Italia
Intervento dell”Avv. Marco Rossignoli, coordinatore AERANTI-CORALLO al Forum sulla televisione digitale terrestre (Roma, 28 ottobre 2003)
Aeranti-Corallo ha organizzato il Forum sulla televisione digitale terrestre perché, a pochi giorni da quando il Parlamento approverà in via definitiva il Disegno di legge di riforma del sistema radiotelevisivo, è molto importante che gli editori televisivi locali acquisiscano a pieno una conoscenza dettagliata in ordine a tutte le problematiche normative, tecniche ed economiche connesse con la transizione alle trasmissioni televisive digitali terrestri.
Negli ultimi due anni la preoccupazione degli editori locali è stata in primo luogo quella di ottenere l¿emanazione di norme che permettessero l¿effettivo accesso della emittenza locale alle trasmissioni digitali.
Questo obiettivo, seppure con molte incertezze e difficoltà, è stato in buona misura raggiunto e ora pertanto spetta agli editori televisivi locali impegnarsi a fondo per realizzare nei fatti il passaggio al digitale.
Qualcuno potrebbe essere tentato di cedere i propri canali alle reti televisive nazionali uscendo quindi di scena o limitandosi a svolgere la sola attività di fornitore di contenuti. Sarebbe un errore imperdonabile.
Coloro che avranno la capacità di convertire la propria impresa alla attività di operatore di rete potranno veicolare sui propri canali, nel proprio ambito locale, sia i propri contenuti, sia contenuti e servizi di terzi realizzando un business che garantirà, nel tempo, una redditività certamente superiore a quella derivante dalla vendita dei canali.
L¿imperativo pertanto è quello di non vendere ma di trasformarsi dall¿attuale impresa televisiva analogica che realizza il palinsesto e lo trasmette, in operatore di rete locale che diffonde sia i propri contenuti, sia i contenuti di terzi.
Solo in questo modo verrà ulteriormente valorizzato il principale bene che posseggono le imprese televisive locali e cioè i canali di trasmissione.
Se si accettasse la logica di coloro che vorrebbero relegare le imprese televisive locali ad operare come semplici fornitori di contenuti sarebbe come limitarsi ad avere la patente di guida senza avere l¿automobile.
Infatti i fornitori di contenuti che non saranno allo stesso tempo anche operatori di rete, per poter diffondere i propri programmi, dovranno far veicolare gli stessi dagli operatori di rete che saranno i titolari delle frequenze e dunque i veri signori dell¿etere digitale.
Come ascolteremo dalle relazioni che seguiranno, per divenire operatori di rete locale è necessario in primo luogo ottenere l¿autorizzazione da parte del Ministero delle Comunicazioni alle trasmissioni sperimentali digitali: indi sarà possibile richiedere la licenza di operatore di rete locale, non appena l¿impresa avrà raggiunto una copertura di almeno il 50% della popolazione o del bacino locale.
Tale copertura potrà essere raggiunta anche attraverso la creazione di società o consorzi tra emittenti.
In ogni caso il primo obiettivo che tutte le imprese televisive locali attualmente operanti in tecnica analogica dovranno perseguire è quello di attivare almeno un impianto in tecnica digitale entro il 25 luglio 2005, cioè entro poco più di diciotto mesi da oggi.
Infatti la legge di riforma del sistema radiotelevisivo di imminente approvazione, all¿art.25, stabilisce che a tale data del 25 luglio 2005 per poter proseguire l¿attività televisiva analogica debba essere stato necessariamente attivato almeno un impianto in tecnica digitale.
Ne consegue che tutte le 306 imprese televisive locali Aeranti-Corallo devono attivarsi fin da ora per iniziare al più presto la sperimentazione digitale in modo tale da trovarsi pronti alla scadenza del 25 luglio 2005.
Indi non appena la transizione al digitale inizierà a decollare, dovranno raggiungere al più presto la copertura minimale per divenire operatori di rete locale.
Frattanto è importante anche realizzare sinergie tra operatori locali di rete operanti in diverse zone territoriali, per proporsi sul mercato in modo unitario, al fine di poter veicolare anche fornitori di contenuti nazionali in concorrenza con gli operatori di rete nazionali.
Inoltre è importante realizzare progetti di diffusione di dati e di servizi interattivi, che rappresentano senza dubbio uno dei valori aggiunti dalla diffusione digitale.
In questo contesto, è quindi auspicabile che il Governo sostenga a pieno l¿emittenza televisiva locale attraverso una serie di norme e di interventi che favoriscano sia una ulteriore crescita complessiva del settore, sia la transizione al digitale.
Il Disegno di legge di riforma ha recepito una serie di proposte di Aeranti-Corallo orientate in questa direzione ma ha comunque previsto un sistema antitrust relativamente al quale permane una certa preoccupazione in quanto lo stesso permetterà alle grandi reti nazionali di raccogliere pubblicità anche per le imprese televisive locali, e quindi consentirà il cosiddetto ¿traino pubblicitario¿ di alcune emittenti con evidente ricaduta sul pluralismo e sulla concorrenzialità dell¿intero comparto.
Chiediamo pertanto che il Governo e il Ministro delle Comunicazioni che hanno sempre dimostrato attenzione nei confronti della emittenza locale, sostengano più a fondo le nostre istanze al fine di garantire alla emittenza locale, in un momento di profondo cambiamento degli scenari radiotelevisivi, il ruolo che la stessa svolge sul piano dell¿informazione regionale e provinciale attraverso un continuo contatto con il cittadino e con il territorio.
In particolare chiediamo al Governo e al Ministro delle Comunicazioni che venga recepito nella legge Finanziaria per il 2004 l¿ordine del giorno approvato dal Senato nell¿ambito della discussione sul Disegno di legge di riforma del sistema radiotelevisivo con il quale viene sollecitato l¿incremento di 2,5 milioni di Euro per ogni anno del fondo per il rimborso dell¿ottanta per cento delle spese di abbonamento per le agenzie di informazione previsto per le imprese televisive locali, per le imprese radiofoniche e per i canali tematici satellitari.
Si tratta di una misura molto importante per finanziare adeguatamente il fondo che ha contribuito negli anni allo sviluppo del ruolo informativo dell¿emittenza locale.
Su questa proposta abbiamo constatato che forse vi è una certa disattenzione da parte del Governo e pertanto riteniamo di sottolinearne anche in questa sede l¿assoluta importanza.
Aeranti-Corallo ritiene inoltre assolutamente necessaria una modifica del Decreto Ministeriale N.378 del 1999 per giungere ad una più equa ripartizione dei fondi.
Infatti si sono spesso verificate situazioni per cui, a causa della contraddittorietà delle norme, soggetti utilmente collocati in graduatoria non hanno ricevuto alcun contributo; inoltre soggetti collocati in graduatoria dopo altri hanno visto hanno visto riconoscersi contributi più elevati rispetto a quelli attribuiti ai soggetti che li precedevano nella stessa graduatoria.
Aeranti-Corallo ritiene inoltre importante che al fine di favorire una accelerazione del passaggio al digitale televisivo venga previsto un nuovo stanziamento per l¿innovazione tecnologica degli impianti, con modalità simili a quelle previste per gli anni passati dall¿art. 52 della legge 488/2001. I fondi previsti da tale legge sono rimasti infatti in buona misura inutilizzati perché la contribuzione riguardava investimenti che avrebbero dovuto essere effettuati ancor prima della approvazione delle norme per il passaggio digitale.
Sul fronte delle risorse Aeranti-Corallo chiede inoltre l¿emanazione di norme che favoriscano sul piano fiscale gli investimenti pubblicitari delle piccole e delle medie imprese su tutti i mezzi di comunicazione di massa. Tale misura atta a favorire le imprese radiotelevisive locali, che rappresentano uno dei mezzi di maggiore interesse delle piccole e medie imprese per la diffusione dei propri messaggi pubblicitari, stimolerebbe una maggiore disponibilità di queste ultime verso la pianificazione pubblicitaria.
In tema di trasmissioni di comunicazione politica, Aeranti-Corallo valuta molto positivamente l¿approvazione definitiva da parte del Parlamento delle nuove norme, proposte dal Ministro Gasparri, sulla par condicio per l¿emittenza locale che sottraggono il settore dalla inaccettabile disciplina della legge N. 28 dell¿anno 2000. La nuova legge prevede che la materia venga disciplinata attraverso un codice di autoregolamentazione redatto dalle principali associazioni di categoria. Aeranti-Corallo darà pertanto il proprio contributo per la redazione di tale codice.
Un altro tema di forte attualità è quello delle cosiddette ¿Tv di strada¿, cioè di quelle TV che stanno attivando le proprie trasmissioni in molte parti d¿Italia senza essere in possesso di concessione o di autorizzazione.
L¿apertura di queste emittenti non deve essere sottovalutata come diversamente forse sta accadendo.
Infatti l¿attività delle stesse oltre ad essere illegittima poiché in contrasto con l¿art.195 del Codice Postale che vieta l¿attività televisiva senza concessione o autorizzazione, causa grave danno a coloro che operano legittimamente che si trovano spesso a subire situazioni interferenziali alle proprie trasmissioni. Tale situazione peraltro rischia di causare rilevanti difficoltà tecniche per la transizione al digitale.
Inoltre la circostanza che le TV di strada possano, in ipotesi, raccogliere pubblicità costituisce concorrenza sleale nei confronti degli editori televisivi locali titolari di concessione o autorizzazione che, tra l¿altro, corrispondono allo Stato il canone di concessione e le tasse di concessione governativa e sono sottoposti a obblighi, adempimenti e controlli connessi con il suddetto titolo concessorio e/o autorizzatorio.
Chiediamo pertanto che il Ministro delle Comunicazioni intervenga con decisione procedendo alla disattivazione immediata di tutti coloro che operano senza alcun titolo abilitativo.
In conclusione Aeranti-Corallo chiede che l¿emittenza locale venga messa nelle condizioni di poter passare alle trasmissioni digitali sviluppando le opportunità di business offerte dalla nuova tecnologia.
Aeranti-Corallo chiede inoltre una serie di norme che favoriscano una ulteriore crescita complessiva del settore attraverso una serie di incentivazioni mirate.
Il Ministro Gasparri ha dimostrato di credere nel ruolo della emittenza locale. Al Ministro Gasparri chiediamo di crederci ancora di più sostenendo e facendo proprie le proposte di Aeranti-Corallo.