Italia
Si fa sempre più acceso il confronto tra il presidente Rai Lucia Annunziata e il Direttore generale Flavio Cattaneo.
Questa volta la sede del dibattito è stata quella della Commissione parlamentare di Vigilanza, dove sono stati ripresi i motivi di discussione dell¿ultimo Consiglio d¿amministrazione Rai.
In quell¿occasione, la Annunziata aveva deciso di non convocare il prossimo Cda per protesta contro i consiglieri che non hanno voluto accogliere la sua proposta di trasmettere su Raiuno le finestre informative sulla manifestazione dei sindacati sulla riforma delle pensioni di oggi 24 ottobre.
Il presidente ha anche lamentato come in Rai si dia molto spazio ai ministri e allo stesso premier, che in merito alla vicenda pensioni sono più volte intervenuti, e non si dia voce all¿opposizione.
¿Se il governo ¿ ha dichiarato senza mezzi termini – continua ad usare la Tv direttamente e senza contraddittorio ci troviamo di fronte a una violazione dei diritti¿.
Il presidente critica il metodo – ¿E lo dico anche se io sto più con la posizione del governo che con quella dei sindacati¿ ha detto – perché alimenta uno squilibrio sostanziale nei confronti di un soggetto sociale che rappresenta un pezzo del Paese.
¿Non credo che quindici milioni di persone votino tutti a sinistra¿, ha aggiunto.
E poi, entrando nel merito dei rapporti con Cattaneo,ha detto: “La differenza tra me e il Direttore generale nell”interpretare alcune regole è questa: lui non prende sul serio la regola del riequilibrio mentre invece prende molto sul serio tutte le regole che danno spazio al governo (¿) Ed è un atteggiamento di pura ingiustizia, non è una questione di interpretazione e i fatti lo provano¿.
La Annunziata si è, quindi, detta soddisfatta di aver trasferito in Parlamento il dibattito, imponendo così la logica della trasparenza.
Cattaneo ha replicato affermando che lui le regole le rispetta ed elenca una serie di fatti, a partire dalle cifre sulle presenze dei politici nelle trasmissioni di intrattenimento, nell”ultimo mese, compresi “Porta a porta” e “Report”: “governo, 27 presenze; Cdl, 29; Ulivo, 35“. Cattaneo ha poi difeso la decisione dell”azienda di affidare la cronaca in diretta delle manifestazioni di oggi a una finestra a prima del Tg3 di mezzogiorno sottolineando come “mai prima d”ora è stata aperta una finestra informativa sui comizi. E poi 40 minuti di allargamento del Tg non è cosa da poco: non bisogna guardare solo lo share, ma anche la continuità del linguaggio”.
E se il coordinatore di An Ignazio La Russa ha sottolineato ¿¿contestare la liceità dell”intervento del Presidente del Consiglio è fuori luogo: si faceva credere ai vecchietti che gli avrebbero tolto le pensioni, è dovuto intervenire per tranquillizzare l”Italia””, aggiungendo di non credere che esistano elementi concreti di violazione delle norme da parte di Cattaneo;
Antonello Falomi (Ds) ha definito Cattaneo responsabile di comportamenti lesivi ¿delle più elementari regole di pluralismo¿.
Il senatore Ds chiede quindi che la Rai rispetti le norme della Vigilanza sulla partecipazione dei politici nei programmi di intrattenimento e sulle dirette di eventi politici e sindacali, altrimenti ¿non ci resterà che la strada del ricorso all”Autorità per le Comunicazioni¿.
Nell¿ambito della riunione in Vigilanza la Annunziata ha parlato anche della lettera del cdr del Tg1 – indirizzata a lei e al Direttore generale – relativa alle difficili relazioni con il direttore Clemente J. Mimun.
¿In questa lettera – ha sottolineato Annunziata ¿ sono contenuti fatti piuttosto gravi, si parla di un atteggiamento pesante del direttore verso la redazione¿, aggiungendo, anche qui il Direttore generale ¿interpreta il suo ruolo in maniera squilibrata¿.
Riferendosi al direttore del Tg1, ¿Mimun – ha detto ancora il presidente – stava lì all”epoca della Moratti ed è rimasto direttore con l”Ulivo per cinque anni, amato e rispettato. Non ci sono, quindi, pregiudiziali contro il Tg¿.
Chiamato in causa, Cattaneo ha detto che in questo momento sta ¿¿facendo delle verifiche. Ascolterò la posizione di Mimun¿. E poi, dopo l”audizione davanti alla Commissione, è tornato sulla questione sollecitato dai cronisti che gli chiedevano se sarebbe stata aperta un”istruttoria: ””Non tiriamo sempre in ballo le istruttorie. Si verificheranno le cose. Ho ricevuto una lettera e ho convocato Mimun””. In ogni caso l¿azienda sentirà anche il cdr.
Al termine della riunione in Vigilanza la Annunziata ha poi rivisto la propria decisione e convocato il Cda per martedì prossimo 28 ottobre. Accogliendo la richiesta dei consiglieri Rai Francesco Alberoni e Angelo Petroni, che hanno chiesto una convocazione straordinaria.
¿Mi pare ¿ ha detto il presidente – che la minaccia di non convocare il Consiglio abbia ottenuto il suo effetto, mi interessava sottolineare il profilarsi di uno stato di crisi e portare la documentazione interna sulle regole anche davanti alla Commissione¿.
Precedentemente Cattaneo aveva inviato una lettera all¿Annunziata, indirizzata anche ai cinque consiglieri e ai sindaci della Rai dove diceva che ¿¿far saltare la riunione del Cda della prossima settimana è rischioso e potrebbe produrre dei danni all”azienda che, prima di fine mese, ha delle scadenze urgenti¿.
L”acquisto di frequenze nell”area del Piemonte, le opzioni sui contratti per ”Sospetti 3”, la proroga del servizio di autonoleggio della flotta aziendale, la definizione dell”accordo fra Rai e Toroc per le Olimpiadi invernale di Torino, l”invio al ministero delle Comunicazioni di una serie di documenti richiesti, in vista di una presentazione pubblica prevista per il 5 novembre: sono alcune delle ””indifferibili questioni”” citate dal Direttore generale nella lettera inviata al presidente Annunziata sull”urgenza della convocazione del Cda per il 28 ottobre.