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L¿Unione europea continua il lavoro intrapreso per rendere accessibili anche ai disabili i beni e i servizi di cui dispongono tutti gli altri.
L¿attenzione è volta in particolare a mettere l¿hi-tech a disposizione delle persone portatrici di handicap, con l¿obiettivo che vengano eliminate tutte le barriere non solo visibili.
Questo è lo scopo di un incontro organizzato ieri 14 ottobre a Bruxelles, nell”ambito delle iniziative per l”anno europeo dei disabili, intraprese dal Commissario Ue per l¿Imprese e la Società dell¿Informazione Erkki Liikanen.
Nell¿occasione dell¿incontro si è definito un programma strategico europeo, con l¿obiettivo di rendere i beni e i servizi più accessibili a tutti i cittadini e in particolare ai portatori di handicap.
In alcuni casi, fa notare la Commissione Ue, servizi o beni realizzati tenendo conto delle nuove tecnologie dell”informazione e della comunicazione sono essenziali per consentire l”autonomia e l”indipendenza dei portatori di handicap.
Oggi in Europa i disabili costituiscono il 20% della popolazione. A questo si aggiunge un 45% di cittadini con età superiore ai 75 anni che hanno difficoltà a compiere anche semplici atti della vita quotidiana: una percentuale destinata a crescere con l”aumento delle aspettative di vita.
In Italia – dove il tasso di anziani è il più alto nell”Ue (27,1%) – le persone con handicap sono 2,8 milioni, di cui la maggioranza donne e solo il 21% ha accesso al lavoro.
La Ue ha già promossa numerose iniziative, con interventi specifici in ciascun Stato membro, volte a sensibilizzare istituzioni e opinione pubblica al problema dei portatori di handicap e di tutte le persone con disabilità.
Secondo l¿esecutivo europeo, è necessaria una maggiore collaborazione tra i diversi soggetti.
Industria, associazioni di consumatori, associazioni, poteri pubblici e privati devono lavorare sinergicamente per trovare soluzioni comuni.
¿L”incontro di oggi ha fatto il punto – ha dichiarato Erkki Liikanen – prima di tutto sui progressi realizzati a oggi per accrescere l¿accessibilità, per esempio, la modifica delle direttive che riguardano beni e servizi o l¿applicazione del piano d¿azione eEurope per migliorare l¿accesso ai siti Web e ai servizi pubblici¿.
Si sono vagliate le prospettive offerte dalle nuove tecnologie come, ad esempio, l”accesso vocale ad Internet per i non vedenti, ma anche sulla possibilità di creare norme in grado di stimolare lo sviluppo di un mercato sempre più ampio di tecnologie di assistenza e al tempo stesso la riduzione del prezzo per il consumatore.
Inoltre, sembra che le norme possano stimolare la crescita di un mercato di ¿tecnologie di assistenza¿, per l¿armonizzazione delle esigenze tecniche applicabili e l¿accelerazione della convergenza delle nuove piattaforme tecnologiche, le economie di scala e, di conseguenza, riduzioni di prezzo per i consumatori.