Italia
Va avanti il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri con il programma di portare la banda larga in tutto il Mezzogiorno d¿Italia, per velocizzare i dati su Internet.
¿Il progetto utilizzerà un finanziamento Cipe di 270 milioni di euro. Saranno costitute due società su iniziativa dei Ministeri dell”Innovazione, delle Comunicazioni, dell”Economia e da Sviluppo Italia: una per realizzare la rete, l”autostrada che fa camminare Internet veloce con la banda larga, e l”altra per lo sviluppo dei servizi¿, questo quanto dichiarato dal ministro a margine di un convegno che si è tenuto a Crotone.
Gasparri ha anche spiegato che ¿si cercherà di utilizzare i fondi strutturali europei che proprio durante la presidenza italiana della Ue abbiamo ottenuto dal commissario¿.
Si tratta di fondi destinati alle aree a minor reddito che a mio giudizio – ha concluso Gasparri – si possono impiegare anche nel settore della banda larga perché l¿innovazione tecnologica è una pre-condizione dello sviluppo economico.
Solo incentivando la domanda e sostenendo l¿offerta, infatti, sarà possibile superare il digital divide tra Nord e Sud del Paese.
Il progetto prevede la realizzazione, in tutte le regioni del Sud, di anelli urbani per le reti broadband e di infrastrutture telematiche a partire da 210 agglomerati industriali già individuati e 67 capoluoghi di provincia e città con più di 50 mila abitanti e mira ad assicurare la crescita telematica di zone da troppo tempo relegate ai margini del sistema produttivo del Paese.
La copertura a banda larga è disponibile attualmente in tutti i capoluoghi di provincia e in molti comuni con più di 10mila abitanti, con una media nazionale del 90%, ma la situazione del Paese è tutt¿altro che omogenea.
Nei comuni con meno di 10mila abitanti infatti, la copertura media è del 15%, ma se Piemonte e Lombardia sono al 23%, Calabria Puglia e Sicilia oscillano tra l”1,5% e il 4%.
Diventa, quindi, alquanto importante proseguire su questa strada, anche perché confortanti da dati alquanto positivi sulla diffusione della banda larga In Italia.
Secondo il Rapporto innovazione e tecnologie digitali in Italia presentato questo fine settimana dal ministro Lucio Stanca, nei primi tre mesi del 2003, la diffusione di questa tecnologia è cresciuta del 57,7%, passando da 910mila a 1,4 milioni di accessi.
L”Italia si piazza, quindi, al terzo posto, in termini di crescita, tra i Paesi sviluppati e che contribuisce così a ridurre il gap che ci separa dal resto del mondo.
Stando al rapporto, inoltre, il totale degli accessi a banda larga in Italia (compreso il satellite), è passato da 1,08 milioni del dicembre 2002 a 1,73 milioni del marzo 2003.
La buona performance del primo trimestre, tuttavia, non è ancora sufficiente a far riemergere l”Italia dalle ultime posizioni in termini di penetrazione della tecnologia nella popolazione. “Il tasso di incidenza degli utenti a banda larga sul totale degli utenti Internet – dice il rapporto – è ancora tra i più bassi, circa il 20% contro una media dell”Unione europea intorno al 28%”.
Tra i principali che ostacolano l”ulteriore diffusione della banda larga – spiegano gli esperti che hanno curato il rapporto – vi sono ancora la poco diffusa conoscenza delle effettive potenzialità di tali tecnologie e il livello dei prezzi. Ma a incidere è anche la disponibilità del servizio, che sul territorio italiano è ancora a macchia di leopardo, con differenze sostanziali tra le grandi aree metropolitane e quelle più remote del Paese.
Analizzando poi l”evoluzione del digital divide nell”ultimo anno il rapporto mostra come spesso il divario territoriale non solo non si sia ridotto, ma sia anzi aumentato, sebbene in un contesto di crescente copertura del territorio. Per quanto riguarda l”Xdsl il gap è aumentato in sette regioni, mentre nel caso dell”Unbundling del local loop il divario cresce addirittura in dodici regioni.
Importante, quindi, intervenire, portando avanti il progetto dei tre ministeri e fare in modo che il divario tra Nord e Sud nella diffusione della broadband possa essere superato in breve tempo.
Raffaella Natale