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Il mercato mondiale del wi-fi ¿ ovvero la connessione a Internet a banda larga senza fili – genera attualmente un giro d¿affari stimato intorno ai 7 miliardi di dollari, ma il settore è destinato a crescere del 44% l¿anno per i prossimi 5 anni. Secondo la società di analisi Insight Research, infatti, i profitti legati alla tecnologia nel 2008 arriveranno a 44 miliardi di dollari.
Gli operatori del settore ¿ in particolare i costruttori di reti ¿ saranno dunque i maggiori beneficiari dell¿ingente cifra, 163 miliardi di dollari, che verrà spesa nel mondo per incrementare il numero di punti d¿accesso, attualmente dislocati negli aeroporti, nelle maggiori stazioni e in alcune catene alberghiere e di ristorazione.
Il wi-fi (contrazione di Wireless Fidelity) come spiega Lavo Cuciva nell¿articolo ¿La rivoluzione wi-fi. Reti tattiche senza fili¿, è uno standard di trasmissione dati simile ad Ethernet. Opera via radio, su una frequenza di 2.4 Ghz, con una tecnica un tempo usata dai militari, detta Spread Spectrum. Ha una bassa sensibilità alle interferenze tra più reti nella stessa area, e raggiunge, a seconda della distanza, una banda di circa 11Mbit/sec teorici, 6-7 Mbit/sec reali.
Le schede di connessione costano circa 100 euro e permettono di collegarsi alla rete wireless oppure a stabilire un collegamento punto-punto (come ad esempio con il computer di un amico).
I dispositivi wi-fi – spiega ancora Cuciva – hanno due modalità di funzionamento: ad-hoc e infrastruttura. La prima è una modalità punto-punto, per connettersi con altri dispositivi simili senza la necessità di un nodo centrale di qualche tipo, in sostanza peer-to-peer. La seconda è quella utilizzata dagli access point ¿ che costano circa 200 euro – che crea l¿infrastruttura wireless e fa da ponte con la rete locale (l¿equivalente delle stazioni base della telefonia cellulare)
In Europa, secondo gli analisti di Insight Research, il mercato wi-fi crescerà più rapidamente che negli Usa per una serie di motivi, tra cui la grande propensione degli europei per le comunicazioni mobili – di quale tipo esse siano – e la configurazione del Vecchio Continente, con la popolazione concentrata in aree geografiche relativamente limitate.
Secondo le previsioni di un¿altra società di ricerca ¿ Analysis – entro il 2007 ci saranno trentamila punti di accesso pubblico per il Wi-Fi in Europa occidentale, contro gli attuali 1.400, e verranno utilizzati da 13 milioni di utenti, per lo più business.
Gli operatori, comunque, dovranno districarsi tra vari ostacoli, come la giungla degli standard (802.11a, 802.11b, 802.11g) e gli eventuali conflitti con la telefonia mobile.
Lo standard 802.11b è il più conosciuto e il più diffuso per la realizzazione del WLAN (Wireless Local Area Network), e arriva a una velocità di connessione fino a 11 Mbit/s. Opera alla frequenza di 2,4 Ghz, la stessa del Bluetooth.
Lo standard 802.11a è una versione potenziata del precedente 11b, consentendo una velocità di trasferimento che arriva a 54 Mbit/s. Opera alla frequenza di 5 Ghz e questo lo rende incompatibile con la versione 11b, a parte essere molto più costoso.
L¿ 802.11g – ratificato lo scorso 12 giungo dallo Standards Board of the Institute of Electrical and Electronics Engineers – arriva a 54 Mbit/s, opera alla frequenza di 2,4 Ghz e quindi è pienamente compatibile con la più diffusa versione 11b.
Il rapporto – WiFi in North American and Europe: Telecommunications¿ Future 2003-2008 ¿ analizza e confronta i diversi standard e chiarisce quale di essi sia maggiormente compatibile con le attuali esigenze degli operatori e degli utenti.
La più grande incognita, tuttavia, è rappresentata dalle tariffe da applicare ai servizi wi-fi dal momento che i dati significativi per identificare l¿utenza e le sue esigenze sono ancora troppo scarsi.
Gli operatori, dunque, finora sono andati per tentativi. Inizialmente, sia in Europa che negli Usa, i prezzi erano molto alti: basti pensare che la scandinava Telia Home Run li ha abbassati dell¿87%.
Ora la tendenza sembra si stia orientando verso tariffe flat rate.
In Italia, Telecom Italia ha invece studiato una formula pay per use indirizzata alle famiglie, i professionisti e le piccole e medie imprese. Senza alcun canone, permette di navigare da tutti gli Hot Spot di Telecom Italia a 2,5 euro l”ora. Per la clientela business invece è previsto un abbonamento mensile che garantisce l”accesso al servizio a partire da 4,95 euro al mese per utente.
¿Alcuni analisti ¿ spiega Robert Rosenberg, presidente di Insight Research ¿ credono che la banda larga stia guidando l¿adozione del wi-fi, mentre altri credono stia avvenendo il contrario. Secondo noi, le due tecnologie sono complementari (¿) e ci aspettiamo che la crescita dei servizi in Europa sorpassi quella negli Usa ben prima dei prossimi cinque anni.¿