Italia
Dibattito aperto sulla crisi dello SMAU.
L”unica cosa certa è che lo SMAU è in crisi. Differente l”analisi delle ragioni. Lo SMAU è in questa situazione perché il settore dell”ICT è in crisi o perché è sbagliata l”attuale formula? Perché lo SMAU è più in crisi di quanto non lo sia il settore stesso? Come mai il CEBIT ha subito una contrazione molto più modesta?
Massimo Micucci (Reti) ha pubblicato oggi 24 ottobre sul Cannocchiale (Blog Area Blog) una lettera di risposta agli articoli di Key4Biz.it ripresi da Puntoit. Riteniamo importante riportare integralmente il suo punto di vista perché ci pare un contributo fattivo per la individuazione delle cause e per la ricerca delle soluzioni.
In questo momento il problema non è stabilire chi è d”accordo con chi o collocarsi in uno schieramento piuttosto che in un altro. Avvertiamo, semmai, l”utilità di analizzare tutte le possibili ragioni e di raccogliere ogni punto di vista. Lo SMAU è un patrimonio del nostro Paese e come tale va difeso rinnovandolo.
Riportiamo di seguito le considerazioni di Massimo Micucci.
¿Va di moda, in una parte della rete l”attacco a Smau
Crisi irreversibile, bancarella, la fine della milano da bere….Sono alcuni dei titoli di una gossip critico sbocciato a fine manifestazione. Sono impegnati in particolare Key4biz e Puntoit. Spesso le peri-comunità online sono autoriferite e passano il tempo a litigare tra loro.
Ho conosciuto Smau quando era à la page Puntoit riuniva duecento persone al giorno a Roma nei migliori caffè della capitale e mille almeno (con D”alema) a Milano…erano altri tempi. Già allora però gli operatori lamentavano una confusione tra business e interesse dei curiosi e dei consumatori. Eppure non si poteva non esserci, allora, e ora ?
Oggi c”è meno attesa, meno illusioni e meno numeri Dunque lo Smau è in crisi o è in crisi l”ICT ? Non è proprio come la gallina e l”uovo. E”in crisi l”auto o il salone dell”auto (che è stato annullato)? E se è in crisi il salone dell”auto è colpa del Salone? Di che si è parlato dopo l”annullamento del salone di Torino ? Della crisi del settore e del sistema fieristico a Torino e di Torino.
In verità l”ubriacatura tecnologia e l”indigestione di dot.com hanno lasciato morti e feriti sul campo. Ed hanno anche compiuto la loro rivoluzione. Tra i morti e feriti che non si lamentano e non scendono in piazza ci sono decine di migliaia di licenziati, mobilizzati, traumatizzati da telcos e net-ventures. Perché non si lamentano ? Forse perché hanno preso le misure al sistema, hanno individuato nuove chiavi di accesso (eGovernment, servizi, consulenza), hanno chiuso le aziende che non funzionavano, ma anche hanno congelato quelle che funzionavano: meno personale, meno investimenti, prezzi più bassi e progetti più brevi.
Ma anche qui nessun discorso di sistema: si da la colpa a Smau, o alla Consipe il massimo che si inventa è il “polo informatico”, (di cui già si parla meno) .Ci sono invece due nuove società pubbliche una per la innovazione (Presidente il consulente di Stanca Vigevano) l”altra per le infrastrutture tecnologiche al sud (Presidente Francesco Chirichigno consulente di Gasparri) poi c”è un istituto per l”Innovazione Tecnologica. Perché? Che faranno a cosa saranno indirizzate? “La rete” non ne discute e i riformisti nemmeno. Qualche battaglia fondamentale (legge Palmieri) ma non costosa se non per il tempo perso a combattere la ignoranza dei decisori italiani, convegni top & glamour (che facciamo tutti purtroppo) ma non riusciamo a fare emergere la sostanza una delle chiavi della modernizzazione, il settore ICT già partita in ritardo vive una crisi drammatica. Si rappresenta male e propone poco la ripresa ci troverà diversi passi indietro. Altro che Smau. Naturalmente un discorso andrebbe fatto anche su sistema fieristico e content providers in Italia: alleanze sprovincializzazione etc
P.S.
A proposito Smau si deve una riflessione sul settore con un Manifesto per l”innovazione, non è tra i suoi compiti Istituzionali? Amici di Key4biz e di Puntoit anche se non l”ho avuta io l”idea è buona”.
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