparse sulla stampa francese, Rcs sarebbe già in trattative con il Gruppo francese per il possibile acquisto di alcune attività di Editis.
La notizia sarebbe stata confermata da Ferruccio De Bortoli, amministratore delegato di Rcs Libri, che ha riconosciuto di avere avuto dei contatti informali con il Gruppo Lagardère.
Rcs è aperto a ¿partenariati e collaborazioni¿ con altri Gruppi per riprendere case editrici che Lagardère potrebbe essere costretto a cedere per ottenere il via libera dall¿Antitrust Ue all”acquisto di Editis, ha dichiarato De Bortoli.
L”ex direttore del Corriere della Sera, ha aggiunto: ¿Guarderemo con attenzione a questo dossier che può apportare nuove energie al Gruppo Flammarion”, riferendosi alla casa editrice francese del Gruppo Rcs.
L¿Ad di Rcs ha anche sottolineato l”importanza per il gruppo francese che, ha detto, “rimane al centro dei nostri programmi“.
“Le affinità culturali tra i due Paesi – ha aggiunto – sono un atout essenziale, che ha il suo peso alla luce di una globalizzazione che coinvolge anche la cultura e chiede che venga conservata una certa identità latina”.
In ogni caso bisognerà aspettare le mosse di Lagardère dopo il pronunciamento dell¿Antitrust europeo, per cui la momento le trattative sono state bloccate, in attesa di ulteriori sviluppi.
Una risposta di Bruxelles è attesa prima di metà gennaio. Nel frattempo i più importanti Gruppi editoriali stanno seguendo da vicino il dossier la cui evoluzione porterà a una profonda modifica del mercato editoriale d”oltralpe.