Europa
Gli italiani amano le comodità della propria casa, tanto che la metà di loro preferirebbe anche lavorarci. A rivelarlo, una ricerca condotta da Avaya, società che opera nelle reti e nei servizi per le aziende.
Secondo l¿indagine, condotta su un campione di 500 lavoratori e 500 aziende nei quattro maggiori paesi europei, fra cui l”Italia, il lavoro mobile piace sia ai lavoratori che alle aziende, anche se sono ancora poche, circa un terzo, le realtà lavorative che offrono ai dipendenti la possibilità e gli strumenti per lavorare al di fuori dell¿ufficio.
Perché il sogno del 40% dei lavoratori europei diventi realtà, però, servono infrastrutture di rete più adeguate e – chiedono a gran voce le aziende – risparmi sulle comunicazioni telefoniche, ma non solo. I risultati dell”indagine mostrano infatti che per diffondere con successo il lavoro flessibile non basta la disponibilità di infrastrutture appropriate.
Nonostante la Gran Bretagna, ad esempio, sia all”avanguardia a livello europeo nell”implementazione di reti per il telelavoro ¿ il 72% dei lavoratori britannici sono dotati degli strumenti per lavorare in remoto contro il 60% dei tedeschi, il 55% degli italiani e il 46% dei francesi – il numero di dipendenti che sfruttano effettivamente questa possibilità è inferiore a quello degli altri Paesi.
Ma allora quali sono i veri ostacoli al decollo del telelavoro? Secondo i dipendenti intervistati sono le norme interne con cui le aziende europee disciplinano la flessibilità lavorativa, più che la carenza di tecnologie adeguate a bloccare la possibilità di lavorare fuori dall¿ufficio.
Solo un dipendente su venti infatti ha citato la mancanza di tecnologia come elemento di ostacolo al telelavoro; tuttavia, si legge nel comunicato di Avaya, ulteriori quesiti hanno fatto emergere come quasi la metà di tutti gli europei (e il 57% degli italiani) non possa accedere ai messaggi telefonici o alla posta elettronica quando si trova fuori dal proprio ufficio; inoltre, più di quattro persone su dieci non hanno accesso neanche ai documenti di cui hanno bisogno.
Va però detto che l”87% dei dipendenti europei considera tuttora il telefono cellulare come lo strumento principale per poter operare lontano dall”ufficio, dimostrando di non aver compreso il vero potenziale del lavoro flessibile.
¿Secondo alcuni studi ¿ ha dichiarato Sergio Villa, Amministratore Delegato di Avaya Italia – il lavoro mobile è in grado di accrescere la produttività di un dipendente del 30%. Si tratta di un dato che le aziende europee non dovrebbero ignorare (¿)Anche in Europa, sempre più persone viaggiano regolarmente per lavoro, e le informazioni di cui hanno bisogno stanno diventando sempre più complesse. La semplice possibilità di telefonare in ufficio non è più sufficiente, e le aziende sono chiamate a rendere disponibili i dati e i sistemi di comunicazione ai loro dipendenti che possono trovarsi a casa o in viaggio, sensibilizzandoli nell”adozione delle nuove modalità di lavoro disponibili¿.
Le aziende, da canto loro, sono chiamate a investire per assicurare ai dipendenti l”accesso remoto alle informazioni e alle risorse disponibili senza che ne venga messa a repentaglio l”integrità. Dallo studio emerge però, anche la necessità delle aziende di ridurre i costi telefonici: negli ultimi tre anni, infatti, il 41% delle Piccole e Medie Imprese (PMI) e il 23% della grandi aziende hanno indicato chiaramente nei costi telefonici l”area principale nella quale abbattere i costi.
In questo senso è essenziale, secondo Avaya, implementare le reti VPN (Virtual Private Network) per permettere il trasferimento sicuro delle informazioni verso i dipendenti esterni attraverso il gateway della propria rete aziendale. Un”infrastruttura VPN, continua la nota diffusa dall¿azienda, consente anche di utilizzare in piena sicurezza la telefonia IP, una tecnologia in grado di rendere notevolmente più convenienti le comunicazioni grazie alla trasmissione su una stessa linea di dati e telefonate, riducendo drasticamente il ricorso alle normali linee telefoniche e rendendo al contempo più flessibili le operazioni .
In ambito europeo, l”Italia è stata il Paese che ha compiuto i maggiori sforzi per ridurre i costi attraverso un uso più contenuto delle comunicazioni telefoniche, con il 45% delle aziende rispetto al 36% delle imprese francesi e a un quarto circa di quelle tedesche e britanniche. I costi operativi di un sistema convergente ¿ conferma la società di analisi Datamonitor – sono sensibilmente inferiori rispetto a quelli di un ambiente tradizionale che mantenga separata la rete voce dalla rete dati, anche se le aziende si trovano ad effettuare un maggiore investimento iniziale.
I numeri europei del “lavoro mobile”, del resto, sono già di tutto rispetto, e secondo lo studio IDC, ¿Western European Mobile Working Forecast and Analysis Report¿, il numero di utenti professionali mobili in Europa passerà dagli 80,6 milioni dell”anno scorso a quasi 100 milioni nel 2007.