Italia
Continua a far parlare gli operatori di settore l¿approvazione dell¿emendamento di Rifondazione Comunista al Ddl di riforma del settore radiotelevisivo.
A intervenire nel merito della questione è ancora una volta il presidente di Mediaset, Fedele Confalonieri.
L”emendamento al Ddl Gasparri che di fatto vieta l”uso di minori in campagne pubblicitarie ¿è un controsenso ed è stato solo un emendamento di boicottaggio¿. Ha sostenuto Confalonieri a margine di un convegno sulla legge di riassetto del sistema radiotelevisivo.
Secondo il presidente di Mediaset, infatti, ¿Il divieto di utilizzare i minori negli spot pubblicitari è una regola che esiste solo in Svezia, in nessuna parte d”Europa c”è una limitazione di questo tipo¿.
Rispondendo, poi, ai cronisti che gli chiedevano un parere sul Ddl Gasparri, Confalonieri ha puntato nuovamente il dito contro gli editori: ””La legge scuote l”opposizione degli editori che, secondo me, ingiustamente l”hanno attaccata. Noi viviamo in un paese di costituzionalisti e mi accorgo di come certi sindacalisti poi hanno attaccato questa legge volendo in sostanza soltanto chiudere Retequattro e depotenziare la Rai¿.
Non condivide l¿emendamento sui minori anche per il vicepresidente di Mediaset Pier Silvio Berlusconi.
¿La pubblicità che vede protagonisti bambini secondo me non fa male a questi ultimi e danneggia solo il mondo pubblicitario¿, ha dichiarato Berlusconi Jr ai giornalisti a margine della presentazione di due trasmissioni televisive nate proprio per solidarietà con il mondo dei minori.
Pier Silvio Berlusconi ritiene che, quanto successo alla Camera, ¿sia un atteggiamento un po” ipocrita¿.
Dello stesso parere il Ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, che la definisce ¿¿una norma poco razionale che andrà modificata¿.
Gasparri ritiene che si tratti di una norma ¿esagerata ed eccessiva¿ e aggiunge che ¿va cambiata, ma cercando di evitare che il Ddl torni dal Senato alla Camera, perché la legge è stata approvata per il 99,9% da entrambi i rami del Parlamento, e il cuore della legge non può più essere modificato¿.
¿Dunque – ha detto ancora il ministro – valuteremo se modificarla nell” ambito di un regolamento o con un altro provvedimento¿.
Poi il ministro facendo un più generale discorso ha ricordato che la legge di riforma del sistema radiotelevisivo pone l”Italia all”avanguardia nello sviluppo della televisione digitale terrestre.
Una innovazione tecnologica che recentemente in un vertice bilaterale anche il presidente francese Jacques Chirac e il cancelliere tedesco Helmut Schoroeder hanno definito prioritaria.
Con una certa ironia, Gasparri si è chiesto se per caso ¿Chirac e Schroeder sono agenti di Emilio Fede che operano per la salvezza di Retequattro, visto che secondo alcuni sarebbe questa l”unica urgenza della riforma…¿.
Gasparri ha ricordato anche come la data del 2006 per l”avvio della televisione digitale terrestre è stata già indicata dalla legge 66 ma che è solo il disegno di legge attualmente in discussione che indica ¿soprattutto per quanto riguarda la concessionaria pubblica, la Rai¿ obiettivi precisi affinché dalla fine di quest”anno ci sia già una certa copertura del territorio con il nuovo segnale. E, ancora, la legge finanziaria di prossima approvazione – ha detto il ministro – conterrà incentivi a tale riguardo.