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Microsoft, il gigante americano dei software ha appena rivelato di aver individuato sette nuove falle nei suoi programmi, diffusi sulla maggior parte dei Pc mondiali.
Cinque di queste falle sono state definite ¿critiche¿ e causerebbero una ulteriore vulnerabilità dei sistemi informatici a fronte di un attacco hacker.
Tra le applicazioni colpite, il sistema operativo Windows (nelle varianti ¿2000¿, ¿XP¿ e ¿2003¿) il server di posta elettronica Microsoft Exchange, la messaggeria istantanea Windows Messenger e diverse altre applicazioni multimediali per il web.
Microsoft ha dunque messo in allerta aziende e utenti privati dell¿urgenza di scaricare i correttivi (patch) a disposizione sul sito ufficiale all¿indirizzo www.microsoft.com/security.
Appena una settimana fa, l¿ad di Microsoft, Steve Ballmer, aveva rivelato un piano mirante a incrementare l¿uso dei patch, nell¿ambito della campagna “Trustworthy Computing iniziative¿, lanciata all¿inizio del 2002 e grazie alla quale il gruppo di Redmond spera di migliorare la sicurezza e l¿affidabilità dei propri software.
La stessa Microsoft – accusata dai consumatori di usare un linguaggio incomprensibile per spiegare i problemi nei software – ha riconosciuto che le imprese hanno avuto un bel da fare per tenersi al passo con la continua diffusione di nuovi patch. Per questo motivo l¿azienda ha deciso di diffondere gli aggiornamenti una volta al mese in modo da rendere più facile l¿update dei software che potrà essere effettuato in un¿unica volta anziché con l¿applicazione di patch ad hoc.
Ma come mai i software del numero uno dell¿informatica mondiale continuano a creare tanti problemi? Secondo il consulente per la sicurezza Daniel Geer, ¿¿la tendenza di Microsoft ad integrare migliaia di applicazioni con il suo sistema operativo ha contribuito in modo decisivo all¿attuale situazione di eccessiva complessità e vulnerabilità¿. Deterioramento tanto più grave in quanto tutti i computer del mondo sono basati su un unico sistema operativo soggetto dovunque alle stesse vulnerabilità.
Il colosso dei software, intanto, dovrebbe presentare oggi alla Commisione Ue un dossier per rispondere alle accuse di abuso di posizione dominante nei sistemi operativi e nei Media Player.
Nel mese di agosto la Ue ha dichiarato di voler dare un¿ultima opportunità a Microsoft per difendersi dalle imputazioni. Se però gli elementi che l¿azienda presenterà a sua discolpa non dovessero essere convincenti, Bruxelles infliggerà a Microsoft una pesante multa.
L¿inchiesta della Ue, iniziata ormai dal 2000, dovrebbe dunque essere vicina a una svolta. Nei tre anni di indagini, la commissione, avrebbe raccolto un numero ingente di prove inconfutabili dello strapotere di Microsoft non solo nel settore dei sistemi operativi, ma anche in quello dei Media Player , i programmi per riprodurre suoni e filmati sul computer. Per Bruxelles, la mossa di Microsoft di inserire il Media Player nel proprio sistema operativo Windows avrebbe impedito la competizione con rivali come Real Networks e Apple Computer.
Per risolvere il problema la commissione ha proposto tre alternative: la prima, inaggirabile, mira a costringere Microsoft a rivelare alla concorrenza le informazioni necessarie per rendere i propri prodotti interoperabili con la gamma di server Windows. Le altre alternative prevedono la ¿dissociazione¿ di Media Player da Windows in modo da mettere in commercio una versione del sistema operativo che non includa Media Player o, infine Microsoft dovrebbe accettare di includere in Windows i media player della concorrenza.
Microsoft ha già riferito di voler risolvere la faccenda in maniera ¿¿costruttiva, in modo da permettere all¿azienda di proseguire nel cammino dell¿innovazione¿.
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