Italia
La Commissione europea avrebbe deciso di chiudere il dossier sul cosiddetto decreto ¿salva-Rai¿ e sulle altre misure adottate in favore della Tv pubblica, secondo quanto rivela un¿indiscrezione di stampa.
La Ue, dopo un¿indagine durata quattro anni, avrebbe stabilito che non si tratta di illeciti aiuti di stato.
La decisione ufficiale ¿ sempre secondo queste stesse fonti ¿ dovrebbe essere comunicata mercoledì 15 ottobre dal Commissario Ue per la Concorrenza Mario Monti.
In ogni caso, del dossier si parlerà definitivamente nella prossima riunione della Commissione Ue.
L”esame dei servizi di Monti si è concentrato su tre misure adottate dalle Autorità italiane in favore della Rai.
La prima, il decreto legge 558 del 1993 – cosiddetto ¿salva-Rai¿ ¿ ha consentito all”azienda di viale Mazzini sgravi sulle imposte relative alla rivalutazione dei beni iscritti nel bilancio 2003, per un importo pari a 677 miliardi di vecchie lire.
Il decreto, secondo i commissari Ue, risulta ¿compatibile¿ che le norme europee in materia di aiuti di Stato. Anche la conversione del canone di concessione ¿ dovuto dalla Rai allo Stato – in un prestito rimborsabile in dieci anni alla Cassa depositi e prestiti, non costituisce secondo l¿equipe di Monti, un aiuto di stato illegittimo.
Nessuna incompatibilità con le rigide norme dell¿Unione in materia di sussidi pubblici neanche per quanto riguarda l”iniezione di 100 miliardi di vecchie lire versate dall”IRI alla Rai, prevista in un decreto legge del 1992. L”indagine della Commissione Ue era partita nel settembre del 1999 a seguito di una denuncia da parte di Mediaset. Secondo il Gruppo televisivo della famiglia Berlusconi le misure in favore dell”azienda pubblica erano contrarie alle norme comunitarie in materia di aiuti di Stato.
Con la decisione di mercoledì, l”esecutivo Ue respingerà la tesi di Mediaset archiviando il caso. Il dossier Rai, aggiungono tuttavia fonti bene informate, potrebbe restare aperto: l”Antitrust Ue infatti considera tuttora ””problematico” il tema relativo alla ¿separazione della contabilità¿ della Rai, ma soprattutto il regime del canone pubblico.
Su quest”ultimo aspetto, hanno riferito le fonti, la Commissione sarebbe orientata a chiedere un ¿intervento migliorativo¿ da parte delle Autorità italiane.
Intanto non si placano le divergenze tra Rai e sindacati, l¿argomento è ancora una volta la copertura informativa da parte della Tv pubblica, questa volta sui ¿problemi sociali ed economici del Paese, anche in vista dello sciopero generale indetto per venerdì 24 ottobre¿.
Oggi i leader dei sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno, infatti, chiesto di incontrare il presidente Lucia Annunziata e il Direttore generale Flavio Cattaneo, in merito alla questione.