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Un quarto degli utenti dei servizi di posta elettronica negli Stati Uniti ha ridotto l¿uso di questo mezzo di comunicazione, per via del flusso di messaggi non sollecitati (Spam) che inondano quotidianamente i propri box di posta elettronica. A rilevarlo è uno studio dell¿istituto di ricerca specializzata Pew Internet and American Life Project.
Sono 117 milioni gli utenti statunitensi che fanno l¿operazione Internet più semplice, quella cioè di inviare le mail, stando ai dati di Pew. Si tratta del 93% della popolazione Internet adulta – e il 70% tra loro ritiene che lo ¿spam¿ ha reso ¿sgradita¿ questa abitudine.
Più della metà (52%) delle persone intervistate precisa che i messaggi commerciali non sollecitati ¿hanno ridotto la loro fiducia nella pratica in generale dell¿uso della posta elettronica¿.
¿Il 25% degli utenti eMail dicono che la crescita incessante del volume di spam ha ridotto il loro uso della posta elettronica¿, dice sempre lo studio, realizzato con la raccolta di più di 5.000 testimonianze in un anno.
L¿80% si è detto annoiato dallo spam, gli uomini in genere e coloro che hanno meno di 30 anni sono i più tolleranti (di meno le donne, molto più sensibili alla ricezione di mail a contenuto pornografico).
Se circa il 70% dichiara di non divulgare i propri indirizzi per evitare lo spam, il 7% dice invece di aver ordinato un prodotto o un servizio attraverso una mail di spam, e il 33% ha già cliccato per avere maggiori informazioni.
Lo studio ha anche dimostrato che gli utenti non assimilano allo spam tutte le mail non sollecitate: i prodotti finanziari, le informazioni politiche, o religiose, lo sono di meno, rispetto a quelle a contenuto pornografico. Mentre solo il 32% considera spam, una mail non sollecitata proveniente da un mittente con il quale loro hanno già fatto affari.
La pubblicazione dello studio di Pew coincide con l¿adozione (mercoledì 22 ottobre 2003, ndr) da parte del Senato americano di un di segno di legge che dichiara illegali le eMail ingannevoli e ha stabilito un registro “anti-spam” per coloro che non hanno intenzione di ricevere eMail commerciali indesiderate.
Il disegno di legge non pone fuori legge tutte le eMail commerciali indesiderate, ma punta invece ai messaggi dolosi e ingannevoli, che rappresentano circa i due terzi di tutte le eMail commerciali indesiderate.
I cosiddetti “spammers” di Internet – che diffondono nella Rete eMail a contenuto pornografico – potrebbero rischiare il carcere e multe da milioni di dollari, in base a queste nuove norme, approvate all”unanimità con 97 voti favorevoli e nessuno contrario.
Attraverso questa votazione, è la prima volta che il Senato dispone un”azione contro il problema dello spamming.
Fino a oggi solo Stati come la California o quello di Washington, dove ha sede Microsoft, hanno legiferato in materia.
¿Gli americani hanno registrato oggi una vittoria decisiva nell¿ambito della battaglia contro gli spammer¿, ha dichiarato con soddisfazione il senatore democratico Charles Schumer, a margine del voto al Senato. Schumer è uno dei coautori di questa legge.
Il progetto di legge federale deve adesso essere sottoposto al voto della Camera dei Rappresentanti e dovrà poi essere firmato dal presidente Usa George W. Bush entro la fine dell¿anno.
Così come adottato dal Senato, il disegno di legge prevede anche di autorizzare i fornitori d¿accessi a Internet (AOL, Yahoo!, Microsoft¿) ha chiedere fino a 1,5 milioni di dollari di multa per le vendite per corrispondenza elettronica che non hanno avuto il previo consenso del destinatario.
Per quanto riguarda il resto, i messaggi non sollecitati potrebbero continuare a essere inviati legalmente, nel rispetto, però, di alcune regole: i messaggi a contenuto sessuale devono essere segnalati come tali, al fine di permettere il filtraggio; l¿acquisizione degli indirizzi eMail non potrà più avvenire attraverso un generatore di indirizzi; l¿invio non potrà più essere effettuato da indirizzi multipli, per aggirare i sistemi di filtraggio; nessun messaggio non sollecitato potrà essere inviato agli internauti inscritti alla “Do Not Spam list“.
In caso di mancato rispetto di questi principi, i colpevoli rischierebbero da un anno di prigione a una multa di un milione di dollari.
Questo progetto di legge, anche se non ha per obiettivo di vietare tutti i messaggi non sollecitati, dovrebbe permettere, perlomeno, a quel 52% degli utenti della posta elettronica che ritengono che lo spam mini la loro fiducia in questo mezzo di comunicazione, secondo i dati Pew, di alleggerire di molto la loro casella di posta.
Sempre a condizione, che siano effettuati dei controlli efficaci (il testo di legge non parla di queste misure), e che siano avviate azioni giudiziarie. Cosa che limita evidentemente la portata del testo.
Secondo l¿istituto di ricerche marketing, Ferris Research, lo spam è costato circa 9 miliardi di dollari alle imprese americane nel 2002, in termini di perdita di produttività e rendimento.
Le perdite in produttività e rendimento hanno rappresentato più del 40% delle perdite totali legate a questo fenomeno, mentre anche l¿utilizzo della connessione e spreco di tempo per l”aiuto tecnico, hanno inciso anch”essi come fattori di perdita.
In Europa la spesa annua per le eMail indesiderate si aggira intorno ai 2,5 miliardi l”anno.