Mondo
L¿intero mondo delle aziende è stato modificato dai numerosi scandali che, negli ultimi due anni, hanno colpito le società e ridotto la loro reputazione aziendale. Questa opinione è condivisa dai maggiori business leader intervistati in Europa (81%), Asia (88%) e Nord America (78%). Tuttavia – nonostante il 50% dei manager intervistati affermi che la mancanza di comportamenti etici nelle aziende sia la maggiore minaccia alla loro stessa credibilità e reputazione – solo il 13% in Europa (e il 19% a livello mondiale) dei CEO è convinto che i nuovi standard di Corporate Governance porteranno le società ad osservare comportamenti aziendali maggiormente orientati in senso etico. Questo è quanto è emerso dalla ricerca sulla Corporate Reputation Watch condotta da ORC International per conto della Hill & Knowlton.
A seguito degli scandali, e alla conseguente scarsa fiducia verso le grandi corporation, gli amministratori delegati hanno rivisto le loro procedure aziendali intervenendo sul miglioramento dei controlli interni (76%), sulle modalità di relazione con auditor e revisori (64%), sulla ridefinizione dei codici di comportamento (55%).
¿La performance delle aziende è sempre più legata alla loro reputazione ed è quindi naturale che i CEO si assumano sempre più la responsabilità diretta di proteggere e migliorare l¿immagine corporate¿, ha commentato Cesare Valli, Presidente e CEO di Hill & Knowlton Italia e Chairman e CEO di Hill & Knowlton Mediterranean Region.
La ricerca ha rivelato che il 65% degli amministratori delegati, a livello mondiale, crede che sia loro la responsabilità di gestire la reputazione aziendale, mentre solo il 14% crede sia di competenza del consiglio di amministrazione. Mentre a livello europeo il 44% degli amministratori delegati se ne assume la responsabilità ed il 38% la attribuisce al Cda. Il 72% dei consigli di amministrazione danno molta importanza alla capacità di un amministratore delegato di salvaguardare e migliorare la reputazione aziendale.
Secondo il 48% dei senior manager interpellati dalla ORC International il più importante fattore interno, per costruire e proteggere la reputazione aziendale, è l”abilità di comunicare efficacemente, mentre il secondo fattore più influente è la trasparenza nelle aziende (39%), nella scorsa edizione del Corporate Watch figurava solamente al nono posto. I comportamenti non etici sono stati votati come uno dei primi pericoli per la reputazione aziendale, nell¿edizione del 2002 erano al quarto posto.
Fra i maggiori fattori che incidono sulla reputazione dell¿azienda il 78% degli amministratori delegati intervistati indica i clienti, il 48% la carta stampata, il 44% gli analisti finanziari, il 6% le organizzazioni non governative e il 2% i sindacati. In Europa, invece, i manager ritengono che la stampa sia il maggior fattore di condizionamento esterno, mentre i CEO Asiatici pensano che siano gli azionisti ad influenzare maggiormente la reputazione aziendale.
Dalla Corporate Reputation Watch 2003 è emerso che gli amministratori delegati, oltre a dare maggiore importanza alla reputazione aziendale, hanno adottato regole per monitorarla. Nel 2003, infatti, la percentuale delle società che non hanno nessun tipo di misurazione è scesa al 17%, contro il 20% del 2002. Tra i metodi di valutazione più formali il più usato è l¿analisi della copertura media (66%), seguono le performance finanziarie (64%), i report degli analisti finanziari (58%), il ¿passaparola¿ (52%).