Italia
Un sondaggio effettuato dall¿istituto di ricerca Cirm (Gruppo Hdc) delinea il profilo del nuovo telespettatore italiano, che stando ai risultati, risulta soddisfatto della qualità televisiva, lamenta la mancanza di programmi culturali, si irrita per le storie false raccontate nei talk show, preferisce Canale 5 alle altre reti e non vorrebbe più pagare il canone Tv.
Il rapporto tra italiani e televisioni è da sempre stato al centro di grandi dibattiti, e sicuramente i risultati di questo sondaggio lasciano alquanto sorpresi.
Più della metà degli italiani intervistati (51,5%) si dichiara soddisfatto della qualità dell”offerta televisiva, anche se lamenta fortemente la mancanza di programmi culturali (74,9%) e per il 39,2% è irritato per le storie false inserite nei talk show.
Tra Mediaset e la Rai vince la Tv privata: il 41,6% preferisce Mediaset e il 39,3% Rai.
La Rai gode di una preferenza alla pari tra Rai Uno (17,3%) e Rai Tre (17,2), Mediaset vede trionfare Canale 5 con il 31,3% che mette in minoranza i rispettivi Italia 1 (8,4%) e Rete 4 (1,9%).
Si preferisce, inoltre, in assoluto i programmi di informazione (30,9%), i film (20,5%) e le fiction (8,3%).
I programmi culturali vengono apprezzati solo dal 7,3%.
Ben il 74,9% sostiene che lo spazio dato ai programmi culturali sia del tutto inadeguato. Un dato alquanto significativo se si pensa che il 92,1% degli intervistati ritiene che la Tv sia proprio il mezzo idoneo per diffondere informazione culturale.
Gli italiani, poi, sembrano proprio non apprezzare le storie inventate ma spacciate per vere (39,2%), seguite dai dibattiti urlati (15,7%) e l”eccessiva volgarità di certi personaggi (12,8%).
Infine, i telespettatori intervistati farebbero volentieri a meno di pagare il canone, il 68.6%, infatti, non ritiene opportuno pagare il canone Rai.
Felice Lioy, presidente dell”UPA (Utenti Pubblicità Associati), commenta ¿Noi inserzionisti siamo felici che ci siano questi segnali che confermano che gli spettatori italiani gradiscono la televisione anche perché hanno la fortuna di avere programmi di gran lunga più vivaci e coinvolgenti di quanto non avvenga in altri paesi, Stati Uniti compresi¿
E poi riferendosi agli intervistati che hanno risposto di non voler pagare il canone, il presidente dell”Unione pubblicitari ha dichiarato che ¿si tratta di una risposta inevitabile. E” come chiedere ai cittadini se vogliono pagare le tasse¿.
Per quanto riguarda la ¿cattiva televisione¿, di cui non si parla nella ricerca, Lioy sostiene che ¿andrebbero accantonate tutte le trasmissioni troppo violente, volgari, stupide, finte: in poche parole noi auspichiamo l”eliminazione di tutta la falsa televisione (¿) quella che esagera palesemente nel presentare violenza, volgarità e pornografia e che, non solo supera il limite del buongusto ma supera il limite del buonsenso¿.
Intervenuto nel merito del sondaggio il senatore Michele Bonatesta, componente della direzione nazionale di Alleanza Nazionale e membro della commissione di Vigilanza sulla Rai, ha commentato: ¿I risultati del sondaggio sono alquanto singolari. La maggioranza si dichiara soddisfatta della qualità dell”offerta – spiega il senatore di An – eppure moltissimi italiani si lamentano al contempo della mancanza di programmi culturali¿.
Secondo Bonatesta il vero problema verte su cosa bisogna intendere per ¿Tv di qualità¿, a suo giudizio non quella ¿noiosa¿ che si rivolge ad ¿un”elite di illuminati¿, bensì quella che ¿fa pensare, rispetta i diritti dei minori e diverte senza volgarità¿.
E conclude ¿Ed oggi di questa Tv, pubblica o privata che ce n¿è veramente poca¿.